Piove sempre sul bagnato...
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Piove sempre sul bagnato...
Da un articolo del Corriere della Sera:
«Sono molto preoccupato, la nostra industria sta a zero. Eppure c’è sempre qualcosa di interessante. Quella italiana è una cinematografia che non si rassegnerà mai».
Il problema sta anche nelle sale: «Salvo alcuni multiplex, la situazione tecnica dei cinema italiani spesso non arriva alla sufficienza. Prima arriverà la rivoluzione digitale e meglio sarà».
Giuseppe Tornatore
http://www.pressdisplay.com/pressdisplay/it/viewer.aspx
Non so fino a che punto sia corretto parlare di "industria" per il cinema italiano.
Specialmente se si pensa alla produzione...
Che ci sia sottointesa una leggera vena polemica per i tagli al F.U.S.?
Non mi pare corretto auspicare l'avvento del digitale come panacea di ben altri problemi.
Quante sale sono progettate a norma?
Con schermi, sedili, impianti audio secondo le regole di una corretta visione?
Pochi multiplex secondo il regista.
Sarà...
ma chissà perchè in Italia il cinema "autoriale" va sempre a braccetto con la politica.
Arriva il digitale,
caro Tornatore,
ma se le sale sono le stesse non credo cambi la situazione!
Questo è frutto del fare approssimativo che si sta cementando nell'indole dell'italiano.
Come si dice:
Se non è zuppa e pane bagnato.
Se la gente non va al Cinema,
e quindi,
l' "industria" non gira,
è perchè oltre ad una proposta filmica interessante
non si è mai pensato all'ultimo anello come importanza rispetto
agli altri settori cinematografici.
Mah!
Arcangelo Cirillo
«Sono molto preoccupato, la nostra industria sta a zero. Eppure c’è sempre qualcosa di interessante. Quella italiana è una cinematografia che non si rassegnerà mai».
Il problema sta anche nelle sale: «Salvo alcuni multiplex, la situazione tecnica dei cinema italiani spesso non arriva alla sufficienza. Prima arriverà la rivoluzione digitale e meglio sarà».
Giuseppe Tornatore
http://www.pressdisplay.com/pressdisplay/it/viewer.aspx
Non so fino a che punto sia corretto parlare di "industria" per il cinema italiano.
Specialmente se si pensa alla produzione...
Che ci sia sottointesa una leggera vena polemica per i tagli al F.U.S.?
Non mi pare corretto auspicare l'avvento del digitale come panacea di ben altri problemi.
Quante sale sono progettate a norma?
Con schermi, sedili, impianti audio secondo le regole di una corretta visione?
Pochi multiplex secondo il regista.
Sarà...
ma chissà perchè in Italia il cinema "autoriale" va sempre a braccetto con la politica.
Arriva il digitale,
caro Tornatore,
ma se le sale sono le stesse non credo cambi la situazione!
Questo è frutto del fare approssimativo che si sta cementando nell'indole dell'italiano.
Come si dice:
Se non è zuppa e pane bagnato.
Se la gente non va al Cinema,
e quindi,
l' "industria" non gira,
è perchè oltre ad una proposta filmica interessante
non si è mai pensato all'ultimo anello come importanza rispetto
agli altri settori cinematografici.
Mah!
Arcangelo Cirillo
Egli diceva che nella vita esiste una sola, indubbia verità: vivere per gli altri
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Re: Piove sempre sul bagnato...
e certo......se i film non tirano più non è certo colpa dei film distribuiti (che spesso sono pietosi), ma delle sale che non si rinnovano ogni mese per stare al passo con la tecnologia e che quindi non raggiungono neppure la sufficienza...
ma per piacere!!
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Senza musica la vita sarebbe un errore
- Antonio Marcheselli
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Cosa cambierà mai con il digitale
Quello della situazione tecnica è un catalizzatore. Se il pubblico non percepisce differenze tra un HT casalingo con Divx scaricato e un cinema, perché spendere al cinema?
Io qui ho speso 10 sterline per vedere un film 3D in una sala mediocre, illuminata, con audio mediocre. Mi sono comprato un monitor 27" e la playstation 3, ho visto Angeli e Demoni e me lo godo molto ma molto di più in cuffia che al cinema.
Ciao
A
Quello della situazione tecnica è un catalizzatore. Se il pubblico non percepisce differenze tra un HT casalingo con Divx scaricato e un cinema, perché spendere al cinema?
Io qui ho speso 10 sterline per vedere un film 3D in una sala mediocre, illuminata, con audio mediocre. Mi sono comprato un monitor 27" e la playstation 3, ho visto Angeli e Demoni e me lo godo molto ma molto di più in cuffia che al cinema.
Ciao
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Sono sale per grandi pubbici e ciò rende doverose proiezioni per grandi popolazioni
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Pensavo che la situazione in Gran Bretagna per quanto riguarda le sale fosse migliore dell'Italia,Antonio,certo che spendere £10 ovvero €15 per un film e vederlo peggio che a casa è una cosa assurda...
NON CI SONO PROBLEMI MA SOLO SOLUZIONI (Jeff Bridges dal film TRON della Walt Disney,1981) LUPO ULULA' E CASTELLO ULULI' (Marty Feldman dal film FRANKENSTEIN JUNIOR della 20' Century Fox,1975)
- Antonio Marcheselli
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Ovvero 15? Sei rimasto indietro, 10£ sono 11 euri.
Ciao
A
Ciao
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Sono sale per grandi pubbici e ciò rende doverose proiezioni per grandi popolazioni
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Noi italici siamo sempre quelli con l'indole del lamento.
Abbiamo un parco sale che, in tutta onestà, mi sembra più che dignitoso, certo magari da dieci anni nessuno investe più in tecnologia (a parte il digitale), ma proprio perché di novità, diciamocelo, non ce ne sono state.
Leggevo sul Giornale dello Spettacolo che siamo in proporzione il paese europeo con il maggior numero di sale digitalizzate, quindi l'esercizio proprio immobile non è...
Non sarà mica che, quello che è rimasto indietro, è il nostro cinema? Non sarà mica che, finanziare film da parte dello Stato non è stata una mossa vincente?
Prendo il Giornale dello Spettacolo e guardo la classifica, dati Cinetel solo su prima programmazione, e vedo ai primi tre posti 3 titoli che hanno incassato più di 60 milioni di Euro... e sono 3 film USA...
Dice niente?
Ma dice ancora di più che al 4° posto c'è ITALIANS e BAARIA all'8°, segno che, se il film è fatto bene e supportato dai canali pubblicitari, incassa...
Se il problema fossero le sale, o il principio, il Digitale non avrebbe nessunissimo contributo...
Abbiamo un parco sale che, in tutta onestà, mi sembra più che dignitoso, certo magari da dieci anni nessuno investe più in tecnologia (a parte il digitale), ma proprio perché di novità, diciamocelo, non ce ne sono state.
Leggevo sul Giornale dello Spettacolo che siamo in proporzione il paese europeo con il maggior numero di sale digitalizzate, quindi l'esercizio proprio immobile non è...
Non sarà mica che, quello che è rimasto indietro, è il nostro cinema? Non sarà mica che, finanziare film da parte dello Stato non è stata una mossa vincente?
Prendo il Giornale dello Spettacolo e guardo la classifica, dati Cinetel solo su prima programmazione, e vedo ai primi tre posti 3 titoli che hanno incassato più di 60 milioni di Euro... e sono 3 film USA...
Dice niente?
Ma dice ancora di più che al 4° posto c'è ITALIANS e BAARIA all'8°, segno che, se il film è fatto bene e supportato dai canali pubblicitari, incassa...
Se il problema fossero le sale, o il principio, il Digitale non avrebbe nessunissimo contributo...
Giovanni Zampieri
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Beh io parzialmente dissento.
Ormai sono diversi anni che non "giro i cinema", lo facevo fino al 2002, quando lavoravo al monosala. Allora nei giorni liberi un film altrove me lo vedevo sempre, perché chiaramente io ne avevo uno soltanto.
Ricordo l'agonia nel cercare una sala che offrisse un mezzo servizio. Si andava da salette minuscole con audio analogico mediocre, proiezione mediocre e comodità inesistente a sale moderne, nuove, dotate di impianti importanti tarate alla membro di segugio, con proiezioni che oscillavano tra l'indecente e il mediocre.
Le proiezioni erano un terno al lotto, trovare una sala che non avesse il primo tempo in un modo e il secondo in un altro era una scommessa.
Adesso le monosale sono quasi scomparse ma purtroppo credo di conoscere le multisale. Hanno sicuramente aumentato gli standard sotto certi aspetti: difficile trovare sale con schermi luridi o poltrone distrutte (ci sono ma non è normale anche solo perché magari la sala ha 5 anni e non 50) ma la qualità, a mio avviso, è sempre mediocre.
Io credo che se il cinema vuole attirare persone debba offrire una qualità che in casa non si può avere. Se il cinema si riduce ad essere "una grande televisione", il cliente non sentirà la "voglia" di andare al cinema.
Ne parlavo con un collega di una certa età e anche lui mi confermava che non va quasi mai al cinema perché è come "una grossa TV" e non ha niente di speciale.
Io so cosa può dare un cinema serio, le emozioni che può trasmettere. Un cinema serio ti permette di immergerti nel film dopo pochi minuti e non essere distratto da luci accese, ticchettio del proiettore in sottofondo e volume da casa di riposo...
Nel cinema serio la sala scompare e sei dentro il film, per uscirne sui titoli di coda.
Sale così io ne conosco ben poche, forse oggi non ne conosco più. Ma questo vale per tutti i paesi del mondo temo. Io sono profondamente convinto che se il cinema fosse conosciuto così allora sarebbe difficile che un BD o un Home Theater possano sottrarre clienti, almeno non come adesso.
Siamo comunque d'accordo che il digitale non porterà alcuna miglioria. L'unico vantaggio è che a quel punto il cinema si troverà una "copia" identica a quella visionata a hollywood dal regista: il risultato sullo schermo poi sarà un altro paio di maniche.
Ciao
A
Ormai sono diversi anni che non "giro i cinema", lo facevo fino al 2002, quando lavoravo al monosala. Allora nei giorni liberi un film altrove me lo vedevo sempre, perché chiaramente io ne avevo uno soltanto.
Ricordo l'agonia nel cercare una sala che offrisse un mezzo servizio. Si andava da salette minuscole con audio analogico mediocre, proiezione mediocre e comodità inesistente a sale moderne, nuove, dotate di impianti importanti tarate alla membro di segugio, con proiezioni che oscillavano tra l'indecente e il mediocre.
Le proiezioni erano un terno al lotto, trovare una sala che non avesse il primo tempo in un modo e il secondo in un altro era una scommessa.
Adesso le monosale sono quasi scomparse ma purtroppo credo di conoscere le multisale. Hanno sicuramente aumentato gli standard sotto certi aspetti: difficile trovare sale con schermi luridi o poltrone distrutte (ci sono ma non è normale anche solo perché magari la sala ha 5 anni e non 50) ma la qualità, a mio avviso, è sempre mediocre.
Io credo che se il cinema vuole attirare persone debba offrire una qualità che in casa non si può avere. Se il cinema si riduce ad essere "una grande televisione", il cliente non sentirà la "voglia" di andare al cinema.
Ne parlavo con un collega di una certa età e anche lui mi confermava che non va quasi mai al cinema perché è come "una grossa TV" e non ha niente di speciale.
Io so cosa può dare un cinema serio, le emozioni che può trasmettere. Un cinema serio ti permette di immergerti nel film dopo pochi minuti e non essere distratto da luci accese, ticchettio del proiettore in sottofondo e volume da casa di riposo...
Nel cinema serio la sala scompare e sei dentro il film, per uscirne sui titoli di coda.
Sale così io ne conosco ben poche, forse oggi non ne conosco più. Ma questo vale per tutti i paesi del mondo temo. Io sono profondamente convinto che se il cinema fosse conosciuto così allora sarebbe difficile che un BD o un Home Theater possano sottrarre clienti, almeno non come adesso.
Siamo comunque d'accordo che il digitale non porterà alcuna miglioria. L'unico vantaggio è che a quel punto il cinema si troverà una "copia" identica a quella visionata a hollywood dal regista: il risultato sullo schermo poi sarà un altro paio di maniche.
Ciao
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Io guardo qua attorno a me e debbo dire che anche le sale in montagna (cito Pieve di Cadore o S.Stefano per esempio) sono più che buone, ottima cura tecnica, ottimi arredi; se scendo in pianura trovo il Méliès a Conegliano, costruito con sfarzi e senza badare a spese, con una direttrice e un capo operatore a cui vanno solo complimenti per la passione e la dedizione, e poi il Gruppo Furlan che con i Cinecity, grazie anche alla grandissima professionalità del "capo" sono decisamente dei Signori Cinema. Ci sono piccole realtà in cui gli esercenti sono più che attivi sia dal punto di vista tecnologico che in quello del comfort...
Che esistano sale "rabecciate" nel nostro paese è fuori da ogni dubbio, è ovvio e naturale ed è la legge di mercato!
Però di signore sale in rapporto con altri paesi ne abbiamo eccome!
Anche perché quando si piange si piange solo sul fronte "cinema italiano" e badiamo bene che con i prodotti stranieri si lavora bene!
Un piccolo pensiero esplicativo? Toh, m'è venuto in mente adesso: quanti BD avete di film italiani?
Io ho, nel mio piccolo, 50 BD a casa e nessuno è italiano... Perché?
Per la stessa ragione per cui ieri con un film italiano nuovo ho fatto 4 ingressi, mentre con un film inglese venerdì scorso ne ho fatti più di 100?
Forse la ragione della "crisi" del prodotto italiano non è la qualità delle sale...
Aggiungo: se una sala non offre qualità, non dipende dal fatto che abbia un proiettore digitale, e viceversa naturalmente. Un buon impianto è buono a prescindere dal suo essere analogico o digitale. Certo, non avremmo più copie fallate (spero, ma qui debbo incrociare le dita), ma il risultato è frutto di manutenzione e cura degli impianti, ovvero della capacità e della voglia di investire!
Che esistano sale "rabecciate" nel nostro paese è fuori da ogni dubbio, è ovvio e naturale ed è la legge di mercato!
Però di signore sale in rapporto con altri paesi ne abbiamo eccome!
Anche perché quando si piange si piange solo sul fronte "cinema italiano" e badiamo bene che con i prodotti stranieri si lavora bene!
Un piccolo pensiero esplicativo? Toh, m'è venuto in mente adesso: quanti BD avete di film italiani?
Io ho, nel mio piccolo, 50 BD a casa e nessuno è italiano... Perché?
Per la stessa ragione per cui ieri con un film italiano nuovo ho fatto 4 ingressi, mentre con un film inglese venerdì scorso ne ho fatti più di 100?
Forse la ragione della "crisi" del prodotto italiano non è la qualità delle sale...
Aggiungo: se una sala non offre qualità, non dipende dal fatto che abbia un proiettore digitale, e viceversa naturalmente. Un buon impianto è buono a prescindere dal suo essere analogico o digitale. Certo, non avremmo più copie fallate (spero, ma qui debbo incrociare le dita), ma il risultato è frutto di manutenzione e cura degli impianti, ovvero della capacità e della voglia di investire!
Giovanni Zampieri
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Sì certo, l'apparecchio non fa la differenza. Un impianto mediocre ben tarato e installato e curato renderà MOLTO meglio di un impianto buttato lì.
Mi verebbe da dire "sei fortunato" Non ho mai avuto il piacere di frequentare una sala del gruppo Furlan ma ne sento dire solo bene. Generalmente tutti i grandi gruppi raramente curano la parte tecnica, è un dato di fatto. Credo che Furlan e pochissimi altri siano delle grandi e piacevoli eccezioni.
I piccoli, a Firenze non c'è rimasto molto e chi è rimasto è rimasto ad anni e anni fa. E già la situazione non era rosea anni e anni fa, figuriamoci adesso.
Sale ben tenute con impianti seri e ben gestite purtroppo non ne conosco.
Quando frequentavo queste sale ricordo bene che assieme ad amici ci sceglieva la "meno peggio" finendo spesso alla più vicina perché tanto non cambiava niente.
L'unica sala, rimpianta da tutta Firenze, che aveva una resa superiore - anche se minata da 10000000mila problemi che purtroppo ne rovinavano l'affidabilità (negli ultimi periodi c'era il proiettore fermo un giorno si e uno anche!) - era il Supercinema. Però era in centro a Firenze, zona pedonale, niente parcheggio o salatissimo. Quindi desertificato.
Ricordo bene quando uscì Guerre Stellari I, distribuito se non erro in 12 sale. Tra le sale migliori mi pare c'era il mio cinema (Vittoria) e l'Adriano (a 100m dal Vittoria) probabilmente perché sale grandi e ben raggiungibili con parcheggio... gestibile. Mi pare che il risultato fosse 4 milioni di lire uno, 6 milioni di lire l'altro. Uno 1000 posti, uno 630 posti.
Il Supercinema con i suoi 370 posti se non erro (e generalmente le prime file - appiccicare ad uno schermo enorme - si evitava di venderle) fece 12 milioni. Sicuramente il marchio THX in quel caso funzionò
Poi è chiaro che a farci "Paparazzi" il pubblico non aveva voglia di passare mezz'ora a parcheggiare pagando magari un occhio della testa.
Ora il supercinema è chiuso, cinema monosala o multisala non multiplex ne sono rimasti pochi a Firenze.
Quelle poche volte che sono stato in qualche altro cinema il risultato era tra il disastroso e l'agghiacciante, per i miei standard; tra il mediocre e l'insignificante per uno spetattore qualsiasi. Uno spettatore che poi a casa accende il suo HT e la sua TV da 50" e dirà "me lo vedo meglio qui".
Al Supercinema si vedeva meglio lì, con tutti i suoi difetti.
Ciao
A
Mi verebbe da dire "sei fortunato" Non ho mai avuto il piacere di frequentare una sala del gruppo Furlan ma ne sento dire solo bene. Generalmente tutti i grandi gruppi raramente curano la parte tecnica, è un dato di fatto. Credo che Furlan e pochissimi altri siano delle grandi e piacevoli eccezioni.
I piccoli, a Firenze non c'è rimasto molto e chi è rimasto è rimasto ad anni e anni fa. E già la situazione non era rosea anni e anni fa, figuriamoci adesso.
Sale ben tenute con impianti seri e ben gestite purtroppo non ne conosco.
Quando frequentavo queste sale ricordo bene che assieme ad amici ci sceglieva la "meno peggio" finendo spesso alla più vicina perché tanto non cambiava niente.
L'unica sala, rimpianta da tutta Firenze, che aveva una resa superiore - anche se minata da 10000000mila problemi che purtroppo ne rovinavano l'affidabilità (negli ultimi periodi c'era il proiettore fermo un giorno si e uno anche!) - era il Supercinema. Però era in centro a Firenze, zona pedonale, niente parcheggio o salatissimo. Quindi desertificato.
Ricordo bene quando uscì Guerre Stellari I, distribuito se non erro in 12 sale. Tra le sale migliori mi pare c'era il mio cinema (Vittoria) e l'Adriano (a 100m dal Vittoria) probabilmente perché sale grandi e ben raggiungibili con parcheggio... gestibile. Mi pare che il risultato fosse 4 milioni di lire uno, 6 milioni di lire l'altro. Uno 1000 posti, uno 630 posti.
Il Supercinema con i suoi 370 posti se non erro (e generalmente le prime file - appiccicare ad uno schermo enorme - si evitava di venderle) fece 12 milioni. Sicuramente il marchio THX in quel caso funzionò
Poi è chiaro che a farci "Paparazzi" il pubblico non aveva voglia di passare mezz'ora a parcheggiare pagando magari un occhio della testa.
Ora il supercinema è chiuso, cinema monosala o multisala non multiplex ne sono rimasti pochi a Firenze.
Quelle poche volte che sono stato in qualche altro cinema il risultato era tra il disastroso e l'agghiacciante, per i miei standard; tra il mediocre e l'insignificante per uno spetattore qualsiasi. Uno spettatore che poi a casa accende il suo HT e la sua TV da 50" e dirà "me lo vedo meglio qui".
Al Supercinema si vedeva meglio lì, con tutti i suoi difetti.
Ciao
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Anche le copie digitali hanno i loro difetti
stiv
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Stefano, c'hai la tastiera a pagamento?
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Re: Piove sempre sul bagnato...
Non avendo esperienza diretta di sale cinematografiche,
da spettatore,
a Roma,
ne ho girate poche e non mi hanno mai stregato o affascinato
a tal punto da farmi dimenticare dove mi trovavo a favore dell'immersione nel film.
Vero è,
certe volte,
una sala discreta con un film ricco di contenuti, ad esempio Hero di Zhang Yimou, mi ha fatto dimenticare dove mi trovassi per innalzarmi ad un livello di conoscenza e
emozione unica.
Magari non si investe,
e forse gli esercenti dovrebbero essere anche supportati in questo.
Senza far polemiche,
lo scaricabarile di Tornatore sull'ultimo anello della catena Cinema è fin troppo comodo.
Mai si pensa che in Italia le storie non sempre coinvolgono il pubblico
e spesso non possono considerarsi universali e vendibili all'estero.
Voglio parafrasare le parole di Robert Mckee dal libro Story che sto iniziando a leggere:
Già negli anni '90 gli investimenti di Hollywood per lo sviluppo delle sceneggiature avevano superato i 500 milioni di dollari l'anno, tre quarti dei quali pagati a sceneggiatori per opzioni e ristesure di film mai realizzati.
Ora non dico di arrivare a cifre simili ma il sistema di sceneggiatura Hollywoodiano o comunque americano è migliore dell' italiano dove si pensa che la scrittura
creativa non possa venire insegnata.
Questo mi fa pensare alle tante scuole di cinema e affini, qui nel Bel Paese, che vendono solo fumo per le casse dei soliti (ig)noti.
Argh, pardon quest'ultima frase è un pò infelice ma non sapevo come renderla in un italiano corretto
Per concludere il capitolo storie:
La storia archetipica porta alla luce un'esperienza umana universale, per poi esprimerla in termini di una specificità culturale unica nel suo genere.
Una storia stereotipata ribalta questo approccio: è povera sia a livello di contenuto che di forma. Si riduce ad esprimere una ristretta specificità culturale, è generica, superata e vaga.
Anche a me piacerebbe andare al cinema per finire in un'altra realtà
dalla quale uscirne poi arricchito dentro.
In poche sale ho avuto questo regalo.
Magari solo grazie alle storie archetipiche!
Ultimamente sogno di poter andare a vedere una proiezione IMAX
così non mi sentirei derubato dagli 8-10 euro di alcuni cinema dell'Urbe.
Arcangelo Cirillo
da spettatore,
a Roma,
ne ho girate poche e non mi hanno mai stregato o affascinato
a tal punto da farmi dimenticare dove mi trovavo a favore dell'immersione nel film.
Vero è,
certe volte,
una sala discreta con un film ricco di contenuti, ad esempio Hero di Zhang Yimou, mi ha fatto dimenticare dove mi trovassi per innalzarmi ad un livello di conoscenza e
emozione unica.
Magari non si investe,
e forse gli esercenti dovrebbero essere anche supportati in questo.
Senza far polemiche,
lo scaricabarile di Tornatore sull'ultimo anello della catena Cinema è fin troppo comodo.
Mai si pensa che in Italia le storie non sempre coinvolgono il pubblico
e spesso non possono considerarsi universali e vendibili all'estero.
Voglio parafrasare le parole di Robert Mckee dal libro Story che sto iniziando a leggere:
Già negli anni '90 gli investimenti di Hollywood per lo sviluppo delle sceneggiature avevano superato i 500 milioni di dollari l'anno, tre quarti dei quali pagati a sceneggiatori per opzioni e ristesure di film mai realizzati.
Ora non dico di arrivare a cifre simili ma il sistema di sceneggiatura Hollywoodiano o comunque americano è migliore dell' italiano dove si pensa che la scrittura
creativa non possa venire insegnata.
Questo mi fa pensare alle tante scuole di cinema e affini, qui nel Bel Paese, che vendono solo fumo per le casse dei soliti (ig)noti.
Argh, pardon quest'ultima frase è un pò infelice ma non sapevo come renderla in un italiano corretto
Per concludere il capitolo storie:
La storia archetipica porta alla luce un'esperienza umana universale, per poi esprimerla in termini di una specificità culturale unica nel suo genere.
Una storia stereotipata ribalta questo approccio: è povera sia a livello di contenuto che di forma. Si riduce ad esprimere una ristretta specificità culturale, è generica, superata e vaga.
Anche a me piacerebbe andare al cinema per finire in un'altra realtà
dalla quale uscirne poi arricchito dentro.
In poche sale ho avuto questo regalo.
Magari solo grazie alle storie archetipiche!
Ultimamente sogno di poter andare a vedere una proiezione IMAX
così non mi sentirei derubato dagli 8-10 euro di alcuni cinema dell'Urbe.
Arcangelo Cirillo
Egli diceva che nella vita esiste una sola, indubbia verità: vivere per gli altri