Sino a pochi anni fa le negative in lastre erano ancora utilizzate dai fotografi in quelle enormi macchine fotografiche in legno, veri e propri mastodonti in cui il fotografo nascondeva la testa sotto il drappo nero dietro la macchina stessa. Oggigiorno, a parte utilizzi industriali , vengono usate sporadicamente e raramente in ambito fotografico. Solitamente si utilizzavano e si utilizzano in macchine fotografiche a banco ottico (quali la Linhoff o la Horsmann). Noi tutti però le conosciamo sotto un’altra forma: le lastre che andiamo a farci fare nel reparto di radiologia. Anche quelle, sebbene impressionate da raggi X e non dalla luce diretta, sono negative fotografiche. Queste lastre esistettetero ed esistono tuttoggi in diversi formati (dimensioni) e spessori, grana e tipo di emulsione sensibile, realizzate appositamente per i vari tipi di impiego.
Fata questa premessa, ci si potrebbe aspettare che tali negative in lastra siano della Kodak o al limite della Ilford, invece sono della italiana FERRANIA di Milano.
E già qui ecco il nome di una ditta i cui rullini sono scomparsi da un pezzo dagli scaffali dei fotografi.
Ma la cosa più strana sono le lastre stesse: sono di VETRO!
Al momento esse appaiono di colore rosso dal lato vetro e rosa intenso dal lato emulsione.
Il loro formato è 18x24. Sulla scatola, in spesso cartone nero, c’è l’etichetta di colore arancione con la seguente scrittura in nero:
“non aprire che alla luce rossa scura
ferrania
lastre CAPPELLI
Orto anti-alo extra rapide
Ferrania soc. per AZ.: MILANO – Stabilimenti: Milano e Ferrania
½ dozz. 18-24 n° 35010”
scusate la bassa qualità delle foto ma le ho scattate con la web-cam collegata al portatile.
la scatola contenente le lastre:

una lastra fotografica in VETRO:

la solita lastra vista di bordo:

ciao
alvaro