Buongiorno,
ho acquistato un P10 da esporre nell'ingresso di una sala che stiamo riaprendo a Catanzaro con una associazione (una follia...ma questa è un'altra storia).
Il restauro si limiterà a interventi di tipo estetico (pulizia, riverniciatura, ecc...) ma vorrei avere un approccio in cui lasciare più elementi originali possibile.
In un messaggio ho letto che, probabilmente, il cavo di alimentazione dei carboni è inguainato in amianto e, se ciò fosse confermato, è necessaria la rimozione. Ho trovato diversi prodotti sostitutivi, ma quello più idoneo (per flessibilità e diametro) è la guaina in vetro grezzo con Tmax = 450 gradi. Credo sia ampiamente sufficiente, ma prima di mettere le mani vorrei un parere sulla foto che ritrae i cavo incriminato.
Invio anche una foto complessiva del proiettore nella quale si evidenzia la cassetta grigia che stona terribilmente con il resto.
In tutte le immagini e nella brochure (e ringrazio chi l'ha postata) non compare, non so a cosa serve e mi domando: se la tolgo comprometto il funzionamento del proiettore (che è stato smontato funzionante, al netto dell'obiettivo) o la lascio e la vernicio di nero??
Grazie
Carlo
Amianto e restauro estetico di un Prevost P10
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Amianto e restauro estetico di un Prevost P10
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Re: Amianto e restauro estetico di un Prevost P10
Alla fine ho rimosso il problema e fatto ben poco, se non una verniciatina dove necessario.
Eccolo nella sua nuova casa (atrio prima e dopo i lavori).
Eccolo nella sua nuova casa (atrio prima e dopo i lavori).
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Re: Amianto e restauro estetico di un Prevost P10
Ciao
Grazie per le belle foto. Mi spiace se nessuno abbia risposto.
La cassetta sotto è possibile che contenesse un po' di elettronica (più probabilmente qualche relè!) probabilmente aggiunta in seguito. Dubito che quel proiettore sarà mai rimesso in funzione quindi se proprio vuoi levarla non mi farei tanti scrupoli.
Ad ogni modo è molto bello così in esposizione, complimenti!
Grazie per le belle foto. Mi spiace se nessuno abbia risposto.
La cassetta sotto è possibile che contenesse un po' di elettronica (più probabilmente qualche relè!) probabilmente aggiunta in seguito. Dubito che quel proiettore sarà mai rimesso in funzione quindi se proprio vuoi levarla non mi farei tanti scrupoli.
Ad ogni modo è molto bello così in esposizione, complimenti!
Sono sale per grandi pubbici e ciò rende doverose proiezioni per grandi popolazioni
Spettatore Anonimo
Spettatore Anonimo
Re: Amianto e restauro estetico di un Prevost P10
Rispondo io, anche se in ritardo.
Il P10, come tutte le macchine Prevost di quell'epoca e precedenti, aveva tutti i cablaggi relativi a
lanterna, motore, lampada di lettura sonoro, teleruttore di sicurezza etc., all'interno della base
che sorreggeva testa e lanterna.
Tale base, poi, era aperta sotto, con rischio che qualche inesperto potesse toccare i 380 V
ed "illuminarsi d'immenso", o scottarsi toccando lo shunt per la misura della corrente dei carboncini,
che spesso altro non era che una piastra da ferro da stiro.......
La normativa impose, successivamente e fortunatamente, di eliminare questo rischio, imponendo
di rendere inaccessibili tali cablaggi.
Di conseguenza i tecnici "perfezionisti" costruivano una sorta di coperchio sagomato, da montare sotto la base per
sigillarne il contenuto, mentre la soluzione più veloce era trasferire tutti i cablaggi in una apposito contenitore.
Credo che questo sia il tuo caso, per cui, se il proiettore non deve funzionare, concordo con
Antonio e puoi eliminare la scatola ed il suo contenuto.
Gran macchina il P10, (anch'io ne consevo una).
Il P10, come tutte le macchine Prevost di quell'epoca e precedenti, aveva tutti i cablaggi relativi a
lanterna, motore, lampada di lettura sonoro, teleruttore di sicurezza etc., all'interno della base
che sorreggeva testa e lanterna.
Tale base, poi, era aperta sotto, con rischio che qualche inesperto potesse toccare i 380 V
ed "illuminarsi d'immenso", o scottarsi toccando lo shunt per la misura della corrente dei carboncini,
che spesso altro non era che una piastra da ferro da stiro.......
La normativa impose, successivamente e fortunatamente, di eliminare questo rischio, imponendo
di rendere inaccessibili tali cablaggi.
Di conseguenza i tecnici "perfezionisti" costruivano una sorta di coperchio sagomato, da montare sotto la base per
sigillarne il contenuto, mentre la soluzione più veloce era trasferire tutti i cablaggi in una apposito contenitore.
Credo che questo sia il tuo caso, per cui, se il proiettore non deve funzionare, concordo con
Antonio e puoi eliminare la scatola ed il suo contenuto.
Gran macchina il P10, (anch'io ne consevo una).