Walter,
scusami innanzitutto il post kilometrico
immagino che tu abbia già fatto la prova con i due ampli separati, cioè se l’anomalia si manifesta con entrambi gli ampli o solo su uno. Poi:
1) Se si manifesta con entrambi gli ampli allora devi guardare bene le morsettiere -“mammuth” come venivano chiamate- in neoprene dove si attestano i cavi dei segnali di entrata e di uscita ed eventualmente il connettore di ingresso segnale, ma non ci dovrebbe essere in quanto è solo sul pre che è separato (ma potrebbe essere stato aggiunto). Infatti il segnale esce dal pre con cavo schermato e va diretto al commutatore/selettore dell’unità di potenza ( il cui comando è la manopola in bakelite nera a punta). Presta attenzione che tale commutatore commuta simultaneamente l’ingresso segnale, l’uscita amplificata e credo anche l’alimentazione da e verso l’unità selzionata. Togli la manopola (ha una vitina o un granetto) nella parte larga, poi togli il dado che blocca il commutatore (tenendolo fermo dall’interno con una mano), lo ribalti di quanto necessario e vedrai che o una saldatura o ossido nei contatti hanno fatto il guaio. Rifai le saldature e dagli dello spray disossidante. Male che vada, se avesse un contatto rovinato, sostituiscilo con un commutaore attuale. Stai attento al numero di vie e contatti.
2) Se si manifesta con una sola unità, scollegala, estraila dal “rack” per poterci lavorare agevolmente, e controlla minuziosamente che tutte le saldature siano integre. A volte succede che, pur essendo apparentemente integra visivamente, il reoforo (terminale metallico) del componente ci “nuoti” dentro. E’ come se mettessi un chiodino in un buco più grosso: ci traballerebbe dentro e non starebbe fermo, così il reoforo: traballa nel “tunnel” che si forma e fa un falso contatto che si ripristina con una forte e poderosa voluta vibrazione. Dal lato dei componenti controlla in modo particolare le resistenze con cocche metalliche evidenziate nei riquadri: sono resistenze di potenza a filo metallico (nikel-cromo) avvolte su supporto ceramico (caolino) e poi rivestite e smaltate: i terminali (cocche) spesso hanno delle viti o crimpature per serrare i reofori di collegamento o comunque per serrarle sul corpo resistenza: attenzione che non si siano allentate (stai molto attento a serrarle per evitare che stringendole troppo si spacchi il corpo della resistenza) e soprattutto che non si sia formato ossido tra il collegamento del filo costituente la resistenza e la cocca di attacco. Dal lato valvole controlla le morsettiere evidenziate dai riquadri, soprattutto quella di ingresso segnale (sulla sx) e quella di uscita e alimentazione (sulla dx). Inoltre assicurati bene che i cappucci delle valvole finali (sono i terminali anodici –placche-, ovvero l’uscita) non abbiano formato incrostazioni di ossido (in genere erano erano dei bicchierini di nikel dentro ad un contenitore isolante di majolica –porcellana-). Nel toglierli usa molta delicatezza perché c’è il caso di strappare via il terminale sulla sommità della valvola stessa. Sono a pressione e NON hanno scatti arresto. Dopo averli rimossi (NON INVERTIRLI PER NESSUNA RAGIONE) con due dita prova a vedere, usando sempre la giusta accortezza, che il terminale metallico sulla valvola sia solidale e che la saldatura sulla sua sommità sia integra. Se lo senti ruotare non insistere: con un saldatore lo togli, pulisci (sempre delicatamente) il filino rigido che esce dall’ampolla della 807 usando la lama di un cutter per grattarlo, rimetti il terminalino e rifai la stagnatura.
Indipendentemente da tutto questo, due anomalie che si generavano abbastanza frequentemente in questo amplificatore erano:
a)- ossidazione sul commutatore
b)- falsi contatti (saldature) sui piedini della valvola raddrizzatrice (serie 5X--;5Y--, ecc)
Resta inteso che poi un po’ di spray disossidante negli zoccoli delle valvole non guasta. Se non lo hai già fatto, estrai le valvole una per una, controlla che i pin siano puliti (devono essere lucidi e/o non avere sopra una patina biancastra: in tal caso con tela smeriglio finissima, quella usata in carrozzeria per rifiniture è l’ideale), puliscili, dai un po’ di spray e rimetti la valvola. A seconda di che tipo di spray usi la raddrizzatrice (a vederla mi sembra serie 5X o 5Y) e le finali (807) emaneranno odore quando scaldano, poi si asciuga tutto e finisce.
Al momento non mi viene in mente altro Per ora ti rimetto le tue foto con evidenziate le parti da controllare e la zoccolatura delle valvole se tu volessi fare misure. Stai attento eventualmente che tu faccia misure, sotto tensione, a non prendere “lecche” dalla tensione anodica (non ci sono 12V, ma credo, oltre i 200, e per giunta continui).
Immagine: 53,63 KB
Immagine: 51,3 KB
Immagine:monografie 132,14 KB
Immagine:monografie 135,75 KB
Immagine:monografie 123,83 KB
le tue valvole:
12AU7 = pilota
807 = finale
5x/5Y = raddrizzatrice
accoppiamento finali = push-pull
ciao - Alvaro