Ed eccomi nuovamente nel Bel Paese.
Il viaggio è stato buono, visto che il 22 Dicembre era tutto clamorosamente bloccato, arrivare a Pisa con solo un’ora di ritardo e non in barella direi che è stato un risultato accettabile.
Il 22 sera mi ritrovavo 38 di febbre. Rinunciare al volo voleva dire buttare una discreta quantità di euri visto che era tutto già prenotato e chiaramente le low cost non rimborsano.
Quindi imbottito della massima dose consentita di tachipirina alle 3.30 un taxi – del quale dubitavo l’esistenza visto che alla prenotazione non mi hanno nemmeno chiesto il nome! – si presenta in cima alla strada. Il paesaggio è lunare: strade completamente ghiacciate, nessuno in giro. La corsa, di 5 minuti alle 3.30 di notte, costa 7 sterline.
Il bus è in orario e parte alle 4.00.00 e 00 millesimi, non so come facciano. Imbacuccato dalla testa ai piedi non vedo l’ora di salire e di scaldarmi un po’ visto che fuori sono -5°. Ma dentro sono 10°, il riscaldamento non funziona. Non mancherò di protestare. Il Bus ci porta a Heatrow dove alle 5.10 ho un altro bus per Stansted (W le low cost). Le strade sono scivolose a tratti. Il secondo autobus è in ritardo di appena 10 minuti. Arrivato a Stansted dopo 1.30 in un autobus non particolarmente caldo (ma forse ero io che avevo un po’ freddo per via della mia salute stavolta) arrivo a Stansted quando cominciava a mancarmi il fiato per la tosse (tosse + sottozero non è il massimo). All’aereoporto faccio a tempo a farmi un cappuccino e mi reco al gate.
Questo è il mio secondo volo con Ryanair e purtroppo mi si conferma la pessima impressione che mi aveva fatto la prima volta. Il capitano, Italiano milanese, è in ritardo di un’ora (trattenuto da un cambio di aeroplano proveniente da Pisa) ma nessuno ci informa. Un cliente inglese infatti protesta dicendo “usual standard service” alla hostess. I clienti Italiani sono rassegnati e si distendono per terra a mo’ di mandria.
Quando arriva il capitano fanno salire i clienti a mo’ di bufali. “Vi preghiamo di sedere nel minor tempo possibile” continuavano a ripetere gli assistenti di volo. Apparentemente non vi era spazio a sufficienza per le valige e la procedura era più lenta del solito nonostante le preghiere. Come Ivano mi ha insegnato prendo posto alle uscite di sicurezza che sono più larghe. Non sapevo che in quanto uscite di sicurezza non è possibile tenere oggetti come borsette o sciarpe o indumenti che non siano indossati. E qui l’esilarante macchietta: il giovane Stewart Italiano spiega educatamente ai clienti, me compreso, le procedure e i clienti – apparentemente – obbediscono. Cinque minuti dopo… riappaiono borsette, giacche e addirittura valige intere! “Non è per me, è la legge!” spiega gentilmente l’addetto. E qui cominciano a fioccare le classiche scuse “non c’è posto nella cappelliera” fino alla esilarante “la valigia è incastrata non si può togliere”… Ma non finisce mai perché ogni 15 minuti l’addetto deve segnalare ancora che non si possono tenere oggetti e insistere con i clienti! Io ridevo come un matto! A proposito, I bagagli che non sono riusciti a mettere in cabina sono stati spostati in stiva. Ovviamente il cliente non aveva uno straccio di ricevuta e alle giuste osservazioni il personale rispondeva “li codificano loro, non si preoccupi”
L’aereo decolla e arriva a Pisa dove dopo 15 minuti di girotondo sul mediterraneo ci fanno atterrare dalla parte opposta causa vento. L’aereomobile sorvola a bassissima quota Pisa tanto che temevo per le antenne degli edifici per poi effettuare un atterraggio tranquillo ma… feroce! Per risparmiare 10 minuti di tempo e non dover arrivare a fine pista e tornare indietro a velocità ridotta il capitano atterra e… INCHIODA! Non riuscivo a tenermi sulla poltrona con le gambe! Applauso tipico Italiano e scarico dei clienti.
A Firenze il classico controllo di “sicurezza”: un carabiniere faceva passare chi mostrava di lontano una carta di identità (poteva essere fotocopiata visto che la mia l’ho mostrata da 2 metri di distanza) e fermava chi mostrava il passaporto.
Ed eccomi in Italia con 15° e un bel tepore!
E qui dopo 6 mesi di vista anglosassone capisco un po’ i commenti dei miei colleghi o amici inglesi che dicono “ma in Italia siete così simpatici!”. In effetti per una vacanza è divertente. Si comincia con la solita biglietteria del treno in fondo a destra e la stazione in fondo a sinistra. Nessuna macchinetta automatica alla biglietteria ma ne ricordo una alla stazione quindi per evitare la fila tento il tutto per tutto e mi avvio direttamente alla stazione confidando sulla macchinetta. La macchinetta funziona ma non accetta bancomat né monete estere. Pago con lance di selce e riesco a fare il biglietto seguendo una procedura oggettivamente ridicola! Il mini-biglietto che esce desta lo stupore dei clienti e un messaggio scritto a pennarello sulla macchinetta stessa invita ad obliterare il biglietto. Un cliente non italiano dopo avermi chiesto se parlo inglese mi domanda, giustamente, DOVE vanno obliterati!
E lo indirizzo verso una macchinetta gialla non identificata.
Non è dato sapere se e quali treni da Pisa Aereoporto diretti verso Firenze siano disponibili, lo stesso macchinista del treno mi dice “vada a Pisa di lì ne partono tanti”.
Arrivo a Pisa e c’è una situazione tipo quel filmato finto che si trova su Youtube dove con la stessa voce di Trenitalia danno annunci ridicoli. Forse non è uno scherzo. Una signora diretta a Milano è un po’ preoccupata per la scritta “SOP” alla voce “Ritardo” sul tabellone del treno. Vorrà mica dire “Soppresso”?
Dopo 15 minuti un messaggio ridicolo con voci elettroniche dalla tonalità differente attaccate malamente assieme comunica che il treno per Milano è stato cancellato a causa di “variazione del treno”.. ?? Ma che vuol dire? Nella versione Inglese non viene data alcuna motivazione!
Poco dopo un altro annuncio di 240 minuti di ritardo di un Intercity, 90 minuti di un Eurostar e 10 minuti del mio trenino per Lastra a Signa.
Monto sul mio treno che è lurido appestato. Ragazzi in UK non sono conosciuti per l’igene ma qui si esagera di brutto. Il treno fa SCHIFO. Non mi azzardo ad appoggiare la testa sul poggiatesta, e quello malato sono io! Tra l’altro il mio biglietto è per Signa e non per Lastra a Signa (il treno per Signa era un’ora dopo e sono su due tratte differenti) ma tanto nessuno me lo controlla.
Un amico mi viene a prendere alla stazione e vado a prendere una macchina a noleggio trovata a prezzo molto basso, altrimenti mi arrangiavo con un motorino. E qui rientro nel “tran tran” Italiano.
Il traffico Italiano è divertentissimo! Macchine che passano da tutte le parti, persone che “forzano” le precedenze da tutte le parti, gente attaccata al clacson in ogni dove. Nei miei 6 mesi Inglesi mi hanno sorpassato UNA sola volta (a parte in autostrada), me lo ricordo bene perché è successo qualche giorno fa e ne sono rimasto sorpreso!
Mi fermo a fare la spesa. Più che il “trionfo della freschezza” è il “trionfo della maleducazione”
Però non c’è storia, l’esposizione è il trionfo della roba buona, ero come un bambino nel paese dei balocchi! Ho comprato un sacco di cose buonissime che mi gusterò con calma nei 10gg di permanenza, senza contare il pranzone di Natale di domani.
Il supermercato è stracolmo: ovviamente non c’è l’usanza di sorridere né di scusarsi o ringraziare quando fai passare i clienti con il carrello o cose simili ma una delle cose che mi ha fatto sorridere è un cliente che chiede ad un addetto “un ce l’avete le mandorle?” e l’addetto quasi senza girarsi e continuando a riporre il latte a lunga conservazione sugli scaffali risponde ad alta voce “Signora, icche c’è gli’è lì”!!!!!!!!!!! Stramitico! Nel supermercato che frequento la norma imposta dall’azienda è prima di tutto che non dovrebbe essere il cliente a chiedere ma l’addetto ad accorgersi che il cliente è in difficoltà, poi salutare, avvicinarsi al cliente, cercare il prodotto, trovare un’alternativa se non disponibile, e salutare il cliente ancora. Non è uno scherzo è la procedura ufficiale.
Ho comperato del prosciutto crudo, che non esiste in UK. Il commesso, capo reparto, mi avrebbe lanciato il prosciutto in faccia se avesse potuto! Terminata la confezione l’ha lanciata sul bancone e ha urlato “QUARANTOTTOOOOOOOOOO”
Per Interfono passavano comunicazioni allucinanti “Rossiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…. Pausaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa” (mandano i dipendenti in pausa per interfono!!!!) “Rinaldiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…… Cassaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”. Solito supermercato in UK la comunicazione inizia SEMPRE con Buongiorno o Buonasera e con “questa è una comunicazione per i colleghi” o “questa è una comunicazione per i clienti” e così via. Senza eccezioni. La cassiera ha passato i prodotti ad una velocità di curvatura, pigiando tutte le cose buone che avevo comprato nel ridotto spazio della cassa (in UK ti passano gli oggetti via via che li imbusti, se non li imbustano direttamente loro e finché non vai via non passano al cliente successivo) e non ha sortito un sorriso nemmeno a prenderla a ceffoni, nonostante le abbia augurato Buon Natale e Buonasera diverse volte! Evvabbè mi sono divertito tantissimo!!
Tornando verso casa ad una rotonda congestionata dal traffico Natalizio era possibile ammirare le mosse creative effettuate da persone spazientite: macchine contromano, in tutte le direzioni possibili e senza il minimo rispetto degli altri e delle regole della strada!!
L’arrivo a casa non è stato traumatico stavolta come l’altra volta per il semplice fatto che finalmente abito in una casa decente adesso e non in una grotta come l’altra. Quindi è pur sempre casa mia ma anzi è decisamente più incasinata della mia attuale! Però è come se casa mia Italiana fosse una cattedrale! In UK tocco il soffitto con le dita… Ed è normale lì, l’altezza minima è 230cm contro 270cm qui. E fa una bella differenza. E pensare che mi lamentavo di vivere in una casa dal soffitto basso…
Stamattina mi sono comprato il pane fresco toscano cotto a legna. Non ha prezzo e questo compensa la quantità di clienti scortesi e maleducati che vedevo intorno, ma con serenità perché appunto sono in vacanza!
Piuttosto: perché il “filone da mezzo chilo” deve pesare 700 grammi? Lo sapevate che il pane da un chilo è calmierato a 1 euro se non erro mentre quello da 500gr no? Provate a chiedere un filone da un chilo, vi diranno “2 da mezzo chilo ok?” e comunque NON pesa 500gr ma 6/700 grammi. Ne ho chiesto mezzo e pesava 400gr! Italia, non cambia mai!