Multisala Roma e Diego vi ricordano qualcosa?Copiava film al cinema mentre li proiettava
Così diffondeva le prime visioni in internet: cineoperatore scoperto dalla finanza
di Diego Neri Quando anche l’ultimo spettatore è uscito, verso l’una, a rrivano i suoi amici e Diego De Bortoli dà inizio alla visione riservata. Mentre in quattro si guardano “Saw III”, una delle ultime uscite nel panorama cinematografico, De Bortoli, 35 anni, che vive in città e lavora come cineoperatore al multisala Roma in centro città, installa una videocamera su un treppiede iniziando a registrare il filmato. Alle 3.20 il gruppetto esce ma non si aspetta certo di trovarsi di fronte la guardia di finanza. È stato scoperto così, per la prima volta in Italia, un meccanismo di pirateria informatica su cui da molto tempo lavorava la Federazione antipirateria audiovisiva (Fapav) di Milano. I tecnici lombardi investigavano da mesi su una questione che aveva mandato in bestia le case cinematografiche e i titolari delle sale di mezza Italia. Il giovedì sera vengono distribuite nei cinema i film in prima visione nelle classiche pizze, cioè le bobine di filmato. Prima visione che dovrebbe restare tale almeno per il fine settimana, per poi essere girata ai cinema di seconda categoria. E invece, nella notte fra giovedì e venerdì se non il venerdì mattina, moltissime nuove uscite erano già disponibili su internet, pronte per essere scaricate. Com’era possibile? La Fapav sapeva che in ogni singola pizza c’è registrato un numero seriale che identifica la sala dove viene proiettato e che compare, per qualche istante, durante la visione del film. Per questo i tecnici si sono messi a spulciare sul web fino a quando non hanno trovato, su uno dei tanti filmati di prime visioni che girano in rete, quel numero. Scartabellando fra gli archivi, hanno scoperto che corrispondeva al Roma di Vicenza e quindi hanno contattato i finanzieri del tenente colonnello Morelli. Le fiamme gialle del nucleo mobile della compagnia di Vicenza, guidate dai marescialli Del Prete e Ammendola, hanno deciso di controllare da vicino quel cinema. Fin da giovedì si sono sorbiti una serie di film, ma non hanno notato nulla di sospetto all’interno del Roma. Come facevano a riprodurre le pizze? All’una sono usciti ed hanno visto entrare i tre amici di De Bortoli. Hanno aspettato più di due ore, e all’uscita hanno fermato il gruppetto. I quattro sono stati perquisiti e in tasca a De Bortoli - che ha collaborato con gli inquirenti - è spuntato un lettore mp3, che conteneva la traccia audio di “Saw III”, una delle prime visioni della settimana. A quel punto i militari hanno deciso di perquisire, d’intesa con il pm Vartan Giacomelli, l’appartamento del montapizze in centro città. Fra l’altro, hanno sequestrato una telecamera digitale con il treppiede, due cassette con registrato il film di nuova uscita “Diario di uno scandalo”, un computer in cui erano memorizzati circa 1300 film - di cui 300 in prima visione negli ultimi mesi -, 15 tracce audio ancora da montare assieme ai video, migliaia di file musicali e centinaia di dvd e cd che sarebbero stati duplicati in maniera non lecita. Che se ne faceva di tutta quella merce De Bortoli, che è senz’altro un grande appassionato di cinema? Attraverso il meccanismo peer to peer e il programma emule, che dà accesso a qualunque utente di internet collegato al proprio archivio informatico, scambiava le registrazioni con altri appassionati. Il sistema è semplice e diffuso: si condividono i file, di modo che ciascuno può copiarsi sul suo computer quello che io offro, e io posso copiare (scaricare) quello che mi interessa fra il materiale offerto dagli altri. Solo che, nel caso specifico, si tratta secondo i finanzieri di pirateria informatica. Senz’altro De Bortoli, in base alle dichiarazioni della Fapav, non è l’unico in Italia che adottava lo stratagemma, ma è altrettanto vero che questa divulgazione dei film anche in prima visione causa gravi perdite al mercato. Chi paga il biglietto al cinema se può scaricarsi gratis lo stesso film dal web?
Possiamo fare tutto il chiasso che vogliamo, finché esisteranno persone del genere continueremo a ricevere le copie con tutte le misure antipirateria del caso.
PS: Montapizze però... :evil:
Ciao
Antonio
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-- and it's me.
Homer Simpson