nuova, piccola, sala: consigli su programmazione ?!?!

[effettocinema]

Salve a tutti
complimentoni per il forum e per il sito, fonte inesaurible di informazioni...

Vi espongo il problema della nostra associazione, direi un problema di fondo :-)

Dopo la chiusura del cinema del paese vero e proprio (tempi brutti con un Warner Village a 30 minuti) con la nostra associazione ci troviamo a gestire una piccola sala di paese (99 posti) e siamo ancora agli inizi. Ci tormenta il fatto relativo alla programmazione perchè :

1) non vorremmo essere schiacciati dalle "programmazioni" delle case di distribuzione più forti però qualche titolo commerciale ci piacerebbe comunque trasmetterlo (robe popolari, cine panettoni, etc) cose sempre oculate perchè con 99 posti non possiamo permetterci di trasmettere Harry Potter a Luglio :-)

2) conviene affiliarsi a qualche associazione tipo ARCI (tramite UCCA) o altre ? stavo guardando anche quelle del cinema d'essai (FICE?), soprattutto perchè prende in cosiderazione sale piccole, ma nel nostro paese non c'è la cultura adatta ne il bacino d'utenza che comunque ti permette di portare avanti la baracca...

si accettano consigli... :-(
grazie

L.

[Orsoluca]

Ciao,

anche io collaboro alla gestione di una sala parrocchiale posta a una distanza non eccessiva da 3 grandi megaplex.
La nostra strategia è quella di programmare i film che stanno per uscire dalla prima visione o che ne sono appena usciti, avendo cura di proiettare con un buon anticipo i trailer.
Questo ci permette di avere condizioni di noleggio sopportabili e di avere comunque un buon afflusso di pubblico.
Il nostro punto di forza sta nell'offrire una buona qualità della proiezione in una sala facilmente raggiungibile anche a piedi dagli abitanti del quartiere (molti anziani) che non sono così costretti a spostarsi in auto o a cercare posteggio il sabato sera nel parking del multisala.

I risultati finora sono stati lusinghieri.

Considera inoltre che a fronte di una buona affluenza di pubblico, i distributori saranno invlgliati a darvi film sempre più recenti e con grande richiamo di pubblico.

In bocca al lupo!

[Gio]

Ti dirò, io ho tre sale da poco più di 100 posti l'una.

Il vero problema non è la capienza, ma il multiplex vicino... Però avete una carta vincente se saprete sfruttarla: l'accoglienza e l'ambiente più intimo. Se avete una qualche associazione come l'ARCi nelle vicinanze che ha un buon numero di iscritti potete fare delle rassegne con la loro collaborazione: inizialmente sarà durissima, ma il tempo potrebbe portare a buoni frutti (diventa occasione di socializzazione). Una rassegna la potete diluire su uno o due giorni settimanali (anche più, ma dovete vedere con il film del fine settimana se vi conviene e/o potete).

Anche proiettare il blockbuster estivo non è impossibile: sempre pensando al multiplex direttamente in concorrenza, nulla vi vieta di accordarvi con il distributore e programmare l'uscita del film dopo 2 o 3 settimane, ma già annunciandolo alla gente: quelli che non hanno voglia o modo di muoversi aspetteranno volentieri e verranno a vederlo da voi.

Per la parte tecnica curatela, in modo che il pubblico non abbia da rimpiangere proiezione e audio e curate il comfort. Poi, rispetto al multiplex avete un'altro vantaggio: potete essere più rapidi nel proporre idee nuove o proporre cose che in una grande struttura non sarebbero remunerative, come appunto rassegne (magari con foglietto riportante cast, regia, curiosità, qualche riga di trama e recensioni).


Affiliarvi alla Fice sarebbe anche quello una buona cosa, potrete usufruire dei contributi e avere un "parco film" da cui attingere nuove idee.

Inizialmente sarà per forza dura: lo scopo è affezionare il cliente (blockbuster si ma di qualità)...

[effettocinema]

grazie delle risposte, veramente gentili !!

mi spaventano però eventuali pressioni dei distributori.. ho sentito leggende per cui, "se non prendi questo film di merda per almeno due settimane, non ti noleggio il cinepanettone"...
vi sembra reale sta cosa ?!

graize di nuovo

L.

[Antonio Marcheselli]

Non saprei, ma usiamo un linguaggio meno scurrile ok?

[effettocinema]

Non saprei, ma usiamo un linguaggio meno scurrile ok?

ti giuro che mi hanno riportato proprio quell'esempio, credo per Beverly Hills Chiuaua :-(

L.

[Antonio Marcheselli]

Ok, ma non qui!

[Gio]

Sarebbe cosa buona affidarsi ad un programmista. Percepirà una percentuale sugli incassi (contratterete con lui), ma se programma più realtà ha un certo potere contrattuale.
Quella delle imposizioni da contratto è vera, ma pensa dalla parte del distributore: quando ci sono mezzi film nessuno te li vuol programmare, quando hai quello forte lo vogliono tutti; di conseguenza leghi il contratto del film forte alla programmazione di uno o più film meno incisivi. Poi, però sono cose pretese per l'uscita nazionale, se aspettate ad uscire si ammorbiscono anche le richieste del noleggiatore.

[effettocinema]

Sarebbe cosa buona affidarsi ad un programmista. Percepirà una percentuale sugli incassi (contratterete con lui), ma se programma più realtà ha un certo potere contrattuale.

Ho sentito parlare anche di questa "figura fantomatica", sai se è possibile mantenere comunque una certa indipendenza (es. voglio tenermi due giorni alla settimana per fare rassegne, etc. etc.) ?

thanks

L.

[Gio]

Beh, la sala la gestisci tu.
La figura del programmista serve per avere qualcuno che tratti col noleggio al posto tuo. Ad esempio se fai una rassegna mandi a lui i titoli e le date "di massima" e lui concorderà con le distribuzioni a seconda della disponibilità delle pellicole, allo stesso modo programmerà già il film del fine settimana in modo da lasciar liberi i giorni di rassegna.
Avrà poi lui il compito di decidere le durate, discutere i noleggi e magari litigare per smontare un film prima del previsto perché incassa... insomma si prende "le patate bollenti"

Lo cerchi, magari sentendo nella tua regione chi c'è di bravo, ci vai a parlare, gli spieghi cosa volete fare e senti cosa ha da offrire. Può essere una soluzione comoda se non altro perché avrete un unico interlocutore.

[Elia Orselli]

Se entri in una associazione il programmista dovrebbe essere compreso nella quota associativa, almeno per l'ACEC è così.

[spantax]

Io e un gruppo di amici gestiamo una sala parrocchiale da 228 posti con una associazione costituita ad hoc (la nostra parrocchia non ha p.iva) da 10 anni. Ci rivolgiamo al SAS della nostra provincia per la programmazione: essendo sala ACEC questo è un servizio che viene dato, e che sarebbe difficile da gestire in proprio soprattutto per motivi di tempo.
I primi anni non sono stati facili. Nei paesi la cultura cinematografica è andata a picco, ammazzata dalla tele soprattutto. Ma a noi interessava, ed interessa tuttora, portare avanti una cultura diversa, quindi mai abbiamo fatto concessioni a quel cinema commerciale di bassa qualità, vedi appunto i cinepanettoni, che sono utilissimi alle sale commerciali per i loro incassi natalizi ma non fanno altro che trasferire la tv al cinema per una volta l'anno, quindi anni luce dai nostri interessi. In ogni caso la domenica dedicata ai film per ragazzi ci ha salvato per lunghi anni, con costanti tutto esaurito per quasi qualsiasi film si programmava. Ora putroppo non è più cosi, i bimbi, grazie alle linee internet veloci dei loro padri, han già visto quasi tutti i film a loro dedicati a volte anche prima dell'uscita nelle sale di prima visione, quindi la sala da noi si riempie un pò solo in presenza del vero blockbuster per ragazzi, ma sempre meno. Ma parallelamente, pian piano, i venerdi e sabato delle nostre rassegne hanno visto un numero crescente di spettatori, che attualmente sono abbastanza costanti sui 90-100 ogni sera di programmazione. Per noi è tanto, e ne siamo felici. Quest'anno siamo anche riusciti a cambiare i diffusori, installare un CP500 usato e cambiare il vecchio proiettore. Insomma, pian piano se ne fanno di cose. Ma a mio avviso ci vogliono chiari gli obiettivi e va capito bene con che pubblico si avrò a che fare. Inoltre mai e poi mai pensare di mettersi in concorrenza con le sale commerciali, il loro obiettivo è - giustamente - il guadagno, credo che il nostro sia stare a galla il meglio possibile, soprattutto valorizzando quel prodotto che non è adatto ai multiplex e sarebbe destinato all'oblio. Ecco la forza delle nostre piccole sale in un periodo nel quale scompaiono le gloriose monosale. Ovviamente tutto IMHO !!! E scusate il lungo messaggio.

[Antonio Marcheselli]

Quello che posso aggiungere io è: ok non fare la battaglia con i multiplex ma nemmeno gestire la piccola sala come nel 1970. Servono servizi e qualità. Anche se il pubblico "non ci capisce nulla" serve una proiezione di ottima qualità (spesso si può fare meglio dei multisala! E un impianto di qualità NON costa un occhio), un servizio di eccellenza e una programmazione seguita.

Pensare "ma noi siamo piccoli al nostro pubblico non interessa" e lasciare al caso tutto tranne la programmazione secondo me è un grosso errore.

Ciao
A

[spantax]

Assolutamente d'accordo, non dare battaglia alle sale commerciali non significa fregarsene della qualità, anche dei servizi offerti, che deve assolutamente essere fornita al meglio delle possibilità. Pare strano, ma puoi avere tutte le migliori tecnologie ma se in biglietteria trovi una sgrunt la qualità percepita si abbassa drasticamente. Ecco in questo sicuramente ci differenziamo, conosciamo quasi "per nome" il nostro pubblico.

edit... sul fatto che le tecnologie non costino un occhio non sono cosi d'accordo...

[Antonio Marcheselli]

Più che altro tengo a precisare che offire una qualità migliore del "multiplex medio" non è costoso.