Quel misterioso figuro...
il proiezionista
4 Gennaio 1999
Forse qualcuno di voi si sara' chiesto chi fosse il proiezionista tra quei due signori distinti che chiacchieravano con la cassiera. Forse qualcuno di voi si sara' domandato quale sia il compito del proiezionista adesso che l'automatismo regna nella quasi totalita' delle sale fiorentine. Forse qualcuno avra' avuto a che fare con qualcuno di questi signori per segnalare problemi nella proiezione.

Ma chi e' il proiezionista?

Il proiezionista e' uno di quei mestieri ambiti da molti giovani in quanto e' semplice avere il "patentino" e il lavoro non e' difficile. Spesso pero' dal dire che il lavoro non e' faticoso al non fare niente ci corre veramente poco. Questo proprio perche' spesso la totale automazione delle macchine spinge l'operatore di cabina a tralasciare tutte quelle importanti operazioni di manutenzione che le apparecchiature cinematografiche richiedono.
Una volta fare il proiezionista era un vero impegno: le lampade erano a carboni cioe' formate da due listelli di carbone particolare che formavano un arco luminoso quando percorsi da corrente elettrica e affiancati l'uno all'altro. Quest’arco era particolarmente difficile da tenere stabile e occorreva regolare continuamente la distanza tra i carboni per assicurare la maggiore stabilita' possibile.
La macchina da proiezione poi era completamente manuale. Questo significava che l'operatore doveva mettere in moto la macchina, fermarla e riavvolgere il nastro. Inoltre l'infiammabilita' delle pellicole rendeva l'operatore una figura importante in fatto di sicurezza.

Oggi la situazione e' cambiata. Macchine completamente automatiche non richiedono il minimo intervento da parte dell'operatore che puo' controllare la proiezione comodamente seduto alla cassa tramite telecamere e computer in quanto pensera' la macchina da proiezione stessa a riavvolgere la pellicola a fine spettacolo. Le lampade durano migliaia di ore senza dover essere sostituite e le pellicole sono ignifughe e sempre piu' resistenti. Forse molti di voi non sanno che nella maggior parte dei cinema sono presenti due proiettori. Questo in quanto non sarebbe possibile avvolgere tanta pellicola in una singola bobina. E cosi' il film viene diviso in due pezzi su due proiettori diversi. Nel caso di film Italiani dove e' previsto lo stacco tra primo e secondo tempo spesso viene inserito un intervallo durante il quale il primo proiettore si ferma e, dopo alcuni minuti, il secondo proiettore riprende la proiezione del film. Nel caso di film Americani che non prevedono intervalli occorre quindi
"sincronizzare" il primo e il secondo proiettore in modo che nello stesso istante in cui finisce il film del primo proiettore si accenda il secondo.
Anni fa questo era eseguito manualmente dal proiezionista ma negli ultimi anni i sistemi automatici fanno si' che la sincronia sia automatica.

Sembra tutto semplice quindi: un lavoro semplice e tranquillo. Ma non e' cosi'.

Proprio per quello che ho appena detto molti proiezionisti si adagiano sugli allori e dimenticano che i complessi meccanismi di proiezione sono soggetti a sporcarsi con facilita' vuoi perche' sono in funzione molte ore al giorno vuoi perche' la pellicola, passando nel proiettore, lascia piano
piano polvere e sporcizia. L'accumulo della sporcizia crea i piu' disparati problemi. Il primo e' quello della instabilita' del quadro. C'e' una specie di ingranaggio chiamato "rocchetto della croce di malta" che non ruota continuamente ma esegue un quarto di rotazione ogni 1/25 di secondo. In questo modo il fotogramma rimane fermo per un istante davanti alla lampada che lo proietta sullo schermo. Una volta che uno speciale otturatore ha coperto la sorgente luminosa il rocchetto riparte e sposta la pellicola di un fotogramma in avanti per poi fermarsi mentre l'otturatore scopre la lampada davanti al nuovo fotogramma. In 10 secondi di proiezione il rocchetto della croce di malta ruota per 250 volte. Vi renderete conto quindi come un minuscolo deposito di polvere su un dente di tale rocchetto provochera' disastrose conseguenze sulla proiezione in quanto la vibrazione di un millimetro sul fotogramma provoca 5 cm di spostamento del quadro su uno schermo di 15 metri.
Ma anche il resto delle apparecchiature e' suscettibile allo sporco: le testine di lettura Dolby (SR e Digital), tutti i rocchetti di trascinamento, gli obbiettivi, la finestra della cabina di proiezione con la sala.

Oltre a queste quotidiane operazioni di pulizia la gestione di una cabina di proiezione richiede anche una certa cura nell'eseguire tutte le operazioni. Pensiamo un attimo a quello appena detto e cioe' alla sincronia tra i due proiettori. L'operazione e' semplice: si tratta di inserire delle piccole strisce adesive metalliche sulla pellicola che segnalano al sistema automatico il punto esatto in cui fermare il primo proiettore e far partire il secondo. Se le strisce non sono posizionate in maniera perfetta ( 50cm di pellicola sono circa 1 secondo di tempo) lo stacco sara' sensibilmente avvertibile e poco gradevole.

Le apparecchiature poi necessitano di controlli continui per assicurarsi che la proiezione avvenga nel miglior modo possibile: sul decoder Dolby Digital per esempio e' possibile notare un led luminoso indicante un numero. Questo numero indica la "potenza" del segnale sulla pellicola. Via via che la pellicola si rovina questo segnale diminuisce e il numero aumenta. Quando questo numero (che di norma rimane sul 3.5/4) supera il 9 il sistema passa automaticamente in Dolby Stereo analogico. A volte questo e dovuto alla pellicola che e' rovinata per un piccolo tratto e quindi non e' un problema; a volte invece il problema e' dovuto ad una copia difettosa o molto rovinata. In questo caso e' compito del proiezionista verificare il problema e cercare una soluzione. Per esperienza "personale" una volta mi e' capitato di vedere un problema del genere risolto semplicemente pulendo la pellicola con un panno...

Per un proiezionista sarebbe sufficiente assistere ad una proiezione ogni tanto in sala per rendersi conto degli eventuali problemi.

Ma questo forse e' chiedere troppo agli operatori cinematografici. Esperienze personali mi portano dettagli agghiaccianti: ho assistito a proiezioni di qualita' infima, ho visto ditate sugli obbiettivi, vetri di cabina lerci, luminosita' oscillanti al limite del fastidio, stacchi tra proiettori agghiaccianti. Una volta il proiezionista di un cinema di prima visione di Firenze alla mia "contestazione" che il passaggio tra primo e secondo tempo di Godzilla lasciava lo schermo nero senza sonoro per 2/3 secondi mi fu risposto "Mah, non saprei, non ho visto il film". E' come un pittore che dipinge al buio...

Eppure il mestiere del proiezionista e' un mestiere come gli altri. Cosi' come il macellaio ha la responsabilita' di tagliare alla giusta altezza la bistecca, cosi' come il fornaio ha la responsabilita' di cuocere al punto giusto il pane, allo stesso modo il compito del proiezionista e' quello di
controllare il livello qualitativo della proiezione.

Non vedo perche' non debba essere cosi'.

Antonio Marcheselli