Scomparsa classificazione "Sala della comunità" nel DDL Cinema

[88stressato]

Buonasera Colleghi,

Volevo chiedervi, come al mio solito, cosa ne pensate della tematica posta nel titolo di questo post.

A me questo avvenimento è stato comunicato ieri tramite una mail da parte dell' ACEC che comunicava, appunto, la posizione intrapresa a livello nazionale dall' Associazione e rispettiva Dirigenza sul fatto che questa classificazione fosse sparita nel DDL Cinema 2016.

La cosa, mi ha lasciato abbastanza basito, e con molti interrogativi sul futuro per la mia sala alla quale tengo in maniera particolare, pronti sul palmo della mano in attesa che qualcuno sappia darmi una risposta; giusto per dare un esempio, devo rinnovare il permesso annuale Siae: cosa faccio? Converto la mia sala a "sala cinematografica", eliminando la dicitura sala della comunità? In questo modo (tornando all'altro Topic) potrei tranquillamente non pagare più le quote, e a questo punto l' Acec potrebbe tranquillamente trasformarsi nuovamente nel caro e vecchio SAS....

E nel caso di pratiche per un qualsiasi contributo o genere? Il Decreto se mantengo questa classificazione in automatico mi esclude dai possibili beneficiari...

A voi la palla...

Che ne pensate?

Ste

[maci]

Stefano, non mi è del tutto chiaro quello che scrivi.
Da una parte abbiamo il recente DM 03.02.2016 per l'attività d'Essai, che prevede tra l'altro la nuova richiesta di classificazione da fare entro il prossimo 9 maggio. Qui la definizione di sala della comunità è viva e vegeta, sono leggermente cambiati i criteri per ottenere i premi.

Poi c'è il DDL cinema (che per l'appunto è un disegno di legge, quindi non ancora vigente nonostante preveda di entrare in vigore al 01.01.2017) dove da quel che avevo visto tempo fa mi sembra che sparisca del tutto la definizione di cinema d'essai, di sala della comunità ecc. e di conseguenza i relativi contributi.
Non so cosa dica la mail dell'ACEC: io opero in una sala della comunità non aderente all'ACEC; ma non vedo - posso sbagliarmi - grandi cambiamenti se non il fatto che non ci saranno più i contributi riservati agli esercenti, siano essi qualificati come sale d'essai oppure sale della comunità. Veramente non capisco la preoccupazione, se non a livello di principio. Non mi pare che il DDL segni la fine delle nostre sale.

Quanto al discorso SIAE, mi sembra che si confondano le cose: se presso SIAE sei qualificato come sala della comunità, ti viene trattenuta la quota giornaliera da versare ad ACEC, nulla di più.

Magari potresti condividere (almeno in linea generale e senza citazioni integrali se non è possibile) alcune delle riflessioni formulate da ACEC

P.S.: tra l'altro ACEC non mi sembrava così preoccupata quando è stato diffuso il testo del DDL ...
http://www.acectoscana.it/ddl-giorgi-un ... diovisivo/
http://www.saledellacomunita.it/sale_de ... verno.html

[88stressato]

Ciao Maci,

Concordo con te sul fatto che nella pratica da consegnare entro il 9 maggio siamo presenti. La ho qua davanti in ufficio pronta da spedire nei prossimi giorni.

Per quanto concerne le preoccupazioni, io sinceramente, il fatto che fino a oggi facessi parte di un gruppo di volontari che raggruppato mantiene attiva una Sdc che in qualche modo viene riconosciuta "ministerialmente" fa più che piacere dando anche orgoglio e una certa sicurezza. Il fatto invece, di sparire, come classificazione, mi rattrista e inoltre essere considerati dal Ministero (come ci siamo detti varie volte)come l'ultima ruota del carro rispetto a multisala e altre realtà (non me ne voglia nessuno, ma semplice considerazione) rende tutte le nostre considerazioni di anni, purtroppo vere.

Per quanto concerne la Siae, in alcuni casi per delle richieste di contributo, ricordo di aver presentato durante le istanze il certificato Siae con indicato chiaramente l'attività e categoria della Sala, pena il mancato il riconoscimento. Questo, semmai effettivamente non si è più riconosciuti dal Ministero, potrebbe (secondo me) essere una scusante per avere buona probabilità di essere scartati. Tanto vale allora essere riconosciuti come una semplice sala cinematografica...

Ste

P.s
per la mail acec sto aspettando un parere se possibile pubblicarla da parte di un sommo Moderatore

[maci]

Ciao Stefano,
anche noi siamo tutti volontari a far andare avanti la nostra sala; forse ho capito male, ma non credo che una definizione in più o in meno del Ministero possa far cambiare qualcosa nel nostro operato e sul funzionamento della sala.

Rettifico poi una cosa detta: i contributi ci saranno ancora, semplicemente si trasformeranno in soli crediti d'imposta, legati alla programmazione di opere italiane ed europee.

Ecco, se devo dirla tutta, trovo che l'anomalia sia nel fatto che non esista (o non mi pare esista) più la qualifica di sala d'essai, di cui le sale della comunità costituivano una categoria particolare con ulteriori agevolazioni ai fini dei contributi. Premiare la generica programmazione di opere italiiane anziché di titoli di qualità lo trovo, questo sì, poco qualificante. Ad onor del vero, i criteri attuali di fatto già portano in questa direzione, dato che quasi ogni produzione italiana ottiene la qualifica di interesse culturale e quindi di film d'essai.

In ogni caso, la qualifica di sala della comunità mi porta ad avere un contributo annuo che è pari a poco meno del 2% degli incassi della sala; davvero non è quello che ci fa andare avanti, non è una qualifica, ma la volontà di gestire una sala tra amici cercando di garantire una buona qualità di programmazione (e anche tecnica, naturalmente)

Sul discorso SIAE non insisto, perché non so a cosa ti riferisci: io ho allegato il certificato solo al bando regionale per la digitalizzazione, ma la qualifica di sala della comunità era irrilevante. Per il contributo annuale invece, come ben sai, non serve: il Ministero conosce già la mia classificazione.