In tutto questo mi ha attratto la panoramica della sala e le condizioni dello schermo!!!!!!!!!!!!!!! LOL!!
Al Moulin Rouge , tra film hard
e prostituti dell'Est
Durante il blitz dei vigili, trovate in sala «coppiette» appartate: denunciati otto frequentatori e il gestore
Nel cinema «hard»
Frignani - Proto ROMA - La signora affacciata al terrazzo lo dice scuotendo la testa: «Che schifo. Questa gente mi fa schifo. E pensare che in quel cinema, quand'era solo un cinema per gente perbene, c'ho portato mio nipote a guardare "Mary Poppins"». Davanti al suo palazzo, all'uscita del cinema a luci rosse «Moulin Rouge» di via Orso Mario Corbino, traversa di viale Marconi, vigili urbani con pettorine e guanti in lattice scortano fuori dall'anonima sala - senza insegne ma dall'evidente vocazione - gruppi di spettatori a testa bassa e qualche giovane di vita romeno. Questi ultimi si riconoscono per le mani premute dietro la schiena dagli agenti.
«Uno di loro ha fatto resistenza, non potevamo fare altrimenti», spiega un investigatore caricando il giovane sul furgone della Municipale. La «retata» è scattata a metà pomeriggio. In strada nonni con i bambini, i negozi aperti e pieni di gente. Bilancio: nove denunciati. Otto per atti osceni in luogo pubblico e una, il gestore del cinema, per favoreggiamento della prostituzione. Forse l'epilogo dell'attività del «Moulin Rouge» - ex «Brasil» di seconda visione, poi ex sala dove venivano proiettati a tutte le ore i successi di Moana Pozzi (una sua locandina fa bella mostra sulle scale che portano alla platea), e infine trasformata in luogo di incontri a pagamento (20 euro) fra clienti e «marchettari» stranieri - segnalata da decine di esposti di cittadini del quartiere che si sono rivolti per iscritto al sindaco, al Gruppo sicurezza sociale e urbana e al XV Gruppo.
Così giovedì gli agenti, guidati da Maurizio Maggi, hanno fatto irruzione nel cinema dopo settimane di appostamenti e fotografie scattate dai palazzi di fronte.
In platea - tappezzeria rosso-oro e sedie di legno - una trentina di spettatori attempati con berretti e giubbotti, e qualche ragazzo dell'est. Sullo schermo - anch'esso d'epoca - un vecchio film porno. All'improvviso lo spettacolo si interrompe, le luci svelano quattro coppie appartate dietro le colonne. «Non mi rovinate, a casa non lo sanno», implora uno spettatore, ma un altro protesta: «Ma che volete? Questo è un luogo privato». Gli stranieri finiscono in ufficio, gli spettatori restano nel foyer a consegnare i documenti. Fra loro anche un ex colonnello ora in pensione: «Il film ricomincia oppure rivoglio i 6 euro del biglietto», ordina al cassiere.
Rinaldo Frignani6 aprile 2012 | 9:54
