Ero curioso di testare bene il cinema dove lavora, che da un po’ di tempo hanno praticamente tutto nuovo: audio e poltroncine.
I vecchi impianti KCS con 3 ampli (!!) per sala sono stati sostituiti con qualcosa di nuovo: diffusori Klipsch e ampli QSC serie DCA.
Ero curioso di sentire le Klipsch e quindi ho fatto il mio solito demo, con il rullo 1 di 10.000AC che ho sentito mixare a Roma da bullett che quindi più o meno so come dovrebbe suonare.
La sala è ben dotata: frontali Klipsch a 3 vie in triamplificazione, 4 sub + 2 sub sui surround (sì, appesi alle pareti posteriori!). L’amplificazione dei frontali è situata nel retro schermo, per minimizzare la lunghezza dei cavi di potenza e migliorare la dinamica del suono: meglio trasportare un segnale di linea che un segnale di migliaia di watt.
La sala è ben trattata, anche un po’ troppo in effetti. Ma preferisco un po’ più sorda che troppo riverberante. L’essere troppo sorda aiuta la definizione del suono ma a volte lo rende troppo definito e finisci per “vedere le casse”.
Il progetto degli impianti è di Giorgio Volpi (Mortara – PV), l’equalizzazione di Daniele Strada (Treviso), che dispone del D2, gioiellino di analizzatore di spettro in dotazione ai migliori!
8) 8) Quindi? Beh, il risultato è assolutamente notevole!! Penso di non aver mai sentito dei dialoghi così presenti, così definititi, puliti e dinamici. In effetti non mi ricordo che a Roma fossero così presenti, il che di per sé non dovrebbe essere un pregio ma in un mondo in cui troppo spesso i dialoghi si perdono nel nulla è una cosa fantastica.
Dirò che mi è venuto il sospetto (scusate, sono diffidente!) che il centrale fosse più alto degli altri canali ma a fine demo ho passato il rumore rosa e il livello del centrale era assolutamente identico a L e R.
Nelle scene d’azione l’impianto regala una dinamica favolosa e una definizione del suono stupenda. Quando i mammuth corrono tutto intorno è possibile sentire le singole “zampate” che non si perdono e si impastano in un gran mescolone di suoni come spesso capita.
Il sub scende massiccio nei momenti topici e fa il suo lavoro.
A quel punto ho continuato con l’altro rullo, quello per i cinema cattivi, con tutti i trailer THX, più degli spezzoni di 007 e Titanic. Che dire, in 007 i dialoghi – sempre sentiti un po’ fiacchi e a volte persi nel caos – sono invece ben definiti e presenti e TITANIC, che ha un mix più sibilante del normale, NON sibila per niente, fantastico.
L’unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stato il Broadway 2000 della THX, che tipicamente ti entra nello stomaco quando comincia a scendere e invece in questo caso è stato quieto quieto!
Dovessi proprio trovare qualcosa, spaccare il capello in quattro, rispetto a quello che ho sentito a Roma i dialoghi di 10.000 erano un filo troppo evidenti sulle medio-basse ma niente di grave. E poi, provenendo dalla scuola “Gimondo”, avrei preferito i surround e i sub un po’ più presenti ma so bene che Dolby non sarebbe d’accordo con me :roll: :roll:
Insomma un risultato decisamente notevole, complimenti ad entrambi. Difficile trovare impianti così ben progettati e curati in un mondo in cui troppo spesso si appoggiano le casse per terra e buonanotte.
Poco dopo ero nel laboratorio di Giorgio nella cui vetrina alloggiano due casse KCS e una Klipsch. Collegate passivamente ad un ISA450 e ad un lettore CD Giorgio ha messo in funzione la Klipsch, senza però avvisarmi che dopo avrebbe switchato sulla KCS (non avevo fatto caso che erano entrambe collegate). Ebbene, seppur con l’acustica di una vetrina, nel momento in cui è partita la KCS la differenza di qualità del suono era clamorosamente evidente!!!! Non ci stavo facendo attenzione ma la dinamica, la brillantezza e la pulizia della Klipsch non avevano nessun paragone con la KCS. E se devo dirla tutta ho trovato il suono delle mie JBL che ho nel mio Home Theater più somigliante alla KCS che alla Klipsch… Insomma le Klipsch mi hanno davvero colpito, sarò curioso di sentirle all’opera altrove.
Nel frattempo spero che Ivano abbia isolato quell'enorme finestrone di proiezione e che la povera lampada sia stata sotituita con qualcosa che avesse più voglia di vivere
Ciao
Antonio
