Messaggio inserito da Antonio Marcheselli
che durano da "natale a santo stefano", questo perché, come tutta la roba digitale, gli standard (SMPTE, DCI o che altri siano) non sono ancora ben definiti e le cose cambiano in continuazione.
No, non è così, ormai gli standard ci sono e non cambiano. Basta vedere le minime differenze tra le specifiche DCI 1.0 e 1.1.
Te lo dice il semplice fatto che in USA ci sono 3.300 schermi digitali, che diventeranno 4.000 entro fine anno (quest'anno) e circa 8.000 entro fine 2008 (perché anche Regal e AMC convertiranno tutto al digitale come ha già fatto Carmike).
Con 8.000 schermi digitali, pagati in gran parte dai distributori col meccanismo dei costi di stampa virtuali, stai tranquillo che le specifiche non cambiano, anche perché i distributori e i produttori sono quelli che costituiscono il DCI, e certo non si danno la zappa sui piedi da soli. Mica sono in Italia
Questo in USA. In Italia la faccenda è diversa. Come sapete, non ci sono laboratori in grado di produrre i master digitali. Ci avevano provato ("tanto è un computer, basta premere un pulsante e fa da solo") e hanno ottenuto tali porcherie da costringere i distributori a far realizzare all'estero i master per le uscite digitali italiane. Il che per gli spettatori è un vantaggio, per i cinema con cambia nulla, e comunque i distributori sono società estere. Ma ci sono i film italiani. Alle grosse catene non frega nulla dei film italiani (tranne qualche "vacanze a Caprarola", "notte prima egli esami parte 32", ecc.) ma per motivi politici non possono escluderli del tutto. E se non ci sono master digitali del film italiani (le lavorazioni all'estero costano circa 3 volte in più rispetto all'Italia e comunque dubito che un laboratorio estero voglia lavorare con gli italiani che non sanno neanche scrivere in modo preciso cosa vogliono), come fanno i cinema a proiettarli? Quindi in sostanza un multiplex dovrebbe mantenere proiezione digitale e in pellicola, e questo è scomodo e costoso, e l'esperienza USA dimostra che il verso risparmio nei costi (e questo è quello che interessa i cinema) si ha convertendo tutto al digitale e abbandonando la pellicola. Altrimenti si va a spendere addirittura di più rispetto alla situazione attuale (solo pellicola).
Quindi credo proprio che multisala digitali in Italia non li avremo prima del 2011, cioè quando i positivi colore saranno così costosi che i distributori ri rifiuteranno di pagarli. A meno che a pagarli non siano i cinema, ovviamente, riducendo i propri margini o aumentando il prezzo del biglietto, o risparmiando da qualche altra parte (per esempio sugli stipendi del personale).
Che i positivi colore aumenteranno di prezzo è sicuro: se la Kodak vende metà positivo colore rispetto al passato, perché in USA si stampano 1500 copie per film invece di 3000, per avere lo stesso utile deve farselo pagare il doppio. E la Kodak è in una pessima situazione finanziaria, quindi non può certo fare beneficenza.
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Are you terminally stupid or just practicing for the week? [un regista americano al responsabile tecnico di un laboratorio italiano]