Vi ringrazio (Cinema Metropolitan)

Reclami e segnalazioni dal pubblico
Bloccato
Taraglio
Messaggi: 3
Iscritto il: lun feb 20, 2006 10:36 am
Località: Lazio

Vi ringrazio (Cinema Metropolitan)

Messaggio da Taraglio »

Vi ringrazio moltissimo per le risposte. Ho scritto a voi, colpito, anzi: rincuorato dall’entusiasmo e dalla competenza che dimostrate nel discutere questioni di tecnica del cinema, ma anche di deontologia professionale. Non voglio generalizzare, ma chi sta dentro una cabina di proiezione, o sovrintende al buon funzionamento di una sala, spesso non sembra granché appassionato a quello che fa. Forse perché non ne capisce l’importanza, o la sottovaluta, ma il più delle volte, temo, perché fondamentalmente disprezza lo spettatore. Disprezzando, inutile dirlo, un po’ anche se stesso. In molti esercenti vige la mentalità che chi mette piede in un cinema di solito s’accontenta di quello che trova, e ringrazia pure. Tanto si sa che non capisce niente: è orbo, sordo, ignorante, e gli basta solo che lo schermo sia un po’ più largo di quello del micragnoso tv-color che si tiene in casa, e che di certo si vede da schifo. Pregiudizio, del resto, neanche tanto ingiustificato: lo dico io che sono quasi sempre l’unico che s’alza dalla poltrona e prega di mettere a fuoco, in quadro, alzare il suono, de-intubarlo, far sparire un ronzio, ripristinare un canale audio… come se per gli altri spettatori andasse tutto a meraviglia. Del resto, non parliamo forse di persone che per sfruttare l’intero schermo del loro plasma 16:9 nuovo nuovo considerano normale sorbirsi immagini originalmente trasmesse in 4:3 tutte schiacciate dalla de-anamorfosi elettronica? Sicuramente avrete messo piede anche voi in uno di quei grandi megastore dell’elettronica. Bene, ditemi se avete visto anche uno solo dei duemila megaschermi esposti senza che vi sia inserita l’opzione 16:9 sulle immagini 4:3 delle tivù generaliste!… E’ evidente, a questo punto, che quando disgraziati come me raggiungono quelle nuove figure mitologiche mezzo maschera-mezzo proiezionista e segnalano incurie nella proiezione il minimo che capita loro è di essere guardati con un’espressione di stupore cosmico stampata in volto. Briga questa che, vi debbo confessare, ormai mi assumo sempre più di rado. In parte perché non mi va di esser preso per il c**o dalle giustificazioni tecniche che in trentacinque anni di professione-spettatore mi è toccato sentire – alcune da crepare dalle risate – ma soprattutto perché ormai ho capito che è pressoché inutile: il film rimane sfocato (il problema, come sapete bene anche voi, è cronico nella maggioranza dei casi: malposizionamento all’origine della macchina, pattino sporco che nessuno si sogna di pulire in corso di proiezione, lenti (scope) evidentemente danneggiate e mai sostituite). Devo anche precisare che, a onor del vero, vi sono sale a Roma dove questi inconvenienti non accadono mai o quasi mai, e che sono quelle che frequento più volentieri. Anzi, devo confidare che ormai scelgo il film in base alla sala che lo proietta e non viceversa. Nelle altre, dopo aver tentato più volte opera di sensibilizzazione, ho gettato la spugna, e mi dispiace per il simpatico Antonio Marcheselli, ma si tratta, per lo più, di sale Cecchi Gori, o ex-Cecchi Gori (tranne l’Adriano, dove – pulizia a parte – un minimo di decoro tecnico persiste, se non altro perch’è il cinema più frequentato della Capitale), talune rapidamente decadute dopo restyling completi di neanche dieci anni fa… Questione di soldi che non ci sono? Problemi di gestione? Controversie? Tutto quello che volete, per carità. Resta il fatto che vedere l’intero secondo tempo di “The Black Dalia” con la tipica sfocaturina esasperante da cinema romanesco (scontato lo sguardo da “ma vedi tu ‘sto rompicoglioni” che ti becchi quando ne chiedi ragione: troppo poco sfocato per protestare!) non credo dipenda dalla penuria dei mezzi ma dalla cialtroneria perniciosa e quasi suicida di chi si guarda bene di controllare, salire in cabina, e mettere a punto. Il caso di Circuito Cinema è diverso: la catena è prestigiosa e vanta sale dalla programmazione e dalla clientela sofisticata ed esigente (Nanni Moretti, per capirci). Recentemente essa ha accorpato in gestione dei cityplex di Medusa (ex-Cinema 5) altrettanto prestigiosi e tecnicamente inappuntabili (il Maestoso è stata la prima multisala di Roma ad adottare il THX, per dire). Molti di noi spettatori professionali abbiamo tirato un sospiro di sollievo… e invece? Invece è andata così: le sale originali del circuito hanno continuato a funzionare a dovere, mentre i nuovi cityplex hanno cominciato a perdere colpi (e il Maestoso il THX, per esempio). Come il Metropolitan, l’ultimo ad esser stato ristrutturato, e con risultati eccellenti: quattro sale grandi, belle a vedersi, comode, e all’avanguardia anche dal punto di vista tecnico. Hanno funzionato a dovere per due-tre anni, e adesso ecco qua: sfocaturina romanesca anche loro… Che dire? Non lo so. Tanto per capirci, il mio reclamo, inviato via mail, non ha ancora avuto risposta. Forse non l’avrà mai. Forse, in questo momento, anche loro staranno pensando: “ma vedi tu ‘sto rompicoglioni”!… Comunque, dato che ci siamo, mi presento: mi chiamo Alberto Taraglio. Il cinema è la mia professione, faccio lo sceneggiatore, e talvolta il regista. Ho studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia, e tra i miei insegnanti ci sono state persone che sicuramente molti di voi avranno conosciuto all’esame del patentino, gente come Antonio Appierto, Mario Calzini, Mario Bernardo… Quindi non sono proprio a digiuno di tecnica, tutt’altro. E mi appassiona moltissimo. Da sempre. Durante l’adolescenza, per un certo periodo, mi sono guadagnato la storza aiutando un rigattiere che sembrava Polifemo a smontare le macchine dai cinema che allora, negli anni ’70, chiudevano a dieci per volta… Periodo triste e meraviglioso allo stesso tempo. Pieno di personaggi straordinari. Una volta, magari, ve lo racconto. Se vi interessa.

Grazie ancora, comunque. Continuerò a seguirvi.

alessandro
Utente 16mm
Messaggi: 199
Iscritto il: dom gen 01, 2006 1:31 pm
Località: Emilia Romagna

Vi ringrazio (Cinema Metropolitan)

Messaggio da alessandro »

gran bella lettera. peccato che siano in pochi a tenere conto degli spettatori professionali, perchè possono solo contribuire a far crescere qualitativamente il cinema in cui si lavora. Sinceramente non so a chi attribuire le colpe, ma credo che nella maggioranza dei casi sia l'esercente a cui spetta il compito di tenere alto il nome del locale e può farlo solo interessandosi in prima persona (o delegando gente fidata) dell'andamento della sala. sembra strano, ma sono in pochi a comportarsi in questo modo: alla maggioranza interessa che lo spettatore entri, paghi il biglietto e possibilmente si abbuffi al bar. la qualità della proiezioni spesso è un optional proprio perchè il malcapitato ormai ha pagato e per il resto che si accontenti! a questo aggiungi il fatto che spesso l'esercizio preferisce sottopagare il personale che, per nulla incentivato, si limita spesso a fare il minimo indispensabile. ti posso assicurare che in un multiplex in piemonte, alla selezione del personale di cabina, hanno scartato tutti -dico tutti- quelli che avevano già esperienza perchè avrebbero dovuto pagarli più degli apprendisti. con una simile filosofia, capirai cosa se ne fanno degli spettatori professionisti. è la cosiddetta nuova classe imprenditoriale, che vende solo fumo e qui mi fermo perchè gli esempi sfocerebbero in politica e non è il caso di parlarne in questo sito. mi interesserebbe sapere che fine facevano i proiettori smontati, probabilmente venivano venduti a prezzo di ferrovecchio. dolore, dolore...
ciao

alessandro

Avatar utente
Mauro
Moderatore
Messaggi: 4244
Iscritto il: mer mag 28, 2003 11:58 am
Località: Milano

Vi ringrazio (Cinema Metropolitan)

Messaggio da Mauro »

Proseguiamo gentilmente nel post originale in cui è stata inserita la lettera di Taraglio.
Questa discussione la chiudo

Mauro
"Only the projectionist gets final cut" (W.Friedkin)

Bloccato