1) Vi è confusione riguardo al funzionamento tecnico della proiezione stereoscopica (Più che a proiezioni Digitali 3D pare riferito a impinati Imax a 70mm... visto che nessuna proiezione digitale avviene con 2 proiettori "dedicati" ognuno alla visione di un occhio)
2) Vi emerge il concetto che chi utilizza occhiali non monouso lo faccia per avidità, invece che per caratteristiche tecniche (dove, ovviamente, un occhiale che costa 30 - 40 Euro al paio contro un Euro è senz'altro più raffinato e frutto di uno studio più complesso) - Ditemi se non avete la stessa impressione...
3) Come una tale premessa:
[...]Tenuto conto
che la visione stereoscopica o stereopsi
- è la capacità della funzione visiva di percecipe il rilievo o la terza dimensione di un oggetto, grazie alla visione binoculare di uno stesso oggetto osservato da due angolazioni leggermente diverse che producono due immagini, quella fornita dall'occhio destro e quella fornita dall'occhio sinistro, convergenti nell'unica immagine di fusione;
- inizierebbe molto bruscamente attorno ai 3 o 4 mesi di vita per poi raffinarsi bruscamente;
- origina non nella retina o in altre stazioni delle vie ottiche, bensì a livello della corteccia striata, alla quale giungono le immagini provenienti dai due occhi.
Pertanto la visione binoculare è indispensabile per ottenere una stereopsi;
[...]
Può portare a:
Esprime parere
che, per la visione di spettacoli cinematografici, l'utilizzo di occhiali 3D sia
- controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età;
- limitato nel tempo per gli adulti;
- garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori.
Sono certo che la strada della denuncia da parte delle associazioni di categoria sia non solo lecita, ma dovuta.
Ah, tra l'altro: una associazione che si definisce "Coordinamento delle Associazioni
per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori" spinge ad usare prodotti monouso... solo con AVATAR ci troveremmo con
6 milioni di occhialini da smaltire e/o riciclare... in 2 mesi non è male...