Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

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sony2k
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Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da sony2k »

Buongiorno a tutti, voglio riportarvi qui una lettera apparsa sul cinenotes di oggi (15/09/2014). Che ne pensate?

<<Lunedì 1 settembre mi viene confermata la programmazione di Colpa delle
stelle.
Mercoledì 3 settembre alle ore 11, tramite il mio socio programmatore, ci viene
comunicato che il film non lo possiamo fare. Nessuna spiegazione in merito. No dico ma
VOI distributori avete la benché minima idea di cosa ha GIA' fatto un esercente il
mercoledì alle 11 in relazione ad un film confermato??? Voi, dall'alto della vostra
capacità imprenditoriale e di marketing, siete a conoscenza di cosa ci inventiamo per
poter portare la gente al cinema???
Il mio socio chiede ancora spiegazioni. Esse arrivano. "Il film lo fanno quelli che lo avevano
confermato molto prima". Ma che vuol dire???? Non me lo avevate confermato 2 giorni prima???
Ma perché ci trattate e, cosa più importante, perché trattate il VOSTRO prodotto così???
Poi mi chiederete di fare un film che non incassa nella piazza di San Bonifacio perché così poi posso
fare un blockbuster imminente (evviva il ricatto ed evviva il garante) e... Adesso che ve lo chiedo... Adesso
che ho spazio... Adesso che con il digitale la copia NON VI COSTA PIU' 1800 EURO... Voi non me lo date a
fronte di spiegazioni RIDICOLE!!!
Arriva il “prevedibile” in un mondo di illogicità totale: la seconda settimana mi viene proposto di fare il
film. Perché??? Perché è andato bene e pensate che il film può tranquillamente ammortizzare il costo
copia??? Ma la copia non esiste più!!! Ve ne rendete conto cari distributori??? I 1.800 euro (secondo vostre
vecchie dichiarazioni) che spendevate per farci la copia in pellicola oggi sono ridotti a pochi spiccioli!!! San
Bonifacio poteva e DOVEVA proiettare il film la prima settimana. Quello era il momento buono!
Nel 2009 spendo 300.000 euro per digitalizzare le mie sale, annualmente ne spendo 4.000 a sala a
fronte di manutenzioni e guasti tutti e SOLO digitali, oggi sto guardando sognante il progetto della mia nuova
multisala a San Bonifacio e continuo a buttare l'occhio negli Atmos, nelle specifiche THX e nelle possibilità
del nuovo IMAX... E voi mi togliete Colpa delle stelle per un motivo persino impronunciabile!!!
Ma perché devo continuare ad investire in un settore dove il FORNITORE considera meno di ZERO
il suo cliente??? BASTA BASTA BASTA BASTA!!! >>

CineNotes - appunti e spunti sul mercato del cinema e dell’audiovisivo
Periodico in edizione telematica e su carta ● 15 settembre 2014 ● nuova serie 2245 (2558)
→ Le notizie possono essere liberamente riprodotte citando la fonte e citando, quando evidenziata, la fonte
originaria.

Fbrighi
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da Fbrighi »

Poveraccio...ha ragione al 2000%. Però il distributore ha il coltello dalla parte del manico ... e fa quello che vuole lui.
Se può essere di consolazione, non la spuntano nemmeno le catene molto più "potenti" in fatto di sale e presenza sul territorio ... Corrado ne sa qualcosa, quando si rifiutò di programmare certi film di grido in polemica contro le richieste, gli incassi sono comunque arrivati dalla"concorrenza" che il film lo programmava, facendo guarda caso il doppio delle presenze.

Lodevole l'intenzione di investire su nuove tecnologie (Atmos) ... ma chi glielo fa fare? Spendere spropositi per avere l'impianto e poi trovarsi a supplicare la distribuzione di avere le tracce audio italiane disponibili? Con gli x-men fu tutto vano, e non per i ristretti tempi di lavorazione (doppiaggio in meno di 5 giorni, lavorando pure il 1° maggio), bensì per risparmiare il più possibile. Furlan, per sfruttarsi l'impianto, lo diede in VO ... lodevole iniziativa...ma quanti sono andati a vederlo? Pochi ... e non c'erano nemmeno i sottotitoli ... per cui o si conosce molto bene l'inglese, o non si capisce nulla.

Senza contare poi quei casi in cui la copia ci sarebbe pure, ma non te lo danno lo stesso per svariati motivi (mi viene in mente Gravity richiesto in digitale, proposto in pellicola perchè "non ci sono HD disponibili nelle vicinanze" ... e di sborsare money a Open Sky non se ne parla nemmeno).

Forse sarà perchè siamo all'inzio (di Atmos) non so ... ma certi comportamenti li vedo da sempre e non passano mai di moda :(
FKB
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spantax
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da spantax »

E la parte peggiore è che la sorte destinata a chi protesta...

Il sistema distributivo è di stampo medievale, non c'è digitale che tenga.

E ora capita pure che certe agenzie abbiano i film direttamente nei loro uffici in barba ai Sac, ti avvertono il mattino che il film è pronto da ritirare presso di loro, magari il film lo hai la sera. E si parte per la città capofila...
Chi Vola Vale, chi Vale Vola, chi non Vola è un Vile !
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luca1975
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da luca1975 »

Oppure distribuzioni con film che non ti danno in 2a o 3a settimana perchè hanno esaurito con le prime visioni il plafond per le VPF quindi aspettano di passare oltre la 4a settimana prima di girarlo su altre piazze
Senza musica la vita sarebbe un errore

sony2k
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da sony2k »

Mi chiedo perchè sia così difficile creare delle sinergie, e non creare solo problemi.

spantax
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da spantax »

Su cinenotes N. 2249 (2562) del 24-9-2014 si continua il ragionamento

Questa volta scrive Giacomazzi

LA LETTERA – Cari colleghi esercenti è arrivata l’ora di agire uniti e con decisione
Mi rivolgo ai colleghi esercenti, mettendomi in coda a quanto denunciato dal collega Tizian di San Bonifacio e da altri colleghi nonché a quanto io stesso ho scritto nel giugno scorso su queste pagine in merito all’estate, alle pesanti risultanze uscite da Sarteano e alla necessità di dare una scossa alla nostra Associazione.
Il nostro settore si sta dirigendo rapidamente verso un grave deterioramento. Deteriorati sono i rapporti tra esercizio e distribuzione;
stessa cosa possiamo dire riguardo ai nostri margini sempre più risicati o addirittura nulli o negativi - per l’aumento dei costi e il mancato aumento dei ricavi. Abbiamo fatto sforzi poderosi per gli investimenti nel digitale e proprio nell’anno del massiccio passaggio al digitale siamo rimasti senza film dalla primavera all’estate, con il calvario finanziario che ne è conseguito a danno, peraltro, di tutti i fornitori, compresi gli stessi distributori. Gli esercenti sono costretti a passaggi inverosimili di “dcp” da un cinema all’altro; colleghi che lasciano il “dcp” nell’automobile aperta, di notte, per consentire al corriere o a un altro collega di venire a ritirarlo a sua volta e di corsa. Percentuali che sempre più superano il 48%, minimi garantiti inguardabili, imposti anche durante la Festa del Cinema che tutto ha avuto tranne la connotazione festosa. Assistiamo a politiche di uscita dei films finalizzate a pregiudicare il risultato del prodotto fin dall’inizio: senza film in estate, in un periodo dell’anno dove famiglie e ragazzi non sanno cosa fare dalle cinque del pomeriggio in poi, mentre d’inverno di impegni ne hanno da crollare di stanchezza alla stessa ora. Ma da settembre in poi ecco la diga dei film che si apre, con l’irruenza tipica degli elementi che rimangono chiusi e costretti per troppo tempo e con il 90% dei titoli che annegano perché il pubblico non ha la capacità economica di sostenerli tutti; anzi, non ha nemmeno la capacità di venire a conoscerli tutti da tanti che sono. Uscite ridotte all’ultimo minuto, con la gente già in coda in biglietteria. Fermi a 50 anni fa, come se il tempo non fosse passato, anche le modalità di proposta dei film ricalcano schemi obsoleti e ormai inadeguati: se non fai questo, non farai neanche quello. Balzelli Siae da pagarsi ancora in contanti o con il vecchio assegno. E poi Tasi, Tari, Ires, Irap, Camera di Commercio, Imposta pubblicità, Oneri sociali, Consulenti da pagare solo per calcolare le tasse (e da pagare con il 50% che ci rimane), buste paga spesso incomprensibili anche per chi le fa, eccetera, eccetera.
Mi fermo qua, anche se potrei continuare. Si ha la netta percezione che manchi la consapevolezza che ci sia un mercato e che questo mercato sia composto da soli due protagonisti: gli esercenti e i distributori. Logiche di mercato? E mi riferisco non tanto alla logica quanto al mercato. Quale mercato? Noi umani non possiamo capire. E infatti non capiamo perché è impossibile. E’ possibile far capire alle nostre distribuzioni che gli incassi da settembre ad aprile sono concentrati al sabato a alla domenica per oltre il 50%, mentre d’estate c’è maggiore equilibrio? Perché in Spagna il miglior mese dell’anno è quello di agosto?
Forse perché in Spagna in agosto piove e nevica tutti i giorni e la temperatura media è di 15 gradi sotto zero. Logico che gli spagnoli vadano al cinema in agosto. Forse noi esercenti dovremmo imparare a distinguere tra distributore e distributore. Quello che ci fornisce il prodotto durante l’estate avrà la precedenza anche
negli altri periodi dell’anno. Noi esercenti non siamo in concorrenza tra di noi quanto lo sono loro. Non vogliamo approfittare di questa situazione?
Tuttavia, prima di attaccare i distributori e i loro errori, credo che dovremmo fermarci a guardare in casa nostra. Guardare la nostra mancanza di unità e soprattutto il nostro immobilismo, dannoso per noi ma terreno fertile per gli altri.
Per questo motivo vorrei invitare i candidati al rinnovo della Presidenza Nazionale Anec, previsto per il prossimo novembre, a prendere carta e penna e scrivere un programma serio e concreto da proporre a tutti gli associati che abbia ad oggetto tutte le cose che nel nostro mercato non funzionano. Io un programma ce l’ho ma è troppo lungo per scriverlo qui e poi sono certo che anche molti miei colleghi ne hanno uno simile al mio. In ogni caso mi permetto di offrire qualche spunto, in ordine casuale:
1) Tavolo permanente con la distribuzione per le uscite dei films, più razionali, più equilibrate. Che loro
ascoltino il nostro parere. Vogliono impegni di tenitura e di promozione per l’estate? Parliamone.
Finchè non se ne parla non succede nulla.
2) Mercato del lavoro specifico: snello e flessibile. Assunzioni stagionali e a termine facili e veloci. Oneri
sociali ridotti e fissi. Abbiamo bisogno di un dipendente a chiamata urgentemente per una domenica
che sta andando oltre le previsioni? Non dimentichiamoci l’email da inviare alla direzione provinciale
del lavoro, altrimenti sono guai.
3) Tavolo con il Ministero finalizzato al riconoscimento dello status di impresa culturale con statuto
speciale, se vogliamo sopravvivere. Detassazione degli investimenti strumentali per cominciare.
Questo vale per noi e molti altri, anche per le imprese nuove che potrebbero nascere se vogliamo
che la cultura divenga, dopo anni di chiacchiere inutili, il vero motore di sviluppo della nostra
economia. Il motore c’è, manca l’auto, le ruote, la benzina, il volante e il libretto di circolazione.
Manca anche il profumatore da appendere allo specchietto retrovisore.
4) A Sorrento vogliamo sentire fatti e non comizi. Sei mesi dopo, a Riccione, verifichiamo se le parole
dette a Sorrento sei sono trasformate in fatti concreti. E viceversa.
5) Percentuali proporzionate al reale investimento del distributore. Non c’è logica nel pagare il 48% per
un Transfomers e la stessa percentuale per un film a basso o nullo investimento di marketing.
6) Snellimento burocratico e regole chiare. Qualche esempio. Multe salate se salta la linea internet per
l’invio telematico Siae. E poi siamo ancora al certificato annuale Siae, alla “reversale” gialla (in un
formato che non esiste più), alla consegna manuale settimanale dei borderò e al pagamento (questo
è quindicinale) con assegno bancario. Anche nel Botswana ormai sanno che esiste il Rid. Infine:
paese che vai, Siae che trovi. Tante regole da rispettare ma soprattutto tutte diverse tra loro.
7) Film in formato digitale: incremento del numero di “dcp” in circolazione: loro hanno risparmiato sulla
pellicola, noi spendiamo soldi in benzina a correre perché c’è un solo “dcp” disponibile. E’ vero che i
cinema hanno familiarità con la fantascienza ma qui si supera anche quella.
8) Multiprogrammazione: è stato fatto un convegno a Riccione nel giugno del 2013, indicando proposte
concrete. E’ passato più di un anno: dove sono?
9) Istituzione, a livello territoriale, della delega specifica temporanea ad un solo collega esercente per la
trattativa con il distributore in casi problematici (in Anec Tre Venezie l’abbiamo votata all’unanimità).
10) Balzelli vari: eliminazione del balzello Siae per le monosale, riduzione progressiva per le altre.
Abolizione per tutti dell’imposta pubblicitaria. Gli altri balzelli e tasse devono essere ricompresi e
disciplinati ex novo nello statuto speciale fiscale delle imprese culturali di cui dobbiamo andare a
chiedere il riconoscimento per salvare quelle esistenti e per favorirne la nascita di nuove.

E mi fermo. Insisto nel confermare che non esiste una visione d’insieme da parte di nessuno. Esistono invece obiettivi comuni che riguardano non solo l’esercizio, piccolo o medio o grande che sia, ma che riguardano tutte le imprese di spettacolo, distributori e produttori compresi e che, anzi, si estendono a tutte le imprese definibili culturali per la loro specifica identità. Fermarsi a guardare solo il proprio bilancio non serve, è necessario andare oltre. Noi esercenti dobbiamo essere i protagonisti del cambiamento necessario, per garantirci un futuro.
Per tutto questo lancio un appello, chiedendo ai colleghi di sostenerlo, affinchè il programma dei candidati alla Presidenza Nazionale Anec abbia come base l’azione finalizzata alla discussione aperta, alla risoluzione dei problemi concreti e quotidiani dell’esercizio, al perseguimento con determinazione di obbiettivi certi, chiari e condivisi. Altrimenti non li votiamo. Grazie per l’attenzione.

Walter Giacomazzi, Cinemotion, Vice Presidente Anec Tre Venezie
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da Antonio Marcheselli »

2) Mercato del lavoro specifico: snello e flessibile. Assunzioni stagionali e a termine facili e veloci. Oneri sociali ridotti e fissi. Abbiamo bisogno di un dipendente a chiamata urgentemente per una domenica che sta andando oltre le previsioni? Non dimentichiamoci l’email da inviare alla direzione provinciale del lavoro, altrimenti sono guai.
Più snello di così ci sono i contratti a zero ore Inglesi. Ti assumono senza garanzia di ore. Lavori quando e quanto vogliono loro. Ci sta che vai a lavorare un giorno e dopo mezz'ora ti mandano via perché non c'è nessuno, non ci paghi nemmeno l'autobus. Mandare una mail è un problema? Io non so come funzioni ma se una email è un problema... allora abbiamo un problema.

Grazie per l'articolo anche se avrei apprezzato una re-impaginazione migliore ma quel che conta è il contenuto :)
Sono sale per grandi pubbici e ciò rende doverose proiezioni per grandi popolazioni
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88stressato
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da 88stressato »

Cose da terzo mondo veramente!

Installate il digitale che porterà, consentirà, si potrebbe fare. vedere e organizzare...

E poi ??? Aperto da tre settimane per la nuova stagione e sono tre settimane che corro a recuperare HD o reso DCP in velocità come se la durata dell' Ingest la decido io (due ore dal ritiro)... Se iniziamo cosi "annamo bene" !! Il fatto che non si rendono conto!

Ciao
Ste
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spantax
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da spantax »

Mi da l'idea che sarà sempre peggio... anche noi, prima settimana, film arrivati il pomeriggio da restituire la mattina seguente.
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fabiooo
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da fabiooo »

Da noi per i film appena usciti è la norma che vengano consegnati il pomeriggio e la mattina dopo verso le 7:30 il corriere passa a prenderle, un disco serve tre sale.
Certo che fare tutto in due ore è un altro discorso...

spantax
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Re: Lettera ad un distributore… Anzi a tutti!

Messaggio da spantax »

Uh per prima settimana intendevo la prima della riapertura... mai fatti film appena usciti!
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