EQUALIZZAZIONE SUONO

Forum tecnico di carattere generale
franco
Messaggi: 21
Iscritto il: mer mag 29, 2002 12:14 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da franco »

Nella sala nella quale lavoro, sono venuti tre "TECNICI" per effettuare l'equalizzazione del suono, tutti e tre hanno effettuato tale operazione con sistemi diversi, a partire dal posizionamento del microfono in sala.
Credo che tutti e tre abbiano seguito i corsi specifici tenuti dalla DOLBY, come mai sia i metodi che naturalmente i risultati sono completamente diversi l'uno dall'altro, colpa della "DOLBY" o dei tecnici, che eseguono equalizzazioni "A FANTASIA"?!
Avete qualche ipotesi in merito? La "DOLBY" dovrebbe controllare di più a chi rilascia autorizzazioni per tali operazioni? soprattutto quando si rifiutano di indire dei corsi per proiezionisti, per non incorrere in proteste da parte dei cosiddetti "TECNICI"?

Avatar utente
Gio
Utente 35mm
Messaggi: 3560
Iscritto il: gio mag 30, 2002 6:16 pm
Località: Veneto
Contatta:

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Gio »

Sinceramente mi sono sempre avvalso degli stessi tecnici, però l'equalizzazione del locale è una cosa e la taratura delle sorgenti sonore un'altra... mi spiego:

Mentre la taratura la fanno i tecnici con vari strumenti (oscilloscopio, microfono - al centro della sala - analizzatori di spettro ecc...) l'equalizzazione finale sembra essere ad orecchio, nel senso che si può intervenire per far suonare l'impianto come più si aggrada a chi fa la taratura o all'esercente e, perché no, al proiezionista (che spesso se ne intende di più); si possono richiedere magari più basse e allora si alza il sub fino ad un certo livello che, però non è mai troppo alto per non coprire gli altri canali o cose simili...

Certo, questo è quello che ho sempre visto... poi effetivamente non so quanto vengano seguite specifiche rigide della Dolby e quanto si usi esperienza e orecchio... <img src=icon_smile_big.gif border=0 align=middle>

Ma anche se venissero seguite determinate regolazioni standard (come sembrerebbe più giusto) il risultato poi cambia comunque da film a film, che non sono mai masterizzati allo stesso modo (dal volume al missaggio dei canali)... <img src=icon_smile_angry.gif border=0 align=middle>

CIAO CIAOOO

Giovanni

stivmen
Utente 35mm
Messaggi: 1625
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:13 pm
Località: Lombardia

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da stivmen »

come dice la Mia capa ogni orecchio sente il suo suono per cui spero che i tecnici che fanno l'equalizzazione siano tecnici e non pseudo tecnici
stefano

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

La mia opinione e' questa.

La taratura di un impianto audio deve seguire delle regole ben precise dettate dalla fisica e da chi produce gli apparecchi.
Queste regole dovrebbero essere seguite da ogni tecnico.

Se poi, alla fine della taratura, il tecnico, l'operatore, l'esercente, ritengono che si possa effettuare UNA LEGGERA variazione in base alla sala, al gusto, a qualche motivazione, ben venga.

Sento troppe sale che sono equalizzate senza seguire alcuna regola, ma "a caso" nel senso che conosco persone che equalizzano impianti in triamplificazione "a orecchio".

E comunque conosco persone che equalizzano con gli strumenti ma seguendo delle regole tutte loro che, ovviamente, portano la sala a suonare veramente veramente male.

Credo di conoscere anche delle persone che sanno equalizzare a modo. Nelle sale da loro tarate il suono e' sempre gradevole e omogeneo. Certamente il film ci mette la sua ma non credo che sia questo il punto.

Qui parliamo di persone che non conoscono l'inglese, che non sanno adoperare il computer e che non conoscono i principi base del funzionamento dei vari Dolby, DTS, SDDS, crossover, equalizzatori e amplificatori; che non hanno la piu' vaga idea di come dimensionare un impianto per una sala, che non hanno la piu' vaga idea di come regolare i livelli di uscita e DI INGRESSO delle varie apparecchiature.

Franco non parla di differenze minime, parla di differenze macroscopiche. Ne ho avuta la prova diretta: mi venne un Tecnico ad equalizzare la mia sala. Dolby D, DTS, ampli crown, biamplificazione, diffusori JBL.
Dopo 7 ore e mezzo di lavoro, si va a sentire un pezzo di TITANIC. Aiutatemi a dire "che schifo". L'impianto suonava tutto cupo, una cosa vergognosa. Non me la sentii di controbattere perche' lavoravo nel cinema da 2 mesi. Ma non riuscivo ad abituarmi a quel brutto suono. Cosi', dopo che il mio capo mi confermo' che le cose non andavano affatto bene, venne un altro tecnico.
Dopo svariate ore di lavoro riprovammo lo stesso pezzo di TITANIC.
Bene, quell'impianto mi ha stupito per diversi mesi dopo quella taratura...

Ciao

Antonio Marcheselli

franco
Messaggi: 21
Iscritto il: mer mag 29, 2002 12:14 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da franco »

Intendevo proprio quello che diceva Antonio, il primo tecnico mi ha fatto un equalizzazione tenendo conto dei problemi della sala, conoscendola da più tempo, il secondo una persona anziana mi ha fatto un'equalizzazione tenendo presente un manuale della DOLBY in lingua inglese, tradotto da suo figlio, il quale però risaliva al periodo nel quale erano in maggioranza i films in mono e si tendeva ad eliminare le frequenze intorno ai 50Hz, non vi dico quello che ne è venuto fuori, mai sentito niente di simile.
Il terzo tecnico, mi ha fatto un'equalizzazione perfetta, senza però tener conto dei problemi che ha la mia sala, così ho dovuto richiamare il primo tecnico, il quale ha fatto la miglior equalizzazione possibile in quel dato ambiente.
Faccio presente che il primo ed ultimo tecnico si è presentato dopo due anni che il cinema era aperto con un'apparecchiatura atta a svolgere un buon lavoro di taratura, il che vuol dire che per due anni è stata eseguita un'equalizzazione ad occhio ed a orecchio!
ma cosa è un film di fantascienza? mi sbaglio o questi cosiddetti tecnici si fanno pagare e anche bene? per che cosa? per prenderci per il c**o?

Avatar utente
Gio
Utente 35mm
Messaggi: 3560
Iscritto il: gio mag 30, 2002 6:16 pm
Località: Veneto
Contatta:

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Gio »

Su questa discussione sarebbe bello intervenisse l'ing. Savina... la butto là... ma penso che sia il più qualificato per risolvere il dilemma...

Byez!

Giovanni

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Io credo che molti stravolgerebbero il loro modo di equalizzare semplicemente leggendo un manuale Dolby.
Molti altri dotandosi di apparecchiature decenti.

Il problema e' che molti non sono a conoscenza degli standard di taratura (livelli dei canali, curve di risposta).

Che poi ognuno abbia un suo "tocco" e' fuori discussione, li' e' questione di gusti ma, parere mio, un "Tecnico" che vuole fregiarsi di questo titolo dovrebbe conoscere le fondamenta di quello che sta facendo.

Io ne conosco ben pochi che le abbiano.

Ciao

Antonio Marcheselli

FREDDIE
Messaggi: 8
Iscritto il: dom giu 16, 2002 8:33 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da FREDDIE »

La forza del cinema come "media" è di avere degli standard da molto tempo e molto ben congegnati, anche se è uno standard è sempre la miglior possibile soluzione stabilita di comune accordo tra problematiche tecniche, produttive e costruttive.
La riproduzione di un suono in una sala cinematografica è soggetta ad uno standard (originariamente SMPTE - Associazione tra Tecnici Cinema e Video - poi ISO - standard internaizonale) che ha come identificazione : ISO 2969.
Questo standard di divide in due parti indicate come CATENA A e CATENA B.
La Catena A definisce lo standard di lettura del suono ottico fatta dal lettore analogico del proiettore (altri standard ne stabiliscono il posizionamento meccanico sulla copia ed altri riferimenti)ed include la completa catena sino all'ingresso della manopola del volume (con esclusione dei riduttori di rumore di fondo e decodificatori). La tipologia di misura è elettrica.
La Catena B definisce lo standard di riproduzione del suono di una sala cinematografica partendo dalla uscita della manopola del volume. La tipologia di misura è acustica e quindi effettuata in sala e con un microfono e relativo apparato di misura calibrato. Altri standard definiscono tipo, posizione degli altoparlanti, etc.
Gli standard definiscono modalità e riferimenti in valori assoluti incluso le tolleranze relative.
Purtroppo gli strumenti acustici, anche più perfezionati, agiscono "come" il nostro sistema di ascolto (orecchio - cervello) mentre il nostro sistema di ascolto ha altre differenti capacità.
Può valere questo esempio : il metro mi misura la differenza tra due tavoli; noi "vediamo" principalmente che uno è più o meno diverso dall'altro.
Quindi l'unione dei due sistemi dovrebbe dare la perfezione perchè dove non arriva uno, arriva l'altro.
Ma il nostro sistema ha un tocco in più che si piò identificare come la "conoscenza" o la "mappatura" che può essere chiamato DNA, per esempio. Per questo un suono che è buono per uno, può non esserlo per l'altro. Il Proiezionista, come un Fonico, per il loro mestiere, a forza di "sentire" dobbiamo supporre che debbano aver acquisito un DNA abbastanza correlato al suono di un film per poter dire che hanno la capacità di un riferimento corretto, non assoluto. Nel caso del Proiezionista, il suono di riferimento dovrebbe principalmente essere quello di sala e non quello di cabina ove la modernità ti offre magari l'ascolto di controllo del solo tweeter (quello più chiaro).
Altra considerazione.
La sala ove viene preparato il film (il cosidetto mixage) soggiace allo stesso standard della sala cinematografica (quindi livello, curva, etc). Questo vuol dire che la colonna sonora viene preparata nei dettagli esattamente come se si stesse in una sala cinematografica.
Risulta quindi chiaro che la sala cinema dovrebbe essere in grado di riprodurre il suono originale senza alrazione alcuna. Se poi il suono sia bello o brutto, questo è un problema di allestimento, non di presentazione.
Molte dei riscontri nelle domande e osservazioni che leggo mi fanno pensare che molti tecnici abbiano la tendenza a soddisfare il film, non lo standard.
Purtroppo non esistono due film che abbiano lo stesso suono, salvo alcuni prodotti generati da macchine con poco ausilio "umano" che crea la diversità con molta più facilità. Quindi la taratura ad "hoc" di un film, non sarà sicuramente corretta per i film a seguire.
Quando si prepara una colonna sonora, così come per l'immagine, l'uso dei suoni, come dei colori, si cerca abbiano un riscontro emozionale che va al di là del suono o del colore stesso. Giusto o sbagliato è il punto di partenza. Chi usufruisce non sa cosa, come, quando e dove vengono modulate certe situazioni; lo spettatore "usufruisce" del tutto e lo tramuta in piacere, gioia, suspense, etc.
Si sarà capito che il mio pensiero è che la sala debba essere "posizionata" nello standard per poter ricevere al meglio la colonna che è stata preparata da una serie di creativi per dare emozioni, soddisfacente o no il risultato. Debbo però accettare il fatto che certe volte i creativi facciano belle cose ed altre volte no. E' come il film. E' bello o potevo essere bello. Forse è anche la vita.
Credo di essermi troppo prolungato, ma leggendo i messaggi mi è sembrato utile inquadrare il problema per il momento sotto il profilo "filosofico".
Sono disponibile, se interessati, ad andare oltre e più sul concreto come certamente Voi siete abituati dovendo "fornire" servizi e snon solo parlarne. E mi permetto aggiungee la mia ammirazione per la Vostra volontà di ben fare nel Vostro lavoro.

roberto
Utente 16mm
Messaggi: 173
Iscritto il: mar giu 04, 2002 7:30 pm
Località: Lazio

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da roberto »

Ringrazio molto Freddie Savina per i suoi interventi,quelli appena fatti e quelli futuri.Savina ha insegnato nei corsi per proiezionisti fatti a Roma alcuni anni fà e le sue lezioni ,per riconoscimento di ogni partecipante ai corsi ma anche di tutti gli esperti,erano
esemplarmente efficaci e suggestive.
Adesso potete esaudire tutte le vostre curiosità e dare risposte sicure a tutti i problemi tecnici che vi si presenteranno .

Buon lavoro a tutti ed un saluto a Freddie
roberto,roma

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Buongiorno Sig. Savina,

E' un onore averla qui tra gli intervenuti, speriamo di averla nostro punto di riferimento d'ora in poi, nonostante i suoi molteplici impegni! Grazie!

Sono assolutamente d'accordo con lei, la sala deve riprodurre il suono come il mixatore lo ha pensato, se poi il mixatore ha sbagliato e' giusto che la sala esprima i suoi errori. E' inutile e controproducente correggere il suono di una sala su una certa pellicola.
Al limite potrei essere d'accordo se un tecnico si portasse dietro una parte di un film che conosce molto bene, che ha sentito suonare in molti impianti e magari si permetta di effettuare dei piccoli ritocchi in base all'ascolto finale. Questo, forse, potrebbe essere l'unica possibilita'.

Si sara' capito che il mio lavoro lo faccio con passione, nei miei due giorni liberi molto spesso vado al cinema... :-)
Ed e' proprio questo che mi permette di "analizzare" molti locali della mia citta'. Quello che trovo e' che la quasi totalita' dei locali ha un'equalizzazione cosi' mal fatta da far pensare che il tecnico quel giorno fosse bendato e stordito per fare una cosa del genere. Quello a cui io mi riferisco, e credo anche Franco che ha iniziato questa discussione, non sono piccoli difetti magari dovuti all'acustica della sala o a questo o quel tipo di casse/amplificatori, bensi' a delle evidenti e colossali sviste nell'equalizzazione di una sala. Per esempio si contano sulle dita di una sola mano le sale in cui e' possibile sentire un po' di effetti surround (e il 90% delle sale e' dotato di Dolby Digital, dts e anche SDDS); si contano sulle dita di mezza mano le sale in cui e' possibile sentire un po' di frequenze basse.
Poi ci sono le sviste meno "evidenti" che forse notiamo noi "esperti", tipo suono secco e tagliente, mancanza completa di alte frequenze, livelli dei canali diversi (in un cinema molto famoso si sente solo il surround destro) e via cosi'.
Lasciamo perdere i difetti in proiezione, sembra che nessuno conosca l'RP40 (o PA35, la coda con i riferimenti per il controllo della messa a fuoco e il controllo dei mascherini).

Io intendevo questo. Non per nulla quei pochissimi cinema che, pur avendo una qualita' sonora complessiva scarsa per vari motivi, hanno un'equalizzazione almeno decente (in cui tutti i canali lavorano e possono essere sentiti) sono tra i miei preferiti...

Saluti


Antonio Marcheselli

FREDDIE
Messaggi: 8
Iscritto il: dom giu 16, 2002 8:33 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da FREDDIE »

Gent Signori,
Mi sento onorate di essere accettato tra di Voi e spero di poterVi essere utile per quello che so e che a Voi possa interessare.
Per questo e per l'amicizia con alcuni di Voi ed il rispetto di quelli come Voi che ho conosciuto, mi considero a Vostra disposizione.
Il mio lungo lavoro nel cinema mi ha portato dalla sala musica alla sala mix, all'allestimento studi, alla cura delle trascrizioni su ottico, alle stampe ad alle sale, essendo le sale emanazione uguale di uno studio di mix (filosofia base di un Consulente Dolby che deve rispondere al Produttore di un film dall'origine alla sala).
Arrivato a volte con presunzione al cinema con la prima copia, molti di Voi mi hanno insegnato e da molti di Voi ho sotto sotto imparato le regole di "vita" del cinema.

Per questo rispetto, negli anni 80 ho fatto di tutto, con l'aiuto di amici fonici (Ing Mariani), di laboratorio (Cinecittà), con la Kodak (pellicola), Easysoft (distribuzione) per poter disporre a basso costo di un test basato sulla Vostra esperienza e sui dati tecnici degli standard. Si chiamava "Ascolta" (lo volevo chiamare "sento oggi come ieri?"), con figure e spiegando le cose dando del tu al Proiezionista che lo proiettava e controllava. Costava 100.000 lire circa e se ne stamparono 200, volate via. Esiste ovviamente il Jiffy Test della Dolby ed altri ma a costi più elevati e più per tecnici che per Proiezionisti.
Sarei comunque pronto a rifarlo oggi anche in digitale se ricevessi un input di assenso reale al di fuori di un business che personalmente non ritengo mio compito.

Scusandomi per il "remembering" che vuole essere solo un atto di stima nei Vs riguardi, mi permetto far notare che la scuola di un tecnico inglese con il quale ho a lungo collaborato, mi porta sempre a degli appigli "tecnici" sui quali poi discorrere e quindi chiedo scusa se l'appiglio "mi viene" spontaneo molte volte come antefatto.

La taratura di una sala ha alcune presupposizioni :

1. la modalità di taratura sono normalmente abbinate ad un microfono ed un analizzatore alimentati con un segnale pink noise. Questo sistema si basa sulla "media" di un suono diffuso in una sala, ma non è in grado di dirci se la risultanza è frutto di un suono diretto (voluto), di un suono diffuso (voluto in certi termini), di un suono riverberato o echizzato (non voluto). Quindi la equalizzazione di una sala presuppone che l'acustica della sala sia nota o sia stata
"notata" dall'Architetto e dal tecnico.

2. Alcuni standard (SMPTE e/o ISO) o alcune Normative(Dolby-THX) danno precise indicazioni sulla funzionaltà acustica del retroschermo, della distanza del tweeter dallo schermo, della direzionalità dei tweeter, dell'area intorno ai woofer, dell'area attorno alla schermo, della parete fondo sala. La pratica ci ricorda invece il corridoio centrale di sala lucidato a specchio, le pareti convesse della cabina che si protende in sala, le porte anodizzate riflettenti, etc

3. Poi esiste la capacità pratica di valutazione del tecnico (tipo di componentistica di altoparlanti e amplificatori,i grandi tubi non acusticamente trattati dell'aria condizionata, etc

4. a questo punto si entra nella equalizzazione che è una mediazione tra la linearità dello standard e la variabilità del locale di cui sopra.
Capacità e gusto personale sono gli elementi base. Lo strumento è la chiave di interpretazione nell'interno di quello che si vuole raggiungere, non un punto cieco. Lo strumento non ragiona come noi, però ci dice se i dB SPL sono 85 o se i livelli interbanda sono corretti fra le varie sorgenti nel punto in cui viene messo il microfono.

5. La misura finisce con le prove di fase tra gli altoparlanti e tra i canali e quindi con un test di ascolto (normalmente predisposto con suoni particolari che devono in definitiva dirci se il sistema è bilanciato, se la risposta in frequenza (al limite massimo qualunque essa sia) è uguale per tutti, etc

Il test di ascolto è il più critico da scegliere, in quanto, per assurdo, nessuno può sapere se quello che si prende come riferimento, tale lo sia come uguaglianza ad un originale (sempre per bello o brutto che sia). Per questo i test classici contengono invece dei suoni calibrati che "ci ricordano" o "ci fanno verificare" posizioni stereofoniche, passaggi, presenza dei subwoofer o dei soli woofer, in un contesto codificato (nel caso di un Dolby SR) o in un contesto discreto (digitale).

A questo punto entrano le considerazioni che si leggono.
Poco, molto surround; poche, molte basse, e così via. Suono tagliente ed altro. Oggi si ascoltano film a volte inaudibili.
Siamo sicuri che sia la sala? Purtroppo non ne sono sicuro come sono sicuro che oggi molti tecnici prendono come riferimento un film che piace, ossia come lo vorrebbero ascoltare loro.
Ma l'originale è così?
E per i film che vengono dopo, come la mettiamo?

Questo è un dubbio su cui se volete possiamo discorrere, se ancora ne avrete voglia in un prossimo mio tempo libero mio.
Sopratutto perchè mi farebbe piacere avere i vostri input in merito.

Buon lavoro

Federico Savina

ps. Un plauso di ammirazione a chi di Voi va al cinema anche nei giorni liberi! Si chiama questo amore per il cinema o c'è qualche bella figliola in quel cinema? Nel primo caso : bravo. Nel secondo : fai bene

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Gentile Savina,

Il suo intervento e' illuminante, la sua disponibilita' completa, grazie davvero per il tempo che ci dedica!
Non merito i complimenti, per questioni di immagine sarebbe meglio che andassi veramente al cinema per quslche bella figliola... :-)

Sono profondamente d'accordo con quanto scrive. Ho avuto a che fare con pochi tecnici effettivamente ma diciamo che mi hanno dato un'idea, oltre a quello che mi hanno raccontato altre persone, di quello che si trova in giro.
Tuttavia non ho mai incontrato persone che regolassero le sale basandosi molto sulla prova d'ascolto, o al limite non unicamente. Effettivamente i tecnici che conosco effettuano una rigorosa taratura sugli standard per poi recarsi in sala a verificare che il lavoro effettuato corrisponda a quanto atteso da quella sala.

Devo dire che mi e' capitato piu' di una volta purtroppo di vedere personaggi che... sbagliavano gli standard. Persone che non conoscevano i livelli corretti, o che non conoscevano le curve di risposta o che, addirittura, effettuavano la taratura "a orecchio" senza l'ausilio di ascun strumento (RTA o fonometro).

Certamente il bravo tecnico si rende conto che la sala non e' una camera anecoica e quindi che la perfezione non puo' essere e non deve essere raggiunta "a tutti i costi". Immagino che qui stia la differenza tra un tecnico bravo e uno bravissimo.

Tuttavia, ripeto, la mia esperienza mi porta a sentire impianti straziati, SENZA surround, SENZA subwoofer, SENZA medie/basse, SENZA alte, con canali palesemente sbilanciati...
Questo io non me lo spiego. Un errore capita ma qui sembra diventato un metodo.
Franco mi aveva gia' raccontato del tecnico che aveva letto il manuale del 1950 tradotto in Italiano dal figlio sul quale basava le tarature dell'SDDS... :-) Le cose magari sono un po' cmabiate e le curve di risposta del mono non sono quelle del Digitale cosi' come le strumentazioni.

Navigando su Internet scopro che Dolby,DTS,SDDS aggiornano continuamente le procedure, gli apparati, individuano problematiche... Sono note in lingua inglese che molti "tecnici" non conoscono. Come possono anche solo pensare di rimanere aggiornati?
Ho scoperto che nel 1999 il livello di registrazione del subwoofer nelle tracce DTS e' cambiato (e' diminuito quindi le sale dovevano aumentare il loro). Noi lo abbiamo saputo nel 2002. E abbiamo due sale con il DTS. Ditemi voi... <img src=icon_smile_sad.gif border=0 align=middle>

Ancora grazie per i suoi interventi, aspettiamo ancora suoi "momenti liberi"!

Buon Lavoro

Antonio Marcheselli

Avatar utente
Gio
Utente 35mm
Messaggi: 3560
Iscritto il: gio mag 30, 2002 6:16 pm
Località: Veneto
Contatta:

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Gio »

Sono veramente felice e onorato di poter leggere le opinioni dell'Ing. Savina; sono sicuro che "i momenti liberi" possano diventare molto istruttivi!

Comunque la mia idea è che anche il sistema missaggio colonna sonora - sala debba essere rigidamente sottoposto a degli standard, perché aldilà della taratura dell'impianto della sala, rsta il fatto che i livelli sonori delle pellicole cambiano da film a film, la manopola del volume non è quasi mai sulla stessa posizione per due film, allora entro in sala e da li regolo il volume sul parlato in modo che sia chiaro ma non troppo forte; così però rischio di vanificare l'effetto artistico o l'aspetto emotivo della colonna sonora, non so se mi spiego...

Poi se leggo e seguo alla lettera il foglietto stile "Il Gladiatore" (ma ne ho visti molti altri...) dove si raccomandava il volume a "7" dovrei cambiare tutti i diffusori in sala, oltre al fastidio provocato al pubblico... perché se porto il mio impianto a 7 dire che distorgo è un puro eufemismo... massimo arrivo a 5.5, 6 in casi eccezionali... ma ho fatto film a 3!<img src=icon_smile_sad.gif border=0 align=middle>

Ciao Ciaooo!!

Giovanni

FREDDIE
Messaggi: 8
Iscritto il: dom giu 16, 2002 8:33 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da FREDDIE »

Signori, le Vostre osservazioni sono molto interessanti specialmente per chi normalmente sta "prima" del proiettore.
Direi però che per la tranquillità della nostra conversazione, si tratti un argomento alla volta tra quelli da Voi indicati, nella speranza di poter avere poi una visione più chiara. Col tempo e con la Vostra pazienza, se vi va.

1. (Preludio tecnico - come al solito).
Io considero il suono di un film come un treno che corra su un binario, dove il binario è il supporto che la tecnologia offre. Il treno può essere un regionale o un superstar, dipende come è fatto il film.
La cosa più importante è ovviamente che i binari siano perfetti e non slabbrati e piani, etc (es. la qualità dei riproduttori).
Sopratutto faccia la rotaia destra quello che fa la rotaia sinistra; quindi scambi uguali, curve uguali, dislivelli uguali, etc (potremmo assegnare i termini di paragone tra le rotaie: curve = linerità di equalizzazione; dislivelli = differenze di livelli; e così via).
Quindi la prima cosa è che i canali "suonino" possibilmene uguali, comunque sia la loro risposta o il loro livello assoluto.
Il problema è che per un ascolto migliore dovremmo metterci dove abbiamo messo il microfono (due terzi della sala verso il fondo, non al centro della sala specie se la sala è piccola, al di fuori della taratura surround in Ex, microfono ad altezza testa dello spettatore di sala o galleria se i tweeter relativi sono separati, etc); oppure usare il multiplex a tre, a quattro microfoni. E perchè no a cinque, a dieci microfoni e così via?

2. Gli standard di equalizzazione della sala (con pink noise)sono due.
L'SMPTE Academy per i film in mono (quelli registrati in formato standard monoaurale sulla pellicola, non quelli la cui colonna monoaurale è incisa sul canale CENTRO di un formato Dolby SR o Digitale - vedi film di Woody Allen - prima maniera o altri). E' una curva che praticamente "taglia" in registrazione la banda sonora a 80Hz sulla basse e 8/10kHz sulle alte frequenze in registrazione a 8/10kHz mentre l'ascolto cala a partire dai 5/6kHz per arrivare a -13dB a 8kHz. L'ascolto sulle basse può chiudere a 50Hz con un -3dB visto che sotto 80Hz non vi è registrato nulla.

3. L'ISO 2969 per i formati stereofonici e discreti (5+1, etc).
La registrazione è flat 20/20.000Hz mentre l'ascolto è lineare sino a 2kHz per poi scendere di 3dB per ottava. Questa pendenza può essere ridotta a 10kHz di 1/2dB se la sala è grande (diciamo superiore a 500 posti) oppure incrementata di 1/2 dB se la sala è piccola (diciamo inferiore ai 100/120 posti). Simili variazioni possono anche essere introdotte in riferimento alla temperatura e umidità della sala.
Sulle basse frequenze è normale arrivare a 50Hz. Dai 100 ai 50Hz, la pendenza a scendere è dipendente da molti fattori e dimensioni della della sala e dalla tipologia degli altoparlanti.
Si dà per assommato che oggi non è difficile avere amplificatori che non distorcano per gli altoparlanti usati ai livelli abituali.
La tolleranza di predetta curva è di +/- 3dB.

4. Ovviamente prima di procedere alla equalizzazione occorre sensibilizzare correttamente i livelli degli amplificatori, crossover, anche in previsione degli incrementi di livello per quelle frequenze che risultino deboli in sala ma magari registrati forti, perchè gli equalizzatori sono a monte di tutti questi apparati.
Ogni apparato ha un proprio punto di lavoro ottimale ed anche filtri correttivi ottimali se disegnati dal costruttore degli altoparlanti. Per questo sarebbe doveroso utilizzare appartati omogenei. Apparati che vanno bene per tutto sono favolosi ma difficili da adattare. Non parliamo poi di quelli che introducono compressioni (si dice ovviamente di salvaguardia - ma allora perchè non si mettono direttamente gli altoparlanti corretti?) o filtri crossover fantastici che però mal si adattano agli altoparlanti usati o altre diavolerie da concerto rock. Ottime ma non per cinema dove si deve riprodurre in maniera omogenea un prodotto realizzato altrove (sempre bello o brutto, giusto o sbagliato che sia).

Le equalizzazioni automatiche sono favolose, ma gli strumenti non ragionano molto sulle variabili occasionali e sta al tecnico valutarne ed introdurne le correzioni.

5. Poi viene la calibrazione del livello. E' la più semplice se si dispone di un generatore calibrato e di uno strumento di lettura sicuro. Ora i generatori di segnale sono disponibili in tutti i processori ed il Proiezionista ha la possibilità di verificare in 20" se il suo impianto (CATENA B) è "oggi uguale a ieri".
Ad orecchio o con un strumento relativamente che sia stato comparato con quello del tecnico quando ha fatto il suo controllo e con una misura fatta sempre alla stessa poltrona (quella scelta dal tecnico).

6. Cosa può controllare il Proiezionista, per esempio?
Con il pink noise "ruotante" generato dal processore (in molti casi senza poter alterare altri dati in memoria facendosi mettere e non toccando le password) verificare se il livello del pink noise riprodotto in sala è costante su tutti i canali e/o sentire se per caso qualche tweeter o woofer o l'amplificatore relativo sia saltato.
Mantenendo invece fermo il suono sui surround Sin, Cen e Des, si potrebbe accorgersi ascoltando i singoli altoparlanti se qualcuno sia fuori uso. Ma bisogna camminare sotto ogni altoparlante.
Ci potrebbero essere differenze anche tra i vari formati surround mono (Dolby SR), 5+1 e 5+1 Ex.
Vale la pena ricordare che in Dolby SR il canale surround ha una banda limitata da 100Hz a 7kHZ, mentre nei formati digitali può essere lineare da 20-20.000 Hz. Il "può" è riferibile ad uno dei sistemi digitali.
I Test stampati predisposti tengono conto di tutto questo. Nei processori ci possono invece essere variabilità da modello a modello. basta saperlo.

7. Il film suonerà bene ora? Si, se il lettore sarà correttamente tarato secondo lo standard ISO 2969 - Catena A. Ovviamente differenziamo la lettura analogica da quella digitale.
La prima è regolata dallo Standard di cui sopra che però si limita alla lettura ottica ed al preamplificatore relativo.
Il Noise Reduction SR ed il decoder Dolby 2:4 non fanno parte dello standard ISO e sono posizionati nella catena del processore tra l'uscita del preamplificatore (uscita standard della Catena A) e l'ingresso della parte amplificazione di sala (inizio standard Catena B).
Se il lettore è in standard, i due decoder Sin e Des Noise Reduction SR ed il decoder Dolby 2:4 lavoreranno in decodifica esattamente gli omonimi encoder SR e 4:2 di registrazione della colonna.

8. Per quanto riguarda il subwoofer dell'analogico, ogni processore può indirizzare automaticamente al subwoofer tutti i suoni della colonna analogica compresi sino da 20 a 50 o 100 Hz, dopo di che decade bruscamente. Perchè 50 o 100 Hz? Perchè se i woofer già arrivano a 50 Hz non serve incrementare le basse perchè nel subwoofer potrebbero andare le voci maschili odierne (molto profonde, sul tipo degli speakera delle presentazioni). E siccome il sistema è automatico ci potrebbe andare anche quello che non si vorrebbe e che il fonico non ha provveduto a tagliare (le metropolitane che passano sotto lo studio di doppiaggio, il suono del motore interno delle macchine specialmente quelle grosse, le casse delle batterie, non le note basse della musica ma i temporali ed il terremoto o lo scoppio della bomba, etc). Lo standard recente indica che il subwwofer dovrebbe estendere linearmente la risposta delle basse sino a 20 Hz, senza enfasi.

Per quanto riguarda i formati digitali 5+1, un recente aggiornamento dello standard ISO 2969 Catena B indica il valore del livello del subwoofer nel formato discreto 5+1 nonchè la sua risposta estesa da 20 a 200 Hz.
Nei formati Dolby e SDDS, essendo il canale subwoofer completamente indipendente, si avrà suono su di esso se il fonico ha provveduto a registrarlo, altrimenti rimarrà muto anche in battaglie rumorose.

9. Cosa potrebbe controllare il Proiezionista? In prima approssimazione con la disponibilità di un'anello "Dolby Level" (Cat 69T oppure Cat 1012) può osservare se il livello del lettore è corretto pr le due piste (i famosi due binari!!!). Con un'anello Dolby Cat 69P vedere se si ha una presenza di segnale sul surround (che " ieri non c'era), (equalizzazione del lettore non corretta - leggi fuori azimuth, olio o sporcizia su un lato della cellula - binari non uguali! etc).
So che cominciamo ad andare sul difficile o meglio sul non facile per cui mi scuso, ma se si potesse avere un test apposito, questo potrebbe essere reso facile; sempre intendendo di verificare se "oggi sono come ieri", se no ho argomenti per avvisare il tecnico).
Il Cat 69T regalato a Natale ad un Proiezionista dall'Esercente sarebbe già una cosa buona. ( costa più di due cravatte però!).

10. Per il digitale, dobbiamo sperare in Dio perchè la tecnologia di controllo non è semplice. Nei processori vi sono possibilità di capire alcune o molte cose, dipende dalla scuola; ma è comunque difficile trarre delle conseguenze di riparazione o simili.
Cosa può fare il proiezionista con i digitali?
A mio parere tenersi un qualcosa che funzionava e montarlo in macchina per vedere se ancora va, ricordando che un digitale se funziona vale sempre 100 ed è esattamente quello che è stato fatto in studio di registrazione; l'analogico vale 100 all'inizio e poi decade, ma mai sino a zero a meno che non si spenga la lampada. Per questo è sempre lì come riserva di chi ha un impianto digitale. Potrà andare male ma, come si dice, lo show può continuare e - scusate la battuta - siccome nessuno sa come è l'originale, lo spettatore prende quello che sente. Il peccato è proprio quando invece l'originale andava bene. E da qui partono tutti i pensieri tra chi sta prima e dopo il proiettore (stampa inclusa).

11. Una considerazione che può essere interessante. Nella quasi totalità, un mix digitale è originariamente realizzato in formato discreto 5+1 (eventualmente EX) in una sala certificata dalla Dolby e viene predisposto un master. Questo master viene trascritto su negativo come colonna Dolby Digitale, SDDS, se esso è presente, inserendo per ogni sistema la propria codifica, mentre il mastering DTS segue un percorso diverso ed esterno allo studio. Ogni masterizzazione dello stesso mixage originale su negativo viene comunque fatto alla presenza dei Consultenti Dolby e SDDS, così come l'allestimento del master CD DTS viene seguito dal Consulente DTS in un separato computer.
Quindi, tutti i formati dovrebbero suonare uguali, salvo le variabili dovute alle singole codifiche. Purtroppo la mia pratica nei cinema e per certi controlli che sto in questo momento realizzando, non confermano quanto sopra. Solo il Dolby Digitale risulta essere esattamente uguale all'originale essendo il livello originale e quello riletto al cinema puri numeri digitali. Le variabili dovrebbero quindi essere di qualità, ma non è così. Ma penso che la prossima attuazione dell'LeqM per i film allineerà le riproduzioni correttamente alle registrazioni per tutti i formati.
E' una evoluzione in atto.

12. Il mix Dolby SR di un film digitale è anch'esso direttamente ricavato dal master originale del mix digitale di cui al precedente punto, sempre alla presenza del Fonico e del Consulente Dolby in una sala Certificata Dolby (o del Fonico e del Consulente DTS se il film è solamente DTS) e viene trasferito su ottico simultaneamente alle colonne digitali Dolby ed eventuale SDDS.

13. Il livello immesso nell'encoder 4:2 è esattamente quello usato per il mastering digitale. Se quindi il Proiezionista trova un tratto di film dove vi sia solo un parlato a LIVELLO MEDIO sul canale centrale, se il suo impianto è correttamente allineato, passando da Digitale Dolby a Dolby SR non dovrebbe sentire alcuna differenza di livello e qualità con il concetto che l'SR può al massimo essere uguale al digitale, mai superiore, per quanto detto al precedente punto 10.

14. Cosa succede nei tratti più forti? Ovviamente i picchi del formato digitale non possono avere la stessa rispondenza dell'equivalente Dolby SR, le più ampie immagini sonore del digitale tendono a restringersi nel Dolby SR; può essere invece che il subwoofer o i surround possano essere più "potenti" rispetto al suono frontale retroschermo.
E' intituivo ricordare che per far entrare 6 canali in due canali senza alterare i livelli dei 6 canali discreti originali, si deve pagare un certo "pegno" che comprende chiarezza, limpidezza, profondità e naturalezza; se c'è nell'originale.
E altrettanto intuitivo che ci si sta avviando ad avere digitali i cui singoli suoni sono trattati con contenitori multipli sempre più potenti in tutti gli stadi della catena - dalla registrazione originale, ai premix, ai miage - esattamente come quelli usati per la riduzione in Dolby SR.
A volte il Dolby SR pur avendo decisamente meno picchi può addirittura risultare più potente e/o dare l'impressione di esserlo.


15. Prima di smettere a questo un punto della conversazione (ho sempre parlato io) credo che sia chiaro che l'importanza primaria di un impianto è la migliore interlinearità possibile dei singoli componenti : il binario ferroviario su cui corre un treno che potremo definire in un prossimo incontro.

Se siete arrivati sin qui, grazie per la Vostra attenzione.
Io vado al cinema.

Federico Savina

ps mi accorgo di non aver ancora risposto alle Vostre corrette osservazioni; scrivetemene altre perche sono curioso.

roberto
Utente 16mm
Messaggi: 173
Iscritto il: mar giu 04, 2002 7:30 pm
Località: Lazio

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da roberto »

Grazie a Freddie per la splendida lezione.Adesso sì che si incomincia ad entrare nel merito.

Avviso per il curatore del forum:stanno per entrare in campo altri
ingegneri e tecnici(hanno tutti insegnato nei corsi per proiezionisti fatti a Roma).
buon lavoro,roberto,roma

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Salve Sig. Savina,

Il suo intervento e' stato lungo quanto interessante!
Mi trovo assolutamente d'accordo con tutto quello che scrive. Per tornare a quanto scrivevo nel messaggio precedente credo che la quasi totalita' dei cinema di cui parlavo non hanno neppure i binari, mandano il treno sui sassi.

Se me lo permette approfitto per porle un paio di domande:

- Perche' la curva standard ISO 2969 ha la pendenza da 2000 Hz in su? Qual'e' il motivo tenico? Sulle basse frequenze e' necessaria quindi una limitazione sulla risposta degli altoparlanti? Oppure se la cassa arriva, diciamo, piatta fino a 20Hz e' bene lasciarla lineare?
- Seguendo anche alcune discussioni su Film-tech non sono arrivato ad una conclusione sicura sul livello degli amplificatori. Su vari manuali dolby e' scritto di impostarli al massimo guadagno (anche se in piccolo e' scritto di tenere conto di eventuali livelli piu' efficienti per l'amplificatore). Ma se io amplifico al massimo l'ultimo stadio della mia catena di amplificazione amplifico anche tutto l'eventuale rumore di fondo inserito da cavi e apparecchiature. Cosa mi puo' dire in proposito? Io credo che il livello debba essere impostato in maniera "corretta" nel Dolby, regolare di massima gli ampli e poi effettuare una regolazione fine dal dolby senza stravolgerne i livelli.
- Mix digitali. Per quale motivo SDDS e DTS non dovrebbero seguire i livelli dei master originali? Esiste un motivo per tutto cio'? Ad ogni modo, anche se e' relativamente poco che lavoro nel cinema, ho visto via via scomparire le tracce DTS registrate molto piu' alte della corrispondente parte Dolby. Ultimamente ho effettuato diverse prove con diversi film e non ho risocntrato differenze apprezzabili. Tuttavia mi e' capitato anche di vedere diverse unita' DTS mal registrate. La DTS ha ultimamente introdotto un diverso metodo ti taratura basandosi sulla regolazione di un tono a 1Khz da impostare su 300mV alle uscite analogiche (il tono per il SW e' a 30/40Hz). IN questo modo si fa in modo che l'unita' basi i sui livelli su quelli impostati per il Dolby. Poi un giorno, approfittando della sua esperienza, apriro' una discussione sul modo di regolare il livello del Subwoofer in sala... :-)
- Concordo ancora sul discorso che sia sbagliato regolare una sala per un certo film. Come ho detto potrei essere d'accordo su piccolissime variazioni in base ad una pellicola ben conosciuta. Ma, per fortuna, non mi e' mai capitato che tecnici in mia presenza volessero modificare pesantemente le curve standard in base ad un certo film, sarebbero volati dalla finestra e la mia cabina e' a 20 metri di altezza... I sig. tecnici sono avvertiti <img src=icon_smile_big.gif border=0 align=middle>


Approfitto del messaggio per deviare un po'. BEN VENGANO persone esperte, alle quali possiamo porre quesiti e domande e che, soprattutto, sono in grado di rispondere professionalmente alle nostre perplessita'.
Vorrei che fosse chiaro pero' che il Forum e' un luogo di discussione e quindi ognuno ha liberta' di parola anche se, magari, a volte puo' sbagliare. Ognuno deve tenere conto che quello che e' scritto qua sono conversazioni tra operatori e appassionati (salvo quando l'interlocutore non sia, come il Sig. Savina, un esperto riconosciuto) che non necessariamente hanno in mano lo scibile umano.
Quindi, ben vengano le conversazioni, di tutti i tipi e di tutti i livelli! Parliamo di tutto e liberamente, senza il timore di dire "ho sbagliato".
E se qualcuno non e' d'accordo con quanto scritto da qualche utente... risponda pubblicamente senza timore, esponendo le sue perplessita' e proponendo risposte alternative.
Ma, lo ripeto, il forum e' aperto a TUTTE le discussioni, non necessariamente quelle tecniche. E' che il nostro lavoro e' molto tecnico e quindi e' evidente che la maggior parte delle discussioni vira sul tecnico.

La mia "controparte" di Film-Tech si e' vista "costretta" a inserire un piccolo cartello di avviso dove si segnala quanto ho scritto sopra (che i contenuti sono opinioni). Io spero che questo sia chiaro fin dal principio per tutti, ma probabilmente ne scrivero' uno anche io, a scanso di equivoci.

Ancora grazie al disponibilissimo Sig. Savina,

A presto

Antonio Marcheselli
Firenze

Avatar utente
Antonio Marcheselli
Amministratore
Messaggi: 24442
Iscritto il: mer mag 08, 2002 11:41 am
Località: Swindon, UK

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da Antonio Marcheselli »

Salve,

Grazie per l'esauriente risposta!! Devo rileggermela con calma, in orario meno da sonnambulo prima di poter elaborare una risposta... :-)

A presto!

Antonio Marcheselli
Firenze

franco
Messaggi: 21
Iscritto il: mer mag 29, 2002 12:14 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da franco »

Scusate davvero0 se mi sono momentaneamente assentato dalla discussione e ringrazio infinitamente il Dott. Savina per il suo preziosissimo intervento.
A questo punto non vorrei, spostare il punto della discussione ma se vogliamo prendere in esame la questione a 360° direi che la colpa principale viene secondo me anche dagli esercenti anzi soprattutto, dato che quest'ultimi secondo l'opinione di molti non sono degli imprenditori, magari con la passione del cinema, ma sono solo dei bottegai i quali guardano solamente agli introiti e a quali labirinti di prezzi sconti abbonamenti, e chi più ne ha più ne metta ed altre invenzioni per far passare la voglia agli spettatori di andare al cinema. Comunque noi non ci arrendiamo, sia ben chiaro.
Gli impianti stereofonici digitali e così via che ho incontrato in Italia sono solamente specchi per le allodole, il pubblico da parte sua non sa nemmeno che cosa è il surround, il suono digitale ecc. ecc. ho sentito degli esercenti che da più di venti anni lavorano nell'ambiente, dire che tanto ci sono pochi film incisi in digitale, confondendo il suono digitale, con il Film d'azione (e cioè film digitale = botti e schianti). Le botte e gli schianti andrebbero dati agli esercenti.
In Italia a malapena esisteranno due o tre sale che proiettano i film in 70mm anche perchè le copie non vengono stampate credo in tal eformato per l'Italia.
Ho visto, credo nel 1984 "L'IMPERO COLPISCE ANCORA" in 70mm a Londra non vi dico la meraviglia.
L'anno dopo a New York "INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO" credo che avessero montato degli altoparlanti anche sotto le poltrone, quando siamo usciti dal cinema siamo stati mezz'ora a domandarci se avevamo visto un film o se avevamo vissuto un'esperienza!!!
Anche un film a prima vista semplice come "I GREMLINS" è stata una cosa fantastica.
Quì si pensa solo a come incassare qualche euro in più, riuscendo così ad allontanare anche i più stoici frequentatori, qualcuno dovrebbe proprio fare un bel MEA CULPA.
Scusate questa specie di sfogo e non vorrei portare la discussione fuori argomento.
Ritornando al punto, chiederei al Dott. Savina se fosse possibile sapere se la Dolby o qualcuno altro fosse disponibile a fare dei corsi per operatori e non solo, anche per persone che vogliono fare di tutto questo un lavoro partendo da una grande passione.
Grazie ancora a tutti, al Dott. Savina in particolare.

FREDDIE
Messaggi: 8
Iscritto il: dom giu 16, 2002 8:33 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da FREDDIE »

Gent Signori,
non siate così pessimisti sulla vostra situazione, altrimenti si chiude bottega e arriva il video che fa tutto da solo, come si dice.
Dunque:
1. pendenza della curva ISO 2969 sulla alte frequenze.
Per la misura viene utilizzato un segnale un po’ particolare – il Pink Noise – che ha la caratteristica di avere presenti nel suo interno tutte le frequenze dello spettro acustico, ma in modo completamente casuale così come è casuale il livello delle singole frequenze.
Quindi è una misura che deve essere fatta con uno strumento a “lettura lenta” in modo che nella media di un tempo si possano considerare tutti i valori di frequenza e livello sempre uguali se non si fanno variare delle condizioni per esempio di taratura.
Il Pink Noise ha inoltre un “contenuto energetico” per ogni ottava di banda di frequenza ugualmente costante. In questo si differenzia dal WHITE NOISE che invece non ha questa caratteristica di costanza.
(In un gergo molto a basso livello espressivo, si potrebbe dire che nella banda 10-100Hz ci sono 90 frequenze; nella banda 5000-10000 Hz ne possiamo contare 5000, quindi il “livello” di questa banda deve essere più basso in modo che la somma dei livelli delle 5000 singole frequenze sia equivalente alla 90 di cui sopra. Per cortesia però non ripetete questi concetti ai competenti perché questa illustrazione è come un sogno di mezza estate, ma sembra che possa filare).
Se immettiamo questo suono in un altoparlante retroschermo, dobbiamo “passare” attraverso lo schermo e credo che questo sia un po’ difficile senza avere una qualche attenuazione anche se siamo favoriti da quei buchini sullo schermo cinematografico. Inoltre non dobbiamo dimenticare che mentre le alte frequenze vengono indirizzate “concentrate” verso la sala secondo la capacità del tweeter (tot gradi di altezza x tot gradi di largheza – es 40x60, 60x 90, 60 x 120 etc) le basse frequenze si irradiano circolarmente a sfera o mezza sfera se il woofer sta contro il muro.
Di qui la taratura con le variabili da sala grande a piccola come riportato in una mia precedente indicazione – in sala grande l’apertura delle trombe e maggiore quindi avremo più energia di alte nella sala e viceversa per le sale piccole dove invece bisogna dare più alte in equalizzazione. Tarare la sala in modo lineare sino a 10kHz come piacerebbe a tecnici di altra sorgente letteraria, andrebbe bene se questo fosse lo standard e la registrazione in studio avvenisse con questo ascolto modificato. Altrimenti la batteria diventa favolosa mentre il dialogo a altro insopportabile.
La taratura delle alte è anche influenzata dal tipo di xover usato, (specialmente se non si usa quello della casa dell’altoparlante).
In molti casi e per sale ben fatte, usare il xover della casa fa si che non occorra quasi toccare la equalizzazione, perché loro hanno già provveduto in maniera mirata. Non avere filtri garantisce a mio parere un suono più piacevole di ascolto. A volte troppe correzioni fanno il suono picchiato, aspro o tubato, etc.
Sarebbe basilare però che se non ci sono problemi acustici di sala, le correzioni di equalizzazione dei canali sinistra e destra fossero elettricamente uguali in modo che i binari che supporta maggiormente i segnali stereofonici siano i più uguali fra loro: l'immagine spaziale non risulta modificata. Riuscirci può essere difficile e richiede un attento esame dell'esistente naturale non corretto prima di decidere cosa fare.

Ma fatevi mostrare dal tecnico sul suo analizzatore la curva di uscita del processore - in dominio elettrico anziché come ripreso dal microfono – e vedrete come già bisogna tirare su la alte per avere quella curva. Quindi si preferisce questa curva e se servono + alte frequenze per avere un certo suono, quel suono avrà più alte in registrazione.

2. Sulle basse frequenze non è prescritta una limitazione; lo standard indica un roll-off (una caduta) normale sotto i 100 Hz, nella supposizione che ci sia un subwoofer per scendere sotto.
D’altro canto ho l’impressione che un altoparlante lineare sino a 20 Hz abbia difficoltà naturali di purezza e di agilità di muoversi nell’area dai 200 ai 800 Hz dove agisce in pieno la componente base della voce (notare che la vocale U sta nell’area del 300 Hz, la O un po’ più su, etc. Il resto della voce cade nel trombino. Il tutto con pò di approssimazione descrittiva.
Ascoltare un parlato in un subwoofer o in un woofer è interessante sotto questo punto di vista.

3. Livelli dell’amplificatore.
L’uscita del livello Dolby di riferimento (50% di modulazione all’incirca) di un processore, con manopola del volume a 7 opp a 0,00 (SDDS) e per una taratura interna media (esempio 5 giri del trimmer interno di un CP65, incluso una equalizzazione di sala media è di circa 1,5V oppure +4dbm.
Ora se un amplificatore ha un ingresso a “livello linea di 1V” , il regolatore di ingresso dell'amplificatore potrebbe essere al massimo per comodità di posizione; se invece l’amplificatore avesse un’ingresso di 100 opp 300mV, allora dovremmo attenuare l’ingresso altrimenti l’amplificatore magari regge ma l’altoparlante vola, con evidente presenza di fruscio per la troppa amplificazione di ingresso e con seguente probabile distorsione ad alti livelli.
Si deve tener presente che un segnale proveniente dal digitale può essere fino a 10 volte superiore al livello di uscita dal processore sopra indicato.

Se ci sono xover elettronici allora il discorso diventa più difficile perché si trovano tra il processore e l'amplificatore ed il livello di uscita dell’amplificatore tweeter è normalmente inferiore a quello del woofer. Inoltre la presenza di altri regolatori parziali oltre a quello inseriti nel processore complica ancor più l'insieme.
Una mia regola è quella di procedere a gradini.
Ancor prima di iniziare una equalizzazione vedere la risposta naturale quindi portarsi ad una corretta uscita del processore, poi del cross over poi degli amplificatori, tenendo sempre i volumi a metà; poi mano a mano aggiustare il tiro a meno che non si conosca a priori le caratteristiche elettriche dei componenti.
Facile a dirsi ma questa è la parte più lunga; il resto è più abituale. Come Lei indica.

4. Mix digitali. Perché se il mix è lo stesso, i livelli fra i vari formati deve essere diverso. Perché? Concorrenza? Livelli di riferimenti diversi ? Posso solo garantire che se il lettore ottico analogico è a posto, il Digitale Dolby e l’SR suonano uguali (alle condizioni e coi limiti descritti nelle precedenti risposte) ed il master “codificato in numerico AC3 Dolby Digitale” che va su negativo è fatto dal fonico che ha a disposizione l’ascolto del suo mix sul supporto originale (una volta magnetico, ora al 95% digitale lineare) paragonabile in ogni momento a prima e dopo la codifica. Giusto o sbagliato, bello o brutto, come ripeto sempre, questa è la registrazione originale licenziata dal fonico di mix e dal regista. Le codifiche degli altri sistemi si sentono solo dopo la stampa del disco o della copia.

5. 300mV di livello di uscita. E’ questo un livello normale di uscita dei decoder Dolby e DTS e di ingresso dei processori. Ma quale è la relazione con la successiva modulazione del film? La Dolby per esempio indica sui suoi processori il livello numerico di riferimento al 50% di modulazione corrispondente ai due Led centrali verdi accesi per ogni canale (visibile all’interno di ogni processore o ogni decoder) con una nota 1kHz e 100 Hz sul sw corrispondenti al Livello Dolby.
Se sono accesi i due Led verdi, il livello di uscita è anch’esso 300mV per canale, non tarabile perché la relazione è fissa. Se non ho questo riferimento i 300mV li potrei avere con un qualsiasi livello interno non noto aggiustato poi col trimmer. Poi la modulazione segue come la si imposta nella masterizzazione del disco. Credo che per il DTS possa valere quanto Lei ha detto circa le recenti variazioni.
Tutto ciò senza alcun spunto polemico, in quanto sta per entrare in atto una normativa al riguardo che dovrebbe allineare i livelli analogici ai corrispondenti livelli digitali che al momento può generare volutamente o no le discrepanze notate.

6. Spero di essere utile per una taratura del subwoofer scrivendo su carta da lettere senza sentire.

7. Lei è fortunato a non aver mai incontrato tecnici di “orecchio da misura”. Secondo quanto dite sembra invece che non pochi lo siano, ma spero che si scherzi anche se allineamenti basati solo su un laptop seguono una identica via perversa, (sempre a mio modo di vedere e contestabile se la ragione è buona o se l’esperienza può aver insegnato qualcosa che ancora non si sa).

8. Concordo sul fatto che a discutere di cose note e no, non si fa male e non si sbaglia; altrimenti cosa serve chiacchierare tra amici? Non concordo che io sia l’esperto riconosciuto un po’ da piedestallo. Se sono qui a scrivere è perché provo anche piacere e perché conosco parecchi di voi e li rivedo innanzi a me mentre scrivo. Ma ho anche un sottile interesse: sapere le Vostre idee in merito perché credo che chi sta “prima del proiettore” abbia bisogno di avere i Vostri input . Tutta la recente innovazione del fastidio sonoro etc è nata solo perché avete fatto giungere la conoscenza dei vostri problemi a chi li procura magari non volutamente.

Buon lavoro
Federico Savina

FREDDIE
Messaggi: 8
Iscritto il: dom giu 16, 2002 8:33 am
Località: Italy

EQUALIZZAZIONE SUONO

Messaggio da FREDDIE »

Gent Signori,
per un mio errore ho spedito due volte il messaggio. Ho cancellato quello inviato il 19.06.02 dell ore 00.29.40. Reinviandolo ho corretto qualche cosa che data l'ora data era volata via inosservata nella prima.
Stante le mie chiaccherate tecniche (forse un po' troppo per il solo piacere di leggere a tempo perso?) Vi pregherei gentilmente di voler mantenere le Vostre risposte nello stesso ambito. Voi lavorate al cinema, io in altre parti ma certi discorsi che potrebbero essere validi più o meno per tutti, mi sembra non debbano essere inserirti in questo contesto. Se siete d'accordo.

Ho un altro punto di vista che mi sembra possa essere interessante : di solito io cerco di individuare il peccato, non il peccatore. C’è più gusto filosofico e tecnologico nel peccato; il peccatore è cosa umana. E ognuno se lo può immaginare come vuole.

Non sono d’accordo che tutti gli impianti digitali vadano male. Avete mai potuto fare una comparazione con l’originale? I Fonici lo fanno ogni volta (quasi) ascoltando originale e copia stampata saltando da una all’altra e lo trovano OK. Allora forse non sappiamo cosa è stato fatto “prima” del proiettore, bello o brutto, giusto o sbagliato che sia. Posso solo dire mi piace o no. Evidentemente cosa si fa non vi piace e potrei essere d'accordo con Voi. Parliamo di tutti i film? quale film? Italiano? Estero? etc

Certo l’impianto è una variabile che può essere nota su una variabile non nota (l’originale).

Per questo pensavo che oltre alla tecnica sarebbe interessante parlare un po’ dello spettatore inteso come unità recettiva di una creazione; argomento che si sta sviluppando e che trovo molto interessante perché sposta il discorso dal 10.000Hz puro e lineare, surround, subwoofer, etc al piacere della visione completa.
E se siete d’accordo, posso organizzare questi studi per metterli a Vs disposizione. Con calma e pazienza, a leggerli come a scriverli.
Attendo input.

Federico Savina

ps. vedere un film 70mm vuol dire vedere una copia in 70mm stampata da un negativo originariamente 70mm o originariamente 35mm originale seguito da un blow-up? Il 70mm si stampa ora solo in uno o due posti nel mondo e costa l’ira di dio. E’ lo stesso discorso fatto prima per il suono. Il tarlo è lanciato.

psps. La Dolby lavora in 135 paesi. Pensi quante persone dovrebbe direttamente gestire per arrivarvi in tutti. Fa periodicamente corsi ai Tecnici e le Agenzie dei singoli paesi dovrebbero provvedere ad allargare le informazioni. E poi come si fa ad averVi tutti insieme, o a folti gruppi?
Chiudiamo ogni tanto le sale? Fate qualche suggerimento e chissà che non si possa far qualcosa ed in qualche maniera. Se si hanno le idee si possono trovare le soluzioni. Grazie

Rispondi