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Antonio Marcheselli
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Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Oggi mi sono recato a Mediaworld per comprare una TV LCD 32" che domani devo installare ad un amico.

Indeciso tra un paio di modelli chiamo l'addetto che abbastanza genericamente mi consiglia sull'acquisto. Si allontana per verificare la disponibilità di un TV Samsung. Torna dopo un tempo abbastanza lungo e me la conferma. Poiché ero indeciso su un SONY chiedo l'eventuale disponibilità del SONY, il commesso sparisce e non si vede più.

Attendo paziente mentre intanto vedo le due TV che hanno in esecuzione materiali decisamente diversi: il Sony una sorgente FullHD eccezionale, il Samsung il demo della stessa Samsung, compresso all'inverosimile e poco definito. Molto difficile comparare le due apparecchiature.

Dopo 20 minuti e diversi clienti serviti da questo addetto gli faccio un cenno e lui candidamente mi dice "mi dica"...
Si era scordato di me, comunque la motivazione è stata invece che c'erano diversi clienti...

Pagato il TV mi mandano al "magazzino esterno": un capannone a poche centinaia di metri.

Ormai la TV è pagata no? Quindi a che scopo offrire un servizio all'altezza dopo la barriera casse? La "reception" del magazzino è un luogo sporco, fatiscente, pieno di ragnatele. Lo stesso ufficio dell'addetto è pieno di ragnatele.
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Arrivo e un addetto è dietro al vetro. E' al telefono e senza dire niente mi apre una fessura sotto la finestra e mi prende il documento. Attendo 5 minuti per il termine della telefonata (di lavoro comunque!), l'addetto sparisce - sempre senza profferire verbo - e due minuti dopo mi viene consegnato lo scatolone.

Io dico questo: se le cose funzionassero come dico io venderebbero il triplo delle TV.

Ciao
Antonio
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anonimo_11

Re: Mediaworld

Messaggio da anonimo_11 »

Caro Antonio,
secondo il mio parere questa situazione è generata, oltre che dallo scarso senso di responsabilità degli addetti, anche dalla globalizzazione del mercato del lavoro. Come puoi pretendere impegno, dedizione, cortesia e competenza da personale con un'altissima percentuale di turn-over composto in massima parte da gente che sa già da appena assunta che dopo tre mesi saranno messi nuovamente a casa? Per non parlare poi delle retribuzioni :wowo!!:
La giovane età della maggior parte degli addetti di queste grandi multinazionali che sono spesso al primo impiego non aiuta sicuramente a migliorare la qualità delò servizio. E' naturale che fortunatamente ci siano persone che come noi e come molti altri cercano di dare il massimo della propria professionalità e competenza indipendentemente dal tipo di contratto che hanno e dalla retribuzione che prendano, ma sicuramente ce ne sono molti di più che attuano la politica del "minimo sforzo massimo risultato". Al giorno d'oggi, nel nostro paese essere salutati e congedati quando si entra e si esce da un punto vendita è una chimera, il più delle volte si viene serviti con aria di sufficienza e trascuratezza. In questa immensa barbarie, la formalità e la cortesia sono ormai in via d'estinzione più dei panda. Cosa vuoi sperare da personale spesso formato approssimativamente che dovrebbe venderti teoricamente con la stessa competenza tecnica un computer, una lavatrice, un rasoio elettrico, un tostapane e via dicendo... :hahaha:
Infine, nessuno riuscirà mai più a sviluppare un attaccamento all'azienda per la quale lavora per i motivi di precarietà di cui ti ho appena parlato e pertanto, a chi vuoi che interessi se un prodotto sia presentato bene ed un altro sia penalizzato? Secondo te c'è qualcuno in quel punto vendita al quale interessi che tipo di sorgente sia collegata ad un riproduttore anzichè ad un altro? Per gli 800 micragnosi euro di stipendio mensile di molti di loro e per il meraviglioso contratto a tempo determinato o interinale che pende sulle loro teste pensi che ci sia qualcuno che non ha voglia d'imboscarsi tentando di arrivare in fondo alla giornata con il minor sforzo possibile? :peto:
Buona giornata.

Anonimo_11

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Antonio Marcheselli
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

E' proprio vero.

Casualmente ho conosciuto una persona nel settore e gli ho chiesto che tipo di formazione ricevesse dall'azienza: NESSUNA. Nessun controllo, nessuna esigenza. I corsi li organizza chi vende il prodotto (la Intel, la Samsung... bene no? così il negozio non paga nulla!) ma comunque non c'è alcuna esigenza da parte del lavoro di lavoro.
Una volta c'era qualche controllo, poi han smesso.

Mi ricorda qualcuno.

Del resto dopo 4 anni tra stage, tirocinio, tempo determinato questa persona arriva appena a 1000 euro al mese.

Io vi farò sapere meglio, ma in UK l'usanza è essere circondati da addetti "can I help you" quando entri in un negozio. E non vedo perché non dovrebbe essere così, io sono il cliente.

Ciao
A
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Walter
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Re: Mediaworld

Messaggio da Walter »

Non vorrei sbagliarmi, ma penso che nella grande distribuzione il "Can I help you" sia solo un lontano ricordo in tutto il mondo, non solo in Italia.
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Antonio Marcheselli
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

In UK c'era. Ho detto "vi sarò sapere meglio" perché magari è stato un caso ma era normale entrare in un negozio e vedersi arrivare l'addetto che ti chiedeva se avevi bisogno di aiuto. Ricordo bene che mi è capitato in una grossa cartoleria, in un negozio di elettronica almeno.

Ciao
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anonimo_11

Re: Mediaworld

Messaggio da anonimo_11 »

Senza andare a scomodare troppo il mondo anglosassone posso dirvi per esperienza diretta, avendo vissuto in Spagna per oltre 5 anni, che dalla capitale Madrid fino alla più piccola città dell'Andalusia, appena entri in un qualsiasi negozio anche della grande distribuzione (cito la catena "El Corte Ingles") vieni quasi immediatamente avvicinato da qualche addetto alle vendite che ti domanda "necesidas ayuda?" o "puedo ayudarle?". Talvolta, quando sei semplicemente entrato per cazzeggiare un po' o farti un giro tranquillamente ti da quasi fastidio tutta questa disponibilità. Lì se non si comportano in questo modo durano poco e tutta questa attenzione al cliente viene incentivata quasi ovunque con una gratificazione extra percentuale sulle vendite :ok: che a fine mese fa sempre un certo volume in più nelle non proprio splendide buste paga.
Qui da noi per apportare qualsiasi modifica o incentivo retributivo ai ridicoli e stantii contratti nazionali bisogna raccomandarsi a Padre Pio :Prego:

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Antonio Marcheselli
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Se non sei nello spirito ti può dare "fastidio" ma basta dire "no grazie, do solo un'occhiata" e nessuno ti stressa più di tanto.

A me personalmente fa piacere sentirmi considerato in un negozio.
Quei pochi acquisti che ho fatto in UK mi sono sempre sentito "il cliente", una persona importante.
Ricordo nella cartoleria di cui sopra, prima mi chiesero se avevo bisogno di aiuto (non subito, 2 minuti dopo). Poi comprai un raccoglitore e mi dissero che se ne volevo un altro era in offerta gratis (ebbè!). Poi mi fecero lo scontrino, e mi ricordai solo alla fine che con la tessera studenti avevo lo sconto del 10%. Lo feci presente scusandomi per il ritardo e la commessa non fece il minimo cenno di disapprovazione, chiamò il responsabile e disse "questo gentleman ha la tessera studenti e avevo già battuto lo scontrino", e con una professionalità e gentilezza hanno rifatto il conto (poche sterline).

Specie ultimamente nei negozi Italiani - piccoli, grandi, non vedo differenze - ci sono dei musi lunghi da paura, certe volte sono talmente scortesi che mi viene da ridere.

Ciao
Antonio
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Gio
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Re: Mediaworld

Messaggio da Gio »

Boh, sono stato in Austria due settimane fa e devo dire che il clima di gentilezza nei negozi e nei ristoranti/bar è incredibilmente servile, il personale ti accoglie, ti saluta sempre e, addirittura io e la mia ragazza siamo stati due sere consecutive in un ristorante (abbiam mangiato talmente bene che abbiamo deciso di tornare la sera dopo) e la cameriera, oltre a parlare qualche parola di italiano la seconda sera, si ricordava anche cosa avevamo bevuto (1 litro di minerale e un calice di vino) e ci ha trattati come se fossimo dei clienti abituali, analogamente la pasticceria in cui facevamo colazione la mattina.
Nei negozi di abbigliamento, per quanto enormi, una commessa arrivava sempre e subito con il sorriso, lo stesso a tutte le casse...

Però, anche lì in un grosso negozio di elettronica, ho chiesto un cavo di alimentazione per un Vaio (la presa italiana, con la terra non entra nelle tedesche universali -non hanno il foro centrale per la terra- e non vi erano adattatori) e la commessa, dopo aver capito (tra il mio -pessimo- inglese e il suo -ancor più pessimo- inglese ci abbiam messo 'sto minuto a capirci) si è dileguata e non l'ho più vista...

Invece per le foto sopra: io sinceramente anche se dovessi passare lì dentro un solo pomeriggio passerei con la scopa ad eliminare almeno le ragnatele, sarà che sono aracnofobico, però...

Ah, sempre più sovente capita che siano anche i clienti a non salutare eh, chiedete in cassa quanti arrivano e senza un "ciao" o un "buonasera" partono diretti con "due biglietti" o alla concession: "Un medio di popcorn" ... ci staremo abituando all'impersonalità... che tristezza...
Giovanni Zampieri
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Ribadisco: non è che qui è lo schifo e l'estero è la perfezione... Qui è mediamente uno schifo e all'estero è mediamente la perfezione.

Una signora Francese me lo confermava: tipicamente qui siamo molto maleducati, tipicamente altrove sono molto educati.

Il cliente è l'anima del negozio mi pare ovvio che sia trattato con i guanti. Per mia abitudine saluto sempre e sorrido sempre quando mi rivolgo a qualcuno in un negozio. Tempo fa questo era spesso ricambiato, quasi fossi una piacevole eccezione (ricordo ancora ai tempi del Vittoria un cliente che mi chiese se lo conoscessi perché "ero molto gentile"); ultimamente vedo che non fa ne caldo ne freddo e - tipicamente - il commesso/cassiera non risponde al saluto, non ti guarda in faccia, non accenna la minima considerazione.

Il non plus ultra è stato l'altro giorno in un supermercato di chiara fama - punto vendita dove il personale è spesso molto molto scortese (già segnalato alla direzione) - dove ho chiesto alla cassiera - visibilmente inacidita - come mai non vi fossero più i sacchetti all'ingresso per chi ha la macchinetta per passare autonomamente i codici a barre. L'ho chiesto sorridendo, ipotizzando che forse qualcuno si approfittasse dei sacchetti.

Risposta, senza alzare lo sguardo, voce piatta e assolutamente neutra "non ne ho idea signore".

Ho sorriso di fronte a cotanta acidità, ho preso il mio sacchetto e ho detto "Buongiorno". Ovviamente senza ricevere niente in cambio.

Come dice Gio, a prescindere dalla situazione aziendale io credo che sia solo dannoso per la salute e per l'anima comportarsi in questo modo. Così come le ragnatele.

Ciao
A
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anonimo_11

Re: Mediaworld

Messaggio da anonimo_11 »

Bravo Antonio :clap:
con la tua osservazione conclusiva hai perfettamente centrato il problema. La nostra società, più che in altri paesi, è profondamente e radicalmente peggiorata. Ormai si nota che ci diamo soltanto fastidio l'un l'altro ed il clima di arroganza, competitività sfrenata e maleducazione si è completamente sostituito alla cortesia ed affabilità tipica italiana che ci aveva resi tra i popoli più ospitali al mondo. Io la ragione la conosco ma non so se posso dirla.... Comunque, certi modelli di vita trasmessi ormai da anni dalle televisioni di un certo signore ci hanno contaminato irreversibilmente fino a farci credere che la vita in comune non sia altro che arrivismo e competizione. Ricordo di aver letto una scritta inquietante sulle pareti dei bagni di un autogrill che recitava più o meno così: "Tra me e la mia felicità ci sono gli altri". Credo che molti di noi stiano già da tempo vedendo "gli altri" soltanto come un disturbo, una minaccia o comunque come dei nemici da combattere per giungere alla propria soddisfazione. Come diceva Nanni Moretti ne "Il Caimano", è inutile continuare a combattere "Papi". Purtroppo lui ha già vinto, ha già irreversibilmente cambiato in peggio i nostri costumi, la nostra vita ed adesso ci troviamo ovunque pieni di tronisti e veline nell'anima :colpa:
Buona giornata.

Anonimo_11

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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Non la mettiamo sul politico e non diamo la colpa sempre agli altri...

:)

Ciao
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Facciamo un esempiuccio fresco fresco?

Ordino uno switch HDMI da un venditore online dal quale ho già acquistato, sito in UK. Pagamento via paypal, spedizione via corriere espresso perché mi serve subito.

L'ordine non arriva. Mando una mail, mi rispondono che non hanno ricevuto il pagamento. Il pagamento invece è partito e risulta "non riscosso". Mando altre due mail, una in cui spiego la situazione e giro la ricevuta Paypal, l'altra - dopo vari giorni - in cui annullo l'ordine visto che non ottengo risposta.

Ordino lo switch altrove, Paypal non può aiutarmi, VISA può solo fare una contestazione se voglio.

Mando un fax per essere sicuro: li diffido dal ritirare i soldi e li avviso che se li ritirano faccio contestazione con VISA. Infine gli spiego che se il problema non si risolve la settimana prossima posso andare lì di persona :D

Stamani mando il fax, oggi pomeriggio mi suona il cellulare con un +0044 in testa. Rispondo e un gentilissimo addetto evidentemente indiano (tipico!) si presenta e si scusa tipo 4 volte per il disagio, mi assicura che mi sono stati restituiti tutti i soldi, si rende conto di aver perduto il cliente per il disservizio, si scusa ancora e mi offre il 10% di sconto su un prossimo acquisto.

Sono comunque dei cialtroni e probabilmente non acquisterò più da loro. Ma giriamo le parti: un negozio online italiano avrebbe fatto una chiamata internazionale per scusarsi e per offrire il 10% di sconto? Quando una cosa simile è accaduta con tra Italia-Italia viewtopic.php?f=25&t=4915 sapete tutti com'è andata a finire.

E' un'altra mentalità, non c'è verso.

Ciao
Antonio

PS: chiaramente l'indiano parlava inglese...
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Re: Mediaworld

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Walter ha scritto:Non vorrei sbagliarmi, ma penso che nella grande distribuzione il "Can I help you" sia solo un lontano ricordo in tutto il mondo, non solo in Italia.
Non so come sono caduto qua.

Walter, dove ben sai il "can I help you" è OBBLIGATORIO. Mandano ispettori in incognito a vedere se sorridi, se accompagni il cliente al prodotto e se lo accontenti al 100%. C'è anche un premio di 20 sterline se fai tutto come azienda comanda.
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