Salve a tutti!!
Oggi ho visionato una copia in 35mm de "l'esorcista", la versione rieditata nel 2000, e ho avuto con mio sommo raccapriccio una tremenda sorpresa...
Nella prima sequenza del film, quella in IRAQ per intendersi, per sottotitolare le voci in arabo hanno usato un tragico espediente:
Hanno telecinemato il negativo, passato su computer e titolato e poi ripassato su pellicola.
Il risultato?... Una pietosa schifezza!!
Quasi tutte le bellissime sequenze nel deserto rovinate!
Si nota una terribile dominante, un effetto "sfocatura" e "granulosità" assolutamente fastidiosissimi, soprattutto nel salto tra immagini "trattate" e non...
Insomma, non potevano titolare alla vecchia maniera che i risulati sarebbero stati meno disastrosi???
Io continuo a non capire questa mancanza di rispetto per gli spettatori....
mmmmmmmmh.... ciambelle....
L'esorcista - riedizione 2000
- Antonio Marcheselli
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L'esorcista - riedizione 2000
Purtroppo il cambio di dominante, sfocatura e tutto quanto è ormai la norma anche per le moderne copie in 35mm...
Finché lo spettatore non comincerà a protestare (anche con solo i numeri) a loro non importa, "tanto si vede lo stesso".
Ciao
A
Finché lo spettatore non comincerà a protestare (anche con solo i numeri) a loro non importa, "tanto si vede lo stesso".
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L'esorcista - riedizione 2000
Se il procedimento di digitalizzazione e successivo scarico su pellicola è fatto bene il risultato è perfetto. Certo, se non lo si sa fare, viene una schifezza...
Ma anche il metodo classico è tutt'altro che perfetto, perché bisogna ricavare un interpositivo dal negativo originale, poi filmare i titoli (stampati in nero su bianco) con una speciale cinepresa, utilizzando una pellicola b/n ad alto contrasto, e infine ricavare un internegativo stampando con una stampatrice ottica (detta anche truka) sovrapponendo l'interpositivo e la pellicola coi titoli. Quindi il nuovo internegativo è due generazioni analogiche lontano dal negativo originale, e l'effetto è proprio l'aumento di grana (perché hai la grana di tre generazioni) e un aumento di contrasto dell'immagine (perdi le sfumature delle ombre e delle alte luci). L'effetto è talmente marcato che, quando non esisteva il digitale, in casi come questo si ricavava comunque un interpositivo dell'intera sequenza (anche le scene senza sottotitoli), proprio per evitare l'evidente salto di qualità.
Andrea
Ma anche il metodo classico è tutt'altro che perfetto, perché bisogna ricavare un interpositivo dal negativo originale, poi filmare i titoli (stampati in nero su bianco) con una speciale cinepresa, utilizzando una pellicola b/n ad alto contrasto, e infine ricavare un internegativo stampando con una stampatrice ottica (detta anche truka) sovrapponendo l'interpositivo e la pellicola coi titoli. Quindi il nuovo internegativo è due generazioni analogiche lontano dal negativo originale, e l'effetto è proprio l'aumento di grana (perché hai la grana di tre generazioni) e un aumento di contrasto dell'immagine (perdi le sfumature delle ombre e delle alte luci). L'effetto è talmente marcato che, quando non esisteva il digitale, in casi come questo si ricavava comunque un interpositivo dell'intera sequenza (anche le scene senza sottotitoli), proprio per evitare l'evidente salto di qualità.
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Allora meglio i sottotitoli laser?