Il destino del 35mm

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Antonio Marcheselli
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Il destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Quanto è triste. Non conservano niente, lenti, teste SRD, teste DTS...

http://www.film-tech.com/cgi-bin/ubb/f5/t002526/p2.html
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lostorto
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da lostorto »

:pianto:
Marco Rimbaudo

imax
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da imax »

Ma che ditta è che butta via così proiettori,piatti insomma tutto il materiale per il 35 mm?E' uno scempio :wowo!!: :arg: :wowo!!: :arg:

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Antonio Marcheselli
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

lo fan tutti. A che servono?
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imax
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da imax »

Bè ci sono ancora molti cinema che lavorano col 35mm per esempio le monosale d'essai,capisco cessare la produzione dei proiettori 35 mm ma possono sempre venderli per chi vuole installare un impianto sia in pellicola sia in digitale e comunque in italia come nel resto del mondo si lavora ancora in pellicola prendi per esempio SUPER 8 di Abrahams è stato girato in 35 mm anche se poi han fatto copie in 2K

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Sydneyblue120d
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da Sydneyblue120d »

In un multisala attualmente secondo me 1 singolo proiettore 35 mm basta e avanza, al massimo se ne può tenere un altro come banca organi da cui attingere in caso di problemi, ma fortunatamente a parte i distributori più piccoli o qualche caso particolare (ad es. A Dangerous Method), fortunatamente i film escono tutti anche in digitale, e dal 2013 molti usciranno solo ed esclusivamente in digitale.
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Antonio Marcheselli
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Re: l destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

I film sono ancora girati quasi tutti in 35mm, non è una novità. Nella foto ci saranno 100 proiettori e nel commento dell'autore si legge che è il materiale di UNA catena nell'arco di UN mese. Qualcosa conserveranno ma che se ne fanno di 200 obbiettivi al mese??
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alberto
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da alberto »

Il solito discorso di molte tipologie di macchinari, prima si distrugge tutto poi quando qualcuno avrà bisogno di ricambi li dovrà pagare a caro prezzo o farà fatica a trovarli, la legge del consumismo che guarda solo al profitto di pochi e se ne frega dell'ammasso di rifiuti che crea !

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Antonio Marcheselli
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Sì ma scusa se te hai 2000 proiettori 35mm 1990 li butti, 10 li tieni come scorta. Mica puoi tenere 2000 macchine in un magazzino per i "ricambi". Costa meno farlo rifare quel ricambio!
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imax
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da imax »

Sidney,per esperienza quasi trentennale ti posso dire che,per sicurezza,non basta un solo proiettore in pellicola o in digitale perchè se si guasta gravemente un 35mm o un digitale come fai poi la proiezione?Io nella sala per cui lavoro ho due proiettori in 35 mm e due in digitale,un barco e un nec e,credimi,mi sento più tranquillo avendo a disposizione più macchine per la proiezione,non si sa mai.Che poi uso solo un proiettore per il digitale o per la pellicola coi piatti è un altro discorso ma credimi è meglio avere più proiettori per sicurezza.E a milano molte sale stanno installando i doppi proiettori in digitale,almeno è quello che sento dire dai miei colleghi.Ma i proiettori in 35 mm delle foto sono Christies?

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Sydneyblue120d
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Sydneyblue120d »

Imax, capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma come fai, prendi sempre sia la copia digitale sia la copia a 35 mm di tutti i film per sicurezza anche se non la proietti?
E quando a Gennaio 2013 ti si guasterà il DLP, come farai a proiettare il film in pellicola dato che non esisterà fisicamente? :)
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imax
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da imax »

Non intendevo dire prendere doppia copia in digitale o in pellicola di un medesimo film,sidney,non serve ma soltanto di avere 2 proiettori in 35 mm o digitali nel caso che ci sia un guasto grave sulle macchine poi ovvio che il film sia uno solo in pellicola o digitale,ok?

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Sydneyblue120d
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Sydneyblue120d »

Si ho capito il ragionamento. Ciò che volevo dire io è che ormai è per fortuna abbastanza raro, in un multisala, avere necessità del 35 mm perché non esiste il DCP, anche se le eccezioni (qualcuno ha detto Cronenberg?) continuano ad esserci.
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Antonio Marcheselli
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

No, non ha molto senso.

La mia personale esperienza, non trentennale ma decennale, mi dice che in 6 anni di multisala da me gestiti ho mandato a casa ZERO persone, con una macchina per sala. Le uniche occasioni sono state per la rottura di un amplificatore (centrale chiaramente) ma il film era così brutto che le persone hanno accettato di buon grado il rimborso piuttosto che continuare in Bypass.

Il principio è questo: una macchina ben mantenuta, da uno che sa quello che fa (che non sono necessariamente io) è affidabile. Se proprio hai un guasto grave, si può avere un ricambio il giorno dopo senza problemi.

Ha quindi senso spendere il doppio dei soldi (quindi doppia manutenzione) per due macchine che ti salvano lo spettacolo ogni x anni? A mio avviso: no.

Ebbi una volta una conversazione con il direttore di un cinema che usa doppi proiettore. Lui mi disse "ma noi non abbiamo mai mandato a casa nessuno". Io ci pensai un attimo e risposi "ma neanche noi".

Certo che se le due macchine sono la scusa per poi andare avanti con il fil di ferro...
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German
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da German »

I proiettori nelle foto sono i vecchi Christie... possono buttargli via tutti!
-Hey doc, dove siamo?
-Ragazzo, la domanda esatta è: quando siamo?

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Walter
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Walter »

fossero stati di altra marca sarebbero stati da tenere?
WALTER - Cinema Teatro Loverini
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Antonio Marcheselli
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

http://affaritaliani.libero.it/roma/la- ... refresh_ce
RomaItalia
La "maledizione" del digitale: via dai cinema i proiezionisti
Scalzati dalle nuove tecnologie, gli operatori di cabina dei cinema rischiano il posto. Ma avvertono: “La nuova tecnologia non è infallibile, serve personale che controlli”. E ricordano le interruzioni al Festival di Venezia e alla Festa del cinema di Roma per un hard disk che faceva i capricci. La denuncia ad Affaritaliani.it di Simone, 33 anni, quasi ex proiezionista al Parco Leonardo
Mercoledì, 25 gennaio 2012 - 13:18:00


di Laura Pesino

Tanto non li vede nessuno. Soli e senza gloria. Chiusi dietro le finestrelle dei cinema, nascosti nelle cabine a maneggiare proiettori e pellicole per garantire che in sala tutto proceda regolarmente e il pubblico pagante si goda lo spettacolo. Senza errori, senza interruzioni e senza problemi. Un po' come accadeva nel film di Tornatore, Nuovi Cinema Paradiso.

Sono i proiezionisti, specie in via d'estinzione. Ultimi esemplari di una categoria scalzata dall'era del digitale, tanto facile, veloce ed economica quanto fallace se non governata da una mano sapiente. Dall'epoca dei fratelli Lumiere hanno preparato le macchine, montato e riavvolto pellicole, sovrintendendo al perfetto funzionamento dei complicati ingranaggi. Ma tant'è, oggi “serve meno personale”. Tanti saluti. E la lotta per la sopravvivenza degli invisibili proiezionisti, di fronte alle manifestazioni di piazza e agli scioperi di ben altre categorie lavorative, fa poca notizia.
cinema paradiso 01

Simone, 33 anni, è uno di loro. E il 29 gennaio prossimo sarà il suo ultimo giorno di lavoro da operatore di cabina nel cinema più grande d'Europa, l'Uci di Parco Leonardo, a Fiumicino. Come lui, assunto con contratto a termine, rischiano il posto anche altri colleghi che quel cinema lo hanno visto aprire. Il motivo? I proiettori digitali stanno sostituendo quelli a pellicola, dunque servono meno braccia.

“Per come stanno oggi le cose – spiega Simone – i proiettori digitali danno molti più problemi di quelli a pellicola e la presenza costante di un operatore è in realtà quanto mai indispensabile. Nessuno nega il diritto di passare alle nuove tecnologie, ma tirare in ballo la storia che occorre meno personale, come si fa di solito in questo Paese, è una grande falsità. Non è accaduto questo, per esempio, al multiplex The Space di Parco De' Medici, che è passato completamente al digitale e oggi è il cinema che lavora di più”.

L'errore poi è dietro l'angolo. Mentre tutti si occupano di tessere le lodi della tecnologia digitale, dimenticano la brutta figura al Festival del cinema di Venezia del 2009. Durante la prima del film “Tra le nuvole”, di Jason Reitman con George Clooney, la proiezione si interruppe tre volte, nello stesso punto del film, a causa di un cluster rovinato. A George Clooney, seduto in sala, toccò fare uno show dal vivo per intrattenere il pubblico. Ma nessuno parlò di problema tecnico.

Stessa sorte toccò alla Festa del cinema di Roma nel 2010, quando la proiezione del restauro La Dolce vita si bloccò per 15 minuti, con tanto di abbandono della sala da parte del pubblico stizzito.
Prova che il digitale dunque è tutt'altro che infallibile. Alcuni operatori di cabina e tecnici che lavorano alla Cineteca nazionale, insieme alle loro rappresentanze sindacali, denunciano poi che la questione del digitale è stata affrontata superficialmente da chi, adottando le nuove tecnologie, ci guadagna. Circa 80mila copie di film sono infatti conservate alla Cineteca nazionale. Oggi un proiettore a pellicola è perfettamente in grado di visionare anche materiale cinematografico molto vecchio. “Ma siamo sicuri – si chiedono gli operatori – che fra 100 anni un film in formato Dcp potrà essere letto correttamente? Di quanti e quali macchinari dovrà dotarsi una cineteca per riuscire a visionare tutto il materiale in futuro? E poi, gli hard disk che conterranno i film saranno davvero esenti da errori e da malfunzionamenti?”.

Nel forum dei proiezionisti da anni si sollevano questi dubbi, ma l'opinione pubblica risponde che il progresso non si può fermare. Ora però i nodi vengono al pettine. “Meglio tardi che mai – dicono ancora i tecnici – ma ora sarà molto più difficile giungere a un risultato positivo visto che le grandi catene multiplex si sono convertite al digitale licenziando personale ovunque. L'Uci, a Roma, ha solamente due proiettori 35 mm; al multiplex Lux, su dieci sale, ne restano soltanto tre. Cosa potranno fare i gestori, tornare di nuovo ai proiettori a pellicola che intanto stanno uscendo fuori produzione?”.
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88stressato
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da 88stressato »

Per un operatore appassionato di cinema che lavora nel campo, dopo aver letto una notizia del genere, non resta che chiudersi nella sua cabina, e sperare che qualcosa cambi. Ovviamente in meglio..

Una notizia cosi, mette tristezza :( :(

Un mio operatore, mi diceva tempo fa, che questa situazione (passaggio 35mm-digitale) gli ricorda quando negli anni passati si presentò il problema del passaggio dal 16mm al 35mm; e volete sapere qual'era stata la decisione del Parroco dell'epoca??? "Chiusura del salone cinema" a causa di mancanza di fondi per l'adeguamento. Che la storia adesso si ripeta? Molto probabile... e fino a quando si è nel mondo del volontariato, ok, ma quando questo è un lavoro....


Stefano
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AnderSorc
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da AnderSorc »

Innanzitutto ciao a tutti, questo è il mio post sul forum sebbene sia registrato da un po'.

Premetto che lavoro come proiezionista da 3 anni, e da 1 anno gestisco un multisala con 3 sale. In questi mesi sto assistendo alla progressiva digitalizzazione delle sale e devo dire che, per quanto il carico di lavoro per l'operatore sia diminuito, non si può parlare di un mestiere destinato a finire ma solo a mutare, almeno fino a che non verranno create macchine DAVVERO autonome e affidabili.

Secondo me un proiettore digitale e la relativa strumentazione (server, eventuali apparecchi per la proiezione di eventi live, ecc...) non possono lavorare senza un costante controllo di personale qualificato. Quante volte capitano piccoli e grandi problemi che, senza una mano minimamente esperta, comporterebbero l'inesorabile compromissione della proiezione. Per mia esperienza personale, posso citare: automazioni non lette correttamente, shift dell'obiettivo, kdm compilate male, hd danneggiati, improvvisi errori software sul sistema di aspirazione, lampade che si spengono a metà proiezione, ecc... e sto parlando di prodotti targati Cinemeccanica, Christie e Dolby. Per non parlare poi dei test e delle operazioni necessari in caso di eventi live.

L'articolo citato da Affaritaliani, però, secondo me non centra il punto della questione. La presenza o meno di un proiezionista non può risolvere problemi come un cluster danneggiato o un guasto alla macchina. Purtoppo, se c'è una mansione che il proiezionista è destinato a perdere è proprio quella della riparazione dei guasti. Un HD con cluster danneggiati o una scheda ICP che all'improvviso ti pianta in asso non li ripari, devi per forza aspettare la sostituzione della parte danneggiata. E questo in generale si può dire che sia il prezzo del passaggio dal meccanico all'elettronico.
Resta comunque il fatto che la presenza di un proiezionista RIMANE NECESSARIA per assicurare la massima qualità della proiezione e la risoluzione di alcuni inconvenienti che non siano proprio dei guasti cataclismici.

Non dimostrano serietà, credo, quelle aziende che fanno lavorare solo maschere e le mandano in cabina a "schiacciare play". E i risultati poi si vedono.... :o.O:

Detto ciò, quando e se circoleranno sul mercato macchine DAVVERO capaci di funzionare senza il minimo intervento che non sia manutenzione periodica, allora la faccenda cambierà e davvero potremmo diventare inutili, a parte quei pochi fortunati che si ricicleranno come tecnici di area addetti alla manutenzione.

Fino a quel giorno, penso che un proiezionista con adeguate nozioni informatiche ed elettroniche resti una figura indispensabile.
Ovvio che se poi le aziende vogliono lavorare da cialtrone, bèh quello è tutto un altro discorso...

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Antonio Marcheselli
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Re: Il destino del 35mm

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Ciao e benvenuto.

Il tuo riassunto è corretto - almeno dal mio punto di vista. Nessuno dice che un cinema dovrebbe stare senza personale tecnico ma magari concorderai con me che non serve più avere 2-3 persone fisse in turno, un full time è sufficiente per correggere quei "piccoli/grandi" problemi quotidiani.
Detto questo, io inquadrerei il 90% dei problemi che menzioni all'installazione. Un sistema ben installato ben di rado ha problemi. Ci sono dei problemi noti, altri meno, ma in linea di massima vi sono pochissimi problemi "cronici".
Faccio un esempio stupido: tempo fa incappai in un Barco che non posizionava mai la lente nel solito posto. "Devi cancellare il lens file e ricrearlo", mi dicevano. Fatto tante volte ma poi il problema era sempre lì. Un giorno guardando i log ho visto che in effetti il proiettore rilevava l'anomalia come impossibilità di raggiungere il punto stabilito.
Ho indagato un po' e verificato che era stata impostata la lente sbagliata nella configurazione. Una volta impostata quella giusta, la posizione del quadro è sempre stata perfetta al millimetro.
Molte persone che ho conosciuto con problemi simili mi hanno poi comunicato versioni software non aggiornate, o errori di progettazioni madornali.

Ergo: non sono macchine infallibili, ma se falliscono continuamente, c'è qualcosa che non va!

Sul Live è sacrosanto, raramente sarà tutto perfetto, specie quella roba pietosa che ho visto trasmettere quando ero in Italia! :)

Come hai giustamente puntualizzato, il problema sono le aziende: sanno benissimo di cercare un compromesso, ma altrettanto bene non gliene può importare un fico secco! Detto questo devo dire che non credo sia facile trovare un "proiezionista avanzato" che sappia usare i computer, che sappia di cosa si parla quando si parla di risoluzioni, scaler, connessioni, ma che non sia un tecnico e che non voglia essere pagato come tale. Il punto di vista dell'azienda è - credo: "se devo tenere una persona che alla prima "luce rossa" tutto quello che sa fare è riavviare il server o cambiare il cavo USB dell'hard disk, tantovale insegnare ad un manager, e rivolgersi ad assistenza - speriamo - qualificata per ogni problema.
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