IL CIGNO NERO
Inviato: sab feb 19, 2011 3:44 pm
Viscerale.
Basta come definizione?
Vediamo cosa abbiamo nel calderone: una giovane donna, Nina, è ballerina e il suo sogno è ovviamente quello di diventare la stella dello spettacolo.
La compagnia è in crisi, quindi si decide che Beth, l'attuale prima ballerina "s'ha da mettere da parte" per far strada ad un volto nuovo.
La nuova ragazza farà di tutto per riuscire nel suo intento ed essere la star de "Il lago dei cigni".
Ok, è la trama di altri 150 film. Ora, passatela a tal Darren Aronofsky, balzato agli onori per aver riportato in vita Rourke ne "The Wrestler" con un film che riusciva a parlare della psicologia di un lottatore (non male no?). Cosa ne vien fuori?
Una regia che riese a sviscerare completamente i suoi attori, rendendoli superlativi: sia Portman che Cassel sono semplicemente perfetti, non sono più loro-attori ma loro-personaggi.
Winona Ryder è la star decaduta, una parte piccola eppure anche lei è perfetta.
La ricerca della parte cattiva della giovane Nina, essenziale per interpretare il Cigno Nero: sensuale, sessuale, perfido, seduttore, maligno, lei che è la ragazza più remissiva e dolce di tutto il corpo di ballo, si rivela il percorso di alienazione e maturità della ragazza.
La regia adora le camere a mano: all'inizio da fastidio ma poi ti fa entrare lì con loro, ti fa smuovere sulla poltrona dall'ansia, ti fa vibrare con la psiche della protagonista. Le luci sono tenui, la grana abbonda (merito/colpa del 35mm? Ci sta assolutamente: lo rende "vero"). La musica pervade il sangue.
Un vortice di emozioni e di sensazioni, di fobie, di scoperte e di dramma.
Talmente profondo da far ricordare a me, che memoria proprio non ne ho, i nomi dei personaggi.
Talmente profondo da lasciare senza parole alla fine, nell'immersione della luce che da il via ai titoli di coda.
Basta come definizione?
Vediamo cosa abbiamo nel calderone: una giovane donna, Nina, è ballerina e il suo sogno è ovviamente quello di diventare la stella dello spettacolo.
La compagnia è in crisi, quindi si decide che Beth, l'attuale prima ballerina "s'ha da mettere da parte" per far strada ad un volto nuovo.
La nuova ragazza farà di tutto per riuscire nel suo intento ed essere la star de "Il lago dei cigni".
Ok, è la trama di altri 150 film. Ora, passatela a tal Darren Aronofsky, balzato agli onori per aver riportato in vita Rourke ne "The Wrestler" con un film che riusciva a parlare della psicologia di un lottatore (non male no?). Cosa ne vien fuori?
Una regia che riese a sviscerare completamente i suoi attori, rendendoli superlativi: sia Portman che Cassel sono semplicemente perfetti, non sono più loro-attori ma loro-personaggi.
Winona Ryder è la star decaduta, una parte piccola eppure anche lei è perfetta.
La ricerca della parte cattiva della giovane Nina, essenziale per interpretare il Cigno Nero: sensuale, sessuale, perfido, seduttore, maligno, lei che è la ragazza più remissiva e dolce di tutto il corpo di ballo, si rivela il percorso di alienazione e maturità della ragazza.
La regia adora le camere a mano: all'inizio da fastidio ma poi ti fa entrare lì con loro, ti fa smuovere sulla poltrona dall'ansia, ti fa vibrare con la psiche della protagonista. Le luci sono tenui, la grana abbonda (merito/colpa del 35mm? Ci sta assolutamente: lo rende "vero"). La musica pervade il sangue.
Un vortice di emozioni e di sensazioni, di fobie, di scoperte e di dramma.
Talmente profondo da far ricordare a me, che memoria proprio non ne ho, i nomi dei personaggi.
Talmente profondo da lasciare senza parole alla fine, nell'immersione della luce che da il via ai titoli di coda.